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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06262017-194435


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
AVERSANO, ALESSIA
URN
etd-06262017-194435
Titolo
Regolazione e certificazione tra qualità e certezza
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Passalacqua, Michela
Parole chiave
  • ACCREDIA
  • certificazioni agroalimentari
  • certificazioni ambientali
  • certificazioni aziendali
  • DOP
  • EMAS
  • etichettatura
  • IGP
  • ISO
  • qualità e certezza
  • sistema qualità
  • STG
  • UNI
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2087
Riassunto
L’obiettivo di siffatto lavoro è l’analisi di un tema che ha assunto una notevole importanza negli ultimi anni e che sta diventando sempre più incisivo per le aziende che vogliono misurarsi nel mercato in modo efficiente e competitivo: la “Qualità”.
La stessa è divenuta una delle principali leve strategiche in grado di generare vantaggi duraturi nel tempo, rivelandosi indispensabile per ogni aspetto della collettività, in quanto costituisce un nuovo modo di vivere e lavorare ed un criterio più equilibrato di usufruire dei beni di consumo e delle risorse naturali, in una tendenza complessivamente volta alla riduzione degli sprechi.
All’interno di un contesto societario in cui predomina l’incertezza ed il rischio, trova spazio il sistema delle certificazioni, affermatosi come uno strumento di informazione in grado di assicurare la fiducia tra i consumatori ed utenti.
Le certificazioni in esame garantiscono, dunque, una funzione di certezza nei confronti della platea indistinta di soggetti a cui le stesse sono rivolte, con un costante impegno al miglioramento; difatti il livello di qualità deve essere mantenuto nel tempo, essendo ben possibile sospendere o revocare la certificazione precedentemente rilasciata.
L’attenzione per la qualità è aumentata e cresce in modo esponenziale anche in settori emergenti quali quello agroalimentare ed ambientale.
In quest’ultimo, l’adozione di strategie di gestione, attente alla salvaguardia dell’ambiente, permette alle aziende di diventare, oltre che più competitive, anche eco-sostenibili.
Per quanto concerne il settore agroalimentare, si rileva come, a seguito degli scandali degli inizi anni Novanta, il mangiar sano, e soprattutto controllato, rectius certificato, sia divenuto una priorità avvertita a livello europeo e internazionale.
Si è reso quindi necessario muoversi su un duplice fronte: non solo per garantire che la legislazione comunitaria in materia di sicurezza alimentare fosse quanto più aggiornata possibile, ma anche che i consumatori fossero informati in modo esauriente e completo sui potenziali rischi e su quanto fosse stato fatto per diminuirli.
E questa è la ratio che ha ispirato anche la riflessione di queste pagine, all’interno delle quali si è cercato di offrire una panoramica completa circa gli strumenti normativi, e non solo, che l’ordinamento ha predisposto per far fronte all’esigenza di approntare un’efficace tutela della qualità.
Ed invero, vale la pena anticipare che, con notevoli strategie volte a tutelare la sicurezza alimentare, l’Unione Europea cerca da tempo di limitare i rischi derivanti da prodotti alimentari nocivi o comunque non conformi ai canoni dettati dalla normativa di riferimento.
Pur garantendo il sistema europeo la sicurezza dei prodotti alimentari attraverso l’attuazione di un’uniformità dei caratteri che i prodotti de quibus devono rispettare per essere certificati, il medesimo sistema consente altresì la diversità, ponendo accanto ai prodotti alimentari tradizionali, le specialità locali.
L’Unione Europea è dunque sostenitrice sia della qualità che della diversità, difendendo prodotti tipici o tradizionali di certe regioni o di certe lavorazioni dai “falsi” e sostenendo l’agricoltura biologica.
Nell’ambito di tale discorso, non va per altro dimenticato che la tematica de qua si muove agilmente anche sul versante della concorrenza: tutela della qualità ed istanza concorrenziale sono infatti i poli contrapposti di una querelle che a volte assume i toni del conflitto e a volte si colora di unicità, laddove riscopre gli obiettivi comuni, ossia lo sviluppo economico, la tutela del consumatore e, non da ultimo, la lotta alla contraffazione.
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