Tesi etd-06272022-145840 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BURCHIELLI, AURORA
URN
etd-06272022-145840
Titolo
LA PESCA NELLE AREE MARINE PROTETTE, IN PARTICOLARE L’AREA MARINA PROTETTA “SECCHE DELLA MELORIA”.
BIOECONOMIA E AREE MARINE, IL MODELLO AMEAP.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE DEL GOVERNO E DELL'AMMINISTRAZIONE DEL MARE
Relatori
relatore Pasqualotto, Enrico
correlatore Sacco, Vincenzo
correlatore Sacco, Vincenzo
Parole chiave
- pesca e aree marine protette
Data inizio appello
22/07/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
In passato la natura veniva considerata immutabile, invulnerabile, con il passare del tempo, però, si è acquisita la consapevolezza che la natura non abbia tali caratteristiche, e che la sua sopravvivenza sia ormai legata alle scelte compiute dall’uomo.
Da qui nasce l’etica ambientale, ovvero l’esigenza di una riflessione che regoli i rapporti tra l’uomo e l’ambiente. Tale visione, della necessaria cooperazione tra uomo e natura, ha in seguito portato alla nascita della cosiddetta teoria dello sviluppo sostenibile, la quale prevede un insieme di principi, di azioni e di pratiche per costruire un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente.
Lo sviluppo si qualifica come sostenibile quando sia in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri, in altre parole significa vivere in armonia con l’ambiente senza prendere più di quanto possa essere naturalmente sostituito.
Una delle conseguenze negative, causata da uno sviluppo non sostenibile, è la perdita di biodiversità. La biodiversità rappresenta una struttura portante della vita. Essa fornisce alle persone beni e servizi ecosistemici di base: fornisce beni come cibo, fibre e medicine e servizi come purificazione dell'aria e dell'acqua, regolazione del clima, controllo dell'erosione e ciclo dei nutrienti.
Tale perdita di biodiversità, con particolare riferimento agli ecosistemi marini, rappresenta un problema non solo etico, ma anche vitale per l’esistenza umana.
La pesca e le altre attività di prelievo umano di risorse marine, raggiungendo e superando talvolta il livello massimo di sfruttamento possibile, hanno un notevole impatto sulla abbondanza delle specie ittiche.
L’ordinamento italiano, sulla base dell’evoluzione normativa a livello comunitario e internazionale relativamente al tema in questione, sta incentivando, soprattutto negli ultimi tempi, la realizzazione di strumenti che possano contrastare e mitigare la perdita di biodiversità, tra i quali un ruolo fondamentale è attribuito alle aree marine protette.
Tale elaborato si concentrerà sull’analisi delle aree marine protette le quali rappresentano indubbiamente i luoghi privilegiati per l’attuazione e la ricerca delle tecniche dello sviluppo sostenibile, con particolare riferimento all’attività pesca, globalmente intesa, tra cui rientrano l’attività di pesca professionale, pesca artigianale, pescaturismo, pesca sportiva e ricreativa e pesca subacquea.
Nel proseguo della tesi si darà poi rilievo all’Area Marina Protetta “Secche della Meloria” nel contesto del sistema nazionale delle aree marine protette.
Il primo capitolo è dedicato alla descrizione dell’inquadramento giuridico delle aree marine protette: è stato descritto il percorso normativo delle aree marine protette, il procedimento di istituzione, il modello di gestione, il fenomeno della zonazione, nonché il ruolo di sorveglianza e controllo attribuito al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
Nel secondo capitolo è stata trattata, nello specifico, la regolamentazione dell’attività di pesca all’interno delle aree marine protette, con particolare riferimento al regime autorizzatorio e all’attività di pesca e sistemi consentiti.
Nel terzo capitolo è stata considerata nello specifico l’area marina protetta “Secche della Meloria”, con l’analisi delle peculiarità del territorio e delle necessità di conservazione, l’iter istitutivo, la perimetrazione e la zonazione della riserva secondo i differenti gradi di tutela previsti dal decreto istitutivo e la relativa regolamentazione dell’attività di pesca.
Il quarto capitolo è dedicato alla bioeconomia applicata alle aree marine: nello specifico è stato trattato il modello A.M.E.A.P. (aree marine protette ecologicamente attrezzate per la pesca), il cui progetto si sta realizzando, in via sperimentale, attualmente nel golfo di Taranto.
