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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06282014-004938


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LENZI, VERONICA
URN
etd-06282014-004938
Titolo
Correlazione tra valori di Calcitonina post-intervento ed estensione di malattia, nel follow up di pazienti trattati chirurgicamente per Carcinoma Midollare della Tiroide.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Elisei, Rossella
Parole chiave
  • Follow up
  • Calcitonina
  • Tempo libero da malattia
  • Carcinoma midollare della tiroide
  • Test alla Pentagastrina
  • Recidiva di malattia
  • Malattia strutturale
  • Fattori prognostici
  • predittività
  • Valori dosabili di calcitonina
Data inizio appello
22/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: Il Carcinoma Midollare della Tiroide (MTC) è un raro tumore, che origina dalle cellule C tiroidee, secernenti Calcitonina (CT) e rappresenta il 5-10% di tutti i tumori tiroidei. Il trattamento chirurgico consiste nella tiroidectomia totale (TTx), associata a linfadenectomia del compartimento centrale (CC). La CT è il marcatore più sensibile e specifico di malattia, che viene utilizzato sia per la diagnosi, che per il monitoraggio, durante il follow up dei pazienti, trattati chirurgicamente: un valore di CT basale indosabile (CTb-) è indice di remissione, mentre valori dosabili (CTb+) indicano una persistenza. I pazienti con CTb+ devono essere studiati per identificare la sede di eventuali metastasi. I pazienti che presentano valori di CTb-, invece, possono essere considerati in remissione, con un rischio di recidiva <10%, oppure possono essere sottoposti al test di stimolo della CT: se la CT dopo stimolo è <10 pg/mL (CTs-), il paziente può essere definito in remissione, con un rischio di recidiva <3% circa, mentre se la CT dopo stimolo è >10 pg/mL (CTs+), il paziente non può essere considerato in remissione, ma non è noto il rischio di recidiva.

Scopo della tesi: Lo scopo dello studio è stato quello di valutare il significato clinico dei valori di CTb+ e CTs+, la loro correlazione con l’estensione di malattia e il loro rischio di recidiva.

Pazienti e metodi: Il gruppo in studio era costituito da 70 pazienti, selezionati tra 704 pazienti, con diagnosi di MTC e trattati chirurgicamente, e con una CTb+, tra 10 e 149 pg/mL (gruppo A, nt. 49), oppure con una CTb-, ma una CTs+ (gruppo B, nt. 21). Il valore di 150 pg/mL è stato scelto, come cut-off, perché in letteratura è riportato un aumento di incidenza di malattia strutturale (MS) in pazienti con valori di CTb ≥ 150 pg/mL, anche se vi è disaccordo sul valore di CTb da considerare diagnostico di MS: alcuni Autori sostengono che pazienti con valori < 150 pg/mL possono essere considerati esenti dal rischio di MS.

Risultati: Dei 70 pazienti totali in studio, 10 (14.3%) avevano un’evidenza di MS all’arruolamento: 9 (18.45) appartenevano al gruppo A (A+), mentre solo 1 (4.8%) apparteneva al gruppo B (B+). Analizzando diversi fattori, nel gruppo di pazienti in studio, è emerso che la TTx senza dissezione del CC era maggiormente associata a MS (p = 0.02), mentre lo stadio N0 era maggiormente presente tra i pazienti senza MS (p = 0.03).
All’analisi retrospettiva, comunque, è emerso che 3 pazienti, con imaging all’arruolamento negativo per MS, avevano in realtà sviluppato una MS durante il follow up, che è stata rimossa, con successiva negativizzazione dell’imaging; la CT all’evidenza della MS, in questi 3 pazienti era, rispettivamente, 185 pg/mL, 37 pg/mL e <10 pg/mL (CTs: 45 pg/mL). Su 13 pazienti: 11 (84.6%) avevano una MS cervicale (9 con linfadenopatia cervicale e 2 con recidiva di malattia cervicale) e 2 (15.4%) una MS extracervicale (metastasi epatiche +/- polmonari). Lo studio ha dimostrato quindi che il 22.4% dei pazienti con valori di CTb+, tra 10 e 149 pg/mL, e il 9.5% dei pazienti con valori di CTs+, avevano manifestato una MS.
Valutando la predittività dei valori di CTb+, tra 10 e 149 pg/mL, rispetto ai valori di CTs+, è emerso che: 1) la CTs+ presentava una Se ed un VPN del 100% , una Sp del 25.4% ed un VPP del 4%; 2) la CTb+ presentava una Se dell’81.8%, un VPN del 90.5%, una Sp del 33.3% ed un VPP del 19.1%.

Conclusioni: Dai dati è emerso che circa il 20% dei pazienti in studio manifestava MS, per lo più confinata alla regione cervicale. Tuttavia, la presenza di MS extracervicale, sebbene rara, non può essere esclusa, neanche per valori di CT < 150 pg/mL. La CTs+ è risultata con un elevato VPN, permettendo di rassicurare il paziente sulla propria remissione clinica; tuttavia il VPP era molto basso e solo il 10% circa dei soggetti con CTs+ aveva sviluppato una MS a 5-10 anni dalla Tx. Data la possibilità (15.4%) che nei pazienti con CTb+, < 150 pg/mL, la MS possa essere anche extracervicale, è indicato eseguire sempre un’indagine TC TB, oltre all’ecografia del collo, per escludere tale evenienza.
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