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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06272022-150009


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCIANI, ELEONORA
URN
etd-06272022-150009
Titolo
La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
DIRITTO DELL'INNOVAZIONE PER L'IMPRESA E LE ISTITUZIONI
Relatori
relatore Prof. Cecchella, Claudio
Parole chiave
  • crisi
  • impresa
  • composizione negoziata
  • allerta
  • crisi d'impresa
  • codice della crisi d'impresa
  • esperto
  • imprenditore
  • debitore
  • fallimento
  • soluzione della crisi d'impresa
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente elaborato è volto un’analisi generale del nuovo istituto stragiudiziale della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa.
In particolare, viene effettuata una panoramica sull’evoluzione normativa, sia a livello europeo che a livello interno, del diritto della crisi per giungere all’attuale nuovo inquadramento dello stesso, che prevede il venire meno della connotazione tipicamente pubblicistica per muoversi verso una visione privatistica della soluzione della crisi.
Si sottolinea come, su questa scorta, in recepimento della normativa europea oltre che in risposta alla situazione di crisi dovuta al perdurare della situazione pandemica, il legislatore interno compie un atto di coraggio introducendo uno strumento stragiudiziale volto alla risoluzione della crisi e dell’insolvenza: la composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa.
L’elaborato prosegue con l’analisi del nuovo istituto. In particolare, vengono descritte la fase di avvio del percorso, la fase delle trattative e gli esiti della procedura. L’avvio avviene su istanza dell’imprenditore, nella sua definizione più generica, ed attraverso una piattaforma telematica nazionale appositamente istituita. Si sottolinea, poi, il ruolo attivo dell’organo di controllo, che indirizza l’organo amministrativo verso l’accesso a tale istituto. Viene descritto, poi, il contenuto della domanda di avvio oltre che la possibilità per il debitore di richiedere, unitamente alla nomina dell’esperto, la concessione di misure protettive o cautelari del patrimonio. Con riferimento alla fase interlocutoria, invece, si delinea il percorso intrapreso dalle parti tutte, nel rispetto dei principi di buona fede e correttezza, fondato su una concreta prospettiva di risanamento dell’impresa. Vengono poi analizzati le poche fattispecie di intervento giurisdizionale previste all’interno di tale percorso, basato prevalentemente sull’autonomia negoziale delle parti. Ci si focalizza sulla preferenza, nel raggiungimento dell’obiettivo del risanamento, nei confronti di un’autonomia del debitore tale da garantire la continuità aziendale in pendenza delle trattative. Infine, vengono analizzati gli esiti delle trattative come previsti dal legislatore. In particolare, nel caso in cui le trattative abbiamo esito positivo il legislatore ha introdotto tre nuovi strumenti stragiudiziali cui il debitore può aderire: un contratto che preveda la continuità aziendale per i successivi due anni, una convenzione di moratoria ed un accordo tra imprenditore e creditori non assoggettabile ad azione revocatoria. In caso di esito positivo, peraltro, l’imprenditore può godere di misure premiali previste dallo stesso legislatore. In caso di esito negativo, invece, l’imprenditore può accedere ad istituti già previsti dall’impianto normativo nazionale, seppur con l’apporto di qualche modifica, come l’accordo di ristrutturazione dei debiti o il piano attestato di risanamento, fino ad arrivare alle procedure tipicamente previste dalla Legge Fallimentare, come la liquidazione giudiziale. A tal proposito, in particolare, si è soffermata l’attenzione sul nuovo istituto del concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio. Inoltre, sia con riferimento alla fase interlocutoria che con riferimento alla fase conclusiva, vengono esaminate le particolarità specifiche che riguardano i gruppi d’impresa e le imprese sottosoglia. Da ultimo, viene svolta una specifica analisi sui soggetti coinvolti nella composizione negoziata della crisi, con lo scopo di sottolineare la necessità di un cambio di approccio alla materia da parte sia dei debitori che degli stessi operatori. A questo proposito, ci si concentra sulla nuova figura dell’esperto negoziatore che, oltre alle specifiche competenze in diritto della crisi, deve avere abilità comunicative e di mediazione, per indirizzare le parti verso un risanamento fondato su sacrifici che siano equilibrati tra le parti. Si sottolinea, poi, la peculiare attenzione ad una partecipazione attiva dei creditori, con specifico riferimento agli istituti di credito. Infine, viene delineato il ruolo delle figure istituzionali, diverse dal giudice, che sono coinvolte nella disciplina stessa.
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