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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06262020-124653


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SECLI, GIULIA
URN
etd-06262020-124653
Titolo
La versione siriaca di Barhebraeus del K. al-isharat wa 'l-tanbihat di Avicenna nel ms. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Orientale 86
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ORIENTALISTICA: EGITTO, VICINO E MEDIO ORIENTE
Relatori
relatore Prof. Borbone, Pier Giorgio
correlatore Prof. Mascitelli, Daniele
Parole chiave
  • Barhebraeus
  • Avicenna
  • K. al-isharat wa 'l-tanbihat
  • Siriaco
  • Arabo
  • Traduzione
  • Manoscritto
  • Logica
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/07/2090
Riassunto
La presente tesi di laurea magistrale consiste in uno studio preliminare del ms. BML Or. 86, contenente la versione siriaca composta da Barhebraeus dell’ultima opera di Avicenna, conosciuta in arabo come K. al-išārāt wa ʼl-tanbīhāt (Libro delle indicazioni e messe in allerta) e in siriaco con il titolo di Ktābā d-remzē wa-m‘irānwātā.
Il testo bilingue, arabo in grafia araba e siriaco in grafia serto, ha determinato la direzione del lavoro verso una generale panoramica che include un’analisi del contesto di produzione della traduzione in lingua siriaca, un’indagine sullo sviluppo della relativa tradizione manoscritta, un esame critico limitato ad alcuni brani problematici, emersi dal confronto con il ms. Tehran, Melli-ye Malek 713 e l’edizione araba di Forget (1892) e utili a comprendere il modus traducendi del Mafriano. Si è ritenuto opportuno fornire un riepilogo del lessico siriaco specialistico relativo alla logica adattato da Barhebraeus e, infine, una trascrizione dei primi cinque capitoli contenuti nella parte introduttiva del ms. BML Or. 86.
Il Ktābā d-remzē wa-m‘irānwātā di Barhebraeus non è ancora disponibile in un’edizione critica o in una traduzione completa in una lingua europea. La realizzazione di un’edizione, corredata da una traduzione e un commento, potrebbe essere determinante per lo studio della tradizione logica di scuola siriaca – avviata nei primi secoli dell’era cristiana e che sembra avere in Barhebraeus il suo culmine – e l’individuazione delle fonti ancora disponibili in epoca medievale, per l’analisi concettuale e terminologica interna alle opere filosofiche del Nostro Autore e, infine, per la comprensione dell’adattamento lessicale che il Mafriano attua alla luce delle nuove dottrine formulate dai logici arabi dal X al XII secolo. Inoltre, la presenza nel ms. BML Or. 86 del testo in lingua e grafia arabe costituisce a tutti gli effetti un testimone attualmente sconosciuto e relativamente antico dell’ultima summa filosofica di Avicenna.
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