Tesi etd-06272019-110429 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LEONARDI, LETIZIA
URN
etd-06272019-110429
Titolo
Variazioni di parametri imaging e bioumorali nel paziente con scompenso cardiaco acuto
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
- ecocardiografia
- ecografia polmonare
- parametri bioumorali
- scompenso cardiaco acuto
Data inizio appello
16/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/07/2089
Riassunto
Background: la dispnea ingravescente rappresenta il principale motivo che porta il paziente con scompenso cardiaco acuto a presentarsi all’attenzione del medico; il sottostante movente fisiopatologico è rappresentato dalla congestione polmonare. I test normalmente utilizzati nella pratica clinica per il suo monitoraggio ad oggi non hanno dimostrato soddisfacenti sensibilità e specificità.
Scopo: valutare il cambiamento dinamico dei diversi parametri imaging e bioumorali nel corso dei giorni di degenza nel paziente ricoverato per scompenso cardiaco acuto.
Materiali e Metodi: per questo studio prospettico sono stati reclutati 25 pazienti (età media 81.7 ± 7.0), ricoverati presso il dipartimento di Medicina d’Urgenza con diagnosi di scompenso cardiaco acuto. In questi pazienti, sono state effettuate delle valutazioni ecografiche, cardiache e polmonari, in tre diversi momenti del ricovero: una prima valutazione all’ingresso (T0), una intermedia corrispondente al momento di riduzione del 30% del BNP (T1), ed una alla dimissione (T2).
Sono stati esclusi i pazienti con storia di fibrosi polmonare, insufficienza renale cronica in trattamento dialitico e sepsi. Le immagini sono state valutate, successivamente, da due medici (in cieco rispetto alla clinica del paziente, al trattamento e al timing di esecuzione dell’ecografia), che hanno refertato gli esami ecocardiografici ed analizzato semi-quantitativamente le linee B per ogni scansione.
Risultati: la media dello score di linee B nei tre tempi è stata rispettivamente di 5,2 ± 1,6; 4,6 ± 1,6; 4,6 ± 1,6, con una riduzione statisticamente significativa tra T0 e T1 (p = 0,008) e tra T0 e T2 (p = 0,026), ma non tra T1 e T2; le stesse caratteristiche di andamento sono state riscontrate nelle variazioni del diametro espiratorio della vena cava inferiore (VCIe, ma solo con un debole trend tra T0 e T2 (T0 – T1 p=0,003; T0 – T2 p=0,1), e nelle variazioni del BNP (T0 – T1 e T0 – T2 p=0,001) . La pressione arteriosa sistolica polmonare (PAPs) ha invece mostrato una variazione significativa solo tra T1 e T2 (p=0.009). È presente una correlazione significativa fra il delta score di linee B (variazione dello score di linee B tra T0 – T1 e T0 – T2) ed il BNP (a T1: p=0,04; r=0,48; a T2: p=0,01; r=0,32) e fra lo score di linee B e la dispnea (p<0,01; r=0,27). Lo score di linee B risulta maggiormente sensibile relativamente all’esame obiettivo (il 62,5% dei pz con EO silente presentavano comunque linee B alla dimissione).
Non esistono differenze significative nei valori assoluti e nelle variazioni dello score di linee B e del BNP nei pazienti con frazione di eiezione ridotta (< 50%) e conservata (T0 – T2; delta score delle linee B rispettivamente -0,58 ± 1,22; -1,01 ± 1,28; delta BNP -693 ± 735; -510 ± 688).
Conclusioni: nei pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco acuto l’ecografia polmonare risulta maggiormente sensibile rispetto ai crepitii nell’individuare la presenza di congestione polmonare. Si riscontrano cambiamenti significativi nel numero di linee B, del BNP e del diametro espiratorio della VCI già alla valutazione intermedia (T1). Per avere un miglioramento simile dei parametri ecocardiografici bisogna attendere la dimissione, (T2); non si hanno tuttavia ulteriori variazioni delle linee B tra T1 e T2. Alla luce di quanto detto, la valutazione integrata di parametri ecocardiografici semplici (come la stima della PAPs), diametri e collassabilità della VCI, linee B, peptidi natriuretici potrebbe diventare uno strumento efficace non solo nel monitoraggio della congestione, ma anche nella gestione della terapia diuretica stessa.