Il capitolo finale della tesi è rivolto alle prospettive future. Nello specifico, è stato analizzato il progetto “30x30 Italia” in via di realizzazione su iniziativa dell’ONLUS “Worldrise”, la quale ha lanciato la relativa campagna ambientale nel 2021. L’obbiettivo ambizioso che si prefigge tale progetto è quello di proteggere almeno il 30 per cento dei mari italiani entro il 2030.
Da qui nasce l’etica ambientale, ovvero l’esigenza di una riflessione che regoli i rapporti tra l’uomo e l’ambiente. Tale visione, della necessaria cooperazione tra uomo e natura, ha in seguito portato alla nascita della cosiddetta teoria dello sviluppo sostenibile, la quale prevede un insieme di principi, di azioni e di pratiche per costruire un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente.
Lo sviluppo si qualifica come sostenibile quando sia in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri, in altre parole significa vivere in armonia con l’ambiente senza prendere più di quanto possa essere naturalmente sostituito.
Una delle conseguenze negative, causata da uno sviluppo non sostenibile, è la perdita di biodiversità. La biodiversità rappresenta una struttura portante della vita. Essa fornisce alle persone beni e servizi ecosistemici di base: fornisce beni come cibo, fibre e medicine e servizi come purificazione dell'aria e dell'acqua, regolazione del clima, controllo dell'erosione e ciclo dei nutrienti.
Tale perdita di biodiversità, con particolare riferimento agli ecosistemi marini, rappresenta un problema non solo etico, ma anche vitale per l’esistenza umana.
La pesca e le altre attività di prelievo umano di risorse marine, raggiungendo e superando talvolta il livello massimo di sfruttamento possibile, hanno un notevole impatto sulla abbondanza delle specie ittiche.
L’ordinamento italiano, sulla base dell’evoluzione normativa a livello comunitario e internazionale relativamente al tema in questione, sta incentivando, soprattutto negli ultimi tempi, la realizzazione di strumenti che possano contrastare e mitigare la perdita di biodiversità, tra i quali un ruolo fondamentale è attribuito alle aree marine protette.
Tale elaborato si concentrerà sull’analisi delle aree marine protette le quali rappresentano indubbiamente i luoghi privilegiati per l’attuazione e la ricerca delle tecniche dello sviluppo sostenibile, con particolare riferimento all’attività pesca, globalmente intesa, tra cui rientrano l’attività di pesca professionale, pesca artigianale, pescaturismo, pesca sportiva e ricreativa e pesca subacquea.
Nel proseguo della tesi si darà poi rilievo all’Area Marina Protetta “Secche della Meloria” nel contesto del sistema nazionale delle aree marine protette.
Il primo capitolo è dedicato alla descrizione dell’inquadramento giuridico delle aree marine protette: è stato descritto il percorso normativo delle aree marine protette, il procedimento di istituzione, il modello di gestione, il fenomeno della zonazione, nonché il ruolo di sorveglianza e controllo attribuito al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.
Nel secondo capitolo è stata trattata, nello specifico, la regolamentazione dell’attività di pesca all’interno delle aree marine protette, con particolare riferimento al regime autorizzatorio e all’attività di pesca e sistemi consentiti.
Nel terzo capitolo è stata considerata nello specifico l’area marina protetta “Secche della Meloria”, con l’analisi delle peculiarità del territorio e delle necessità di conservazione, l’iter istitutivo, la perimetrazione e la zonazione della riserva secondo i differenti gradi di tutela previsti dal decreto istitutivo e la relativa regolamentazione dell’attività di pesca.
Il quarto capitolo è dedicato alla bioeconomia applicata alle aree marine: nello specifico è stato trattato il modello A.M.E.A.P. (aree marine protette ecologicamente attrezzate per la pesca), il cui progetto si sta realizzando, in via sperimentale, attualmente nel golfo di Taranto.
Il capitolo finale della tesi è rivolto alle prospettive future. Nello specifico, è stato analizzato il progetto “30x30 Italia” in via di realizzazione su iniziativa dell’ONLUS “Worldrise”, la quale ha lanciato la relativa campagna ambientale nel 2021. L’obbiettivo ambizioso che si prefigge tale progetto è quello di proteggere almeno il 30 per cento dei mari italiani entro il 2030.
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