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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06272014-201449


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GRASSINI, VALENTINA
URN
etd-06272014-201449
Titolo
Sviluppo di un modello sperimentale di cardio-tossicità da stress ossidativo su cardiomioblasti H9c2 e valutazione degli effetti cardio-protettivi di H2S
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
relatore Dott.ssa Martelli, Alma
Parole chiave
  • solfuro di idrogeno
  • canali Katp
  • gas trasmettitori endogeni
  • danno ossidativo
  • cardioprotezione
  • cellule H9c2
Data inizio appello
16/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni, vari studi si sono concentrati sul ruolo emergente dell'H2S come nuovo mediatore endogeno, soprattutto a livello cardiovascolare, poiché esercita gli stessi effetti benefici di NO, ma senza portare alla formazione di metaboliti tossici per l’organismo come ad esempio la formazione, durante una fase di stress ossidativo, di specie radicaliche altamente nocive per la vitalità cellulare. Viene biosintetizzato da due enzimi: la CBS, espressa a livello del SNC, e la CSE, espressa a livello cardiovascolare. L’H2S agisce sia tramite meccanismi non specifici come ad esempio la soppressione della produzione delle ROS, che attraverso l’interazione con specifici canali ionici; in letteratura assume ampia importanza l’interazione con i canali K-ATP. Questo meccanismo infatti viene descritto come responsabile dell’azione vasorilasciante e degli effetti cardioprotettivi esercitati dall’H2S. In particolare questo lavoro di tesi ha come primo obiettivo quello di mettere a punto un modello di stress ossidativo, attraverso un approccio sperimentale, che impiega una linea cellulare, H9c2, di cardiomioblasti di ratto al fine di investigare l’evento ossidativo isolando la componente dei cardiomiociti dagli altri tessuti cardiaci, come quello vascolare, necessariamente presenti in altri modelli sperimentali più complessi. Come secondo obiettivo, una volta verificata la ripetibilità e l’affidabilità dell’insulto indotto attraverso perossido di idrogeno, è stata investigata la capacità dell’H2S (attraverso l’impiego di NaHS, sostanza ampiamente descritta nella letteratura scientifica, quale H2S-donor di riferimento) di intervenire in maniera positiva sul danno ossidativo, preservando la vitalità cellulare. Infine, attraverso l’uso di specifici bloccanti di alcuni canali del K+, si è cercato di determinare il target responsabile del meccanismo di cardioprotezione precedentemente individuato.

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