Scopo: valutare il cambiamento dinamico dei diversi parametri imaging e bioumorali nel corso dei giorni di degenza nel paziente ricoverato per scompenso cardiaco acuto.
Materiali e Metodi: per questo studio prospettico sono stati reclutati 25 pazienti (età media 81.7 ± 7.0), ricoverati presso il dipartimento di Medicina d’Urgenza con diagnosi di scompenso cardiaco acuto. In questi pazienti, sono state effettuate delle valutazioni ecografiche, cardiache e polmonari, in tre diversi momenti del ricovero: una prima valutazione all’ingresso (T0), una intermedia corrispondente al momento di riduzione del 30% del BNP (T1), ed una alla dimissione (T2).
Sono stati esclusi i pazienti con storia di fibrosi polmonare, insufficienza renale cronica in trattamento dialitico e sepsi. Le immagini sono state valutate, successivamente, da due medici (in cieco rispetto alla clinica del paziente, al trattamento e al timing di esecuzione dell’ecografia), che hanno refertato gli esami ecocardiografici ed analizzato semi-quantitativamente le linee B per ogni scansione.
Risultati: la media dello score di linee B nei tre tempi è stata rispettivamente di 5,2 ± 1,6; 4,6 ± 1,6; 4,6 ± 1,6, con una riduzione statisticamente significativa tra T0 e T1 (p = 0,008) e tra T0 e T2 (p = 0,026), ma non tra T1 e T2; le stesse caratteristiche di andamento sono state riscontrate nelle variazioni del diametro espiratorio della vena cava inferiore (VCIe, ma solo con un debole trend tra T0 e T2 (T0 – T1 p=0,003; T0 – T2 p=0,1), e nelle variazioni del BNP (T0 – T1 e T0 – T2 p=0,001) . La pressione arteriosa sistolica polmonare (PAPs) ha invece mostrato una variazione significativa solo tra T1 e T2 (p=0.009). È presente una correlazione significativa fra il delta score di linee B (variazione dello score di linee B tra T0 – T1 e T0 – T2) ed il BNP (a T1: p=0,04; r=0,48; a T2: p=0,01; r=0,32) e fra lo score di linee B e la dispnea (p<0,01; r=0,27). Lo score di linee B risulta maggiormente sensibile relativamente all’esame obiettivo (il 62,5% dei pz con EO silente presentavano comunque linee B alla dimissione).
Non esistono differenze significative nei valori assoluti e nelle variazioni dello score di linee B e del BNP nei pazienti con frazione di eiezione ridotta (< 50%) e conservata (T0 – T2; delta score delle linee B rispettivamente -0,58 ± 1,22; -1,01 ± 1,28; delta BNP -693 ± 735; -510 ± 688).
Conclusioni: nei pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco acuto l’ecografia polmonare risulta maggiormente sensibile rispetto ai crepitii nell’individuare la presenza di congestione polmonare. Si riscontrano cambiamenti significativi nel numero di linee B, del BNP e del diametro espiratorio della VCI già alla valutazione intermedia (T1). Per avere un miglioramento simile dei parametri ecocardiografici bisogna attendere la dimissione, (T2); non si hanno tuttavia ulteriori variazioni delle linee B tra T1 e T2. Alla luce di quanto detto, la valutazione integrata di parametri ecocardiografici semplici (come la stima della PAPs), diametri e collassabilità della VCI, linee B, peptidi natriuretici potrebbe diventare uno strumento efficace non solo nel monitoraggio della congestione, ma anche nella gestione della terapia diuretica stessa.
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