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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06282016-150508


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PASQUINI, JACOPO
URN
etd-06282016-150508
Titolo
La disfunzione del sistema serotoninergico nella malattia di Parkinson: follow up di coorte di pazienti arruolati nello studio PPMI
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
Parole chiave
  • malattia di Parkinson
  • nuclei del rafe
  • serotonina
  • sistema serotoninergico
  • SPECT
  • tremore
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2056
Riassunto
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa caratterizzata da una grave perdita neuronale in numerose sedi del sistema nervoso centrale. Oltre alla degenerazione dei neuroni nigro-striatali, studi post-mortem e di neuroimaging indicano un coinvolgimento del sistema serotoninergico che origina dai nuclei del rafe al livello del tronco encefalico. Questo potrebbe contribuire alla comparsa del tremore e dei sintomi non motori, che sono ancora solo parzialmente spiegati dalla degenerazione del sistema dopaminergico.
La metodica SPECT con l’utilizzo del tracciante 123I-FP-CIT rappresenta un marker dell’espressione dei trasportatori della dopamina e della serotonina. Mentre al livello dello striato questo tracciante si lega principalmente ai trasportatori della dopamina, al livello dei nuclei del rafe il suo legame rappresenta la disponibilità dei trasportatori della serotonina.
Un recente studio ha evidenziato che una coorte di pazienti arruolati nello studio Parkinson’s Progression Markers Initiative (PPMI) con malattia di Parkinson in fase iniziale ha una significativa riduzione del trasportatore della serotonina al livello dei nuclei del rafe. Tuttavia, solo il 13% di questi pazienti presenta un segnale ridotto (< -1.5 DS) rispetto ai controlli.
Nel medesimo studio è stata segnalata la presenza di una correlazione inversa statisticamente significativa tra i valori di captazione del tracciante 123I-FP-CIT al livello dei nuclei del rafe e i valori di tremore a riposo rilevati con la scala MDS-UPDRS. Tale correlazione era particolarmente evidente nel sottogruppo di pazienti tremorigeni e si manteneva significativa anche all’interno dell’intera coorte.
L’obiettivo di questa tesi è quello di valutare l’evoluzione sintomatologica e di neuroimaging in questa coorte di pazienti dopo un follow up di 2 anni.
Al follow up erano presenti 194 pazienti; di questi il 39% (75 pazienti) presenta una significativa riduzione (< -1.5 DS) del trasportatore della serotonina al livello dei nuclei del rafe rispetto ai controlli.
Nei pazienti tremorigeni (TD) è stata riscontrata una correlazione inversa statisticamente significativa tra i valori di captazione del tracciante 123I-FP-CIT al livello dei nuclei del rafe e i valori di continuità del tremore a riposo (beta = -0.208, p < 0.05), di ampiezza del tremore a riposo (beta = -0.191, p < 0.05) e dell’indice del tremore a riposo (beta = -0.196, p < 0.05).
Nell’intera coorte di pazienti tale correlazione non è statisticamente significativa; tuttavia, quando i valori di captazione dei nuclei del rafe vengono rapportati a quelli del putamen, ovvero si valuta il rapporto tra la captazione del tracciante da parte dei neuroni serotoninergici e quella da parte dei neuroni dopaminergici nigro-striatali (rapporto rafe / putamen), si osserva una correlazione inversa statisticamente significativa tra questa variabile e i parametri relativi al tremore di riposo (ampiezza del tremore di riposo: beta = - 0,209, p < 0,01; continuità del tremore di riposo beta = - 0,261, p < 0,001; indice del tremore di riposo beta = - 0,261, p < 0,001).
Poiché nelle fasi iniziali della malattia di Parkinson i valori di captazione al livello del putamen sono più elevati nei pazienti tremorigeni e più bassi nei pazienti rigido-acinetici, tale risultato sembra indicare che il sistema serotoninergico assuma un ruolo importante nella determinazione del fenotipo clinico della malattia, e in particolare del tremore, soprattutto quando la degenerazione della via nigrostriatale si presenti in forma “lieve-moderata”.
Pertanto il presente studio conferma anche nel follow-up clinico e strumentale di un’ampia coorte di pazienti con malattia di Parkinson de novo il ruolo centrale della denervazione serotoninergica nella genesi del tremore di riposo parkinsoniano.
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