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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06272016-230122


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
D'ANTINI, CHIARA
URN
etd-06272016-230122
Titolo
Il paziente con fibrillazione atriale nell'epoca dei nuovi anticoagulanti orali: inquadramento epidemiologico-gestionale in un reparto di medicina d'urgenza
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
Parole chiave
  • Epidemiologia
  • Fibrillazione Atriale
  • Management
  • Medicina D'Urgenza
  • Nuovi Anticoagulanti Orali
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2086
Riassunto
La Fibrillazione Atriale (FA) è l'aritmia più frequente, riscontrabile nell'1-2% della popolazione generale con una prevalenza che aumenta con l'avanzare dell'età e una tendenza ad aumentare nell'arco dei prossimi 50 anni. É caratterizzata dalla presenza di numerose piccole onde di depolarizzazione atriali che si disperdono in tutte le direzioni, producendo una depolarizzazione disorganizzata della muscolatura atriale, incapace di produrre una contrazione emodinamicamente efficace. Nei pazienti con FA Non Valvolare (FANV), la forma più comune, il rischio di sviluppare un ictus è 5 volte maggiore rispetto alla popolazione di controllo e le cause sono imputabili a diversi fattori. In questo senso, sono stati introdotti i Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO), emersi come un'alternativa alla Terapia con Anticoagulanti Orali (TAO), basati sugli antagonisti della vitamina K, per la prevenzione di trombosi in pazienti con FA, determinando un cambiamento nella gestione di questa tipologia di pazienti (ESC 2012, AHA/ACC/HRS 2014).
L'obiettivo del seguente lavoro di tesi è l'inquadramento epidemiologico - gestionale del paziente con FA in un reparto di medicina d'urgenza in accordo con le modifiche introdotte dalle nuove linee guida sull'utilizzo dei NAO.
E' stato preso in considerazione un arco temporale di 2 anni (2014-2015) ed è stato creato un database di 225 pazienti (età media 81,72 +/- 8,45 anni) di cui il 21,7% era stato ricoverato per FA, il 20,1% per cause cardiologiche, il 39% per cause mediche non cardiogene e il restante 18% per complicanze (emorragiche/trombotiche) legate ad FA.
Sono stati calcolati i due indici di valutazione del rischio trombo-embolico ed emorragico, CHAD2DS2-VASc e HAS-BLED, che sono risultati superiori a 3 (quindi rischio elevato) rispettivamente nel 91% e nel 57% dei pazienti inclusi nello studio.
Al momento del ricovero, i pazienti che già eseguivano una terapia anticoagulante/antiaggregante erano il 66,7% di cui il 5,3% con antiaggreganti, il 44% con TAO (Terapia Anticoagulante Orale) e l'8,9% con NAO. Durante il periodo in reparto, al 68,4% dei pazienti sono state eseguite delle modifiche terapeutiche, per cui al 37% sono stati somministrati i NAO.
Si osserva pertanto che vi è una prevalenza significativa nella somministrazione di NAO nei pazienti con FA in accordo con quanto suggerito dalle modifiche alle nuove Linee Guida.
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