Tesi etd-06262017-162019 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MERINGOLO, COSIMO
URN
etd-06262017-162019
Titolo
Caratterizzazione geomorfologica e valutazione della suscettibilità per debris flow nella Val di Genova (Massiccio dell'Adamello-Presanella, Alpi Retiche)
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Salvatore, Maria Cristina
correlatore Prof. Baroni, Carlo
correlatore Prof. Baroni, Carlo
Parole chiave
- aerial photographs
- Carta degli elementi geomorfologici
- debris flow
- debris flow
- fotografie aeree
- geomorphological susceptibility
- suscettibilità geomorfologica
- Val di Genova (Alpi Retiche). Geomorphological ele
- Val di Genova (Rhaetian Alps).
Data inizio appello
14/07/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/07/2087
Riassunto
RIASSUNTO
Situata nel cuore del batolite dell’Adamello (Alpi Retiche meridionali), la Val di Genova, oggetto della presente tesi, costituisce una diramazione della Val Rendena ed è interamente compresa all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. L’area esaminata si estende per 159 km2 e ospita nelle zone più elevate diversi corpi glaciali tra i quali il Ghiacciaio dell’Adamello che con i suoi 16,3 km² rappresenta il ghiacciaio più esteso delle Alpi Italiane (SALVATORE et al, 2015).
Il lavoro svolto ha avuto come obiettivo la caratterizzazione geomorfologica e la valutazione della suscettibilità da debris flow della Val di Genova ed è stato condotto attraverso un approccio prettamente geomorfologico, basato sull’analisi delle forme del rilievo eseguita mediante l’interpretazione di fotografie aeree stereoscopiche e di ortofotografie, supportate anche dall’impiego dei dati LIDAR. I dati di fotointerpretazione e derivati dalla cartografia tematica esistente (Carte Geologiche e Geomorfologiche), sono state informatizzati e gestiti in ambiente GIS (Geographic Information System) mediante il quale è stato possibile costruire e popolare un database geomorfologico georiferito. L’analisi fotointerpretativa, combinata con l’editing dei dati mediante i software GIS, hanno portato alla realizzazione di una Carta degli elementi Geomorfologici della Val di Genova alla scala di 1:20.000.
Sebbene caratterizzata da una morfologia tipicamente alpina, strettamente connessa al glacialismo pleistocenico e olocenico, la Val di Genova mostra le evidenze di un intenso rimodellamento nel periodo post- glaciale. Nel nuovo contesto morfoclimatico, nella Val di Genova, i processi gravitativi, quelli dovuti alle acque di scorrimento superficiale, fluviali e fluvioglaciali e i processi crionivali, rappresentano gli agenti morfogenetici che maggiormente contribuiscono al modellamento del rilievo.
Tra le forme di accumulo i più diffusi sono i depositi glaciali (Pleistocene sup. e Olocene) e gravitativi (prevalentemente falde e coni di detrito) mentre tra le forme di erosione quelle più frequenti sono i percorsi e i canali di valanga e, soprattutto, i canali di debris flow, che costituiscono i principali fenomeni di dissesto idrogeologico nell’area analizzata.
La possibilità di disporre di levate fotografiche riprese in epoche differenti ha consentito di eseguire un’ analisi multitemporale dei debris flow in un intervallo di tempo compreso tra il 1983 ed il 2012. Dall’analisi emerge una diffusa presenza di canali di debris flow in tutta la valle e che la loro attività è stata più accentuata in alcuni intervalli temporali: in particolare nelle immagini del 1988 si osserva un notevole aumento rispetto al 1983 dei canali di debris flow attivi, da ricollegare ai grandi eventi meteorici che hanno interessato le Alpi centrali nell’estate del 1987 e che hanno causato notevoli danni alle popolazioni locali. Evidenze di attività recente dei debris flow nel periodo tra il 1988 ed il 2012, si riscontrano in diversi settori della Val di Genova, in aree ubicate prevalentemente nell’alta valle dove sono più diffuse le falde detritiche attive.
A partire dalla Carta degli elementi Geomorfologici della Val di Genova e dall’analisi multitemporale è stata realizzata una carta dell’indice di suscettibilità per debris flow aggiornata al 2012. Il metodo utilizzato è quello proposto da VERGARI et al (2011) per la Val d’Orcia e applicato in altri settori delle Alpi Retiche, che vede la selezione dei fattori effettivamente influenti all’interno di un gruppo di fattori individuati secondo dei criteri prettamente geomorfologici, mediante un approccio prettamente statistico.
ABSTRACT
The Val di Genova, object of this study, is located in the centre of the Adamello batholith (Southern Rhaetian Alps) and constitutes a branch of the Val Rendena. It is entirely included within the Parco Naturale Adamello-Brenta. The study area extends for 159 Km2 and hosts several glaciers located at the highest parts of the valley. One of them, the Adamello Glacier, extends for 16,3 km2 and represents the largest glacier of Italian Alps (SALVATORE et al, 2015).
Specific aim of this work is the geomorphological characterization and the debris flow susceptibility evaluation of the Val di Genova. The work has been carried out through a geomorphological approach based on landscape analysis performed by interpretation of stereoscopic aerial photographs and digital ortophotographs supported by LIDAR data. Using Geographic Information System (GIS), the collected data were informatized and organized into a geomorphological database.
The results from photointerpretation, along with the editing of data through the software GIS, were used to realize a geomorphological elements map of Val di Genova at the scale of 1:20.000. The Val di Genova, despite being characterized by a typical alpine morphology, strictly connected to pleistocenic and holocenic glacialism, shows evidences of an intense remodelling occurred in the post-glacial period. The morphogenetic agents that mainly contribute to relief modelling in the new morphoclimatic context of the Val di Genova are represented by gravitative, cryonival and water runoff, fluvial and fluvioglacial processes.
Glacial deposits (late Pleistocene and Holocene) and gravity deposits (mainly talus slope and debris cones) are the most common among the constructional landforms whereas channeled and unconfined avalanche track and, above all, debris flow channels are the most frequent among erosional landforms. In particular, debris flow channels constitute the main hydrogeological instability phenomena in the examined area.
The possibility of having aerial photographs, relative to different time periods, allowed to perform a multitemporal analysis of debris flow in a time interval ranging from 1983 to 2012. The analysis revealed that the valley is entirely occupied by debris flow channels and that activity was more intense during specific time intervals: in particular, in the 1988’s photographs a remarkable increase of active debris flow channels is evident, if compared to the 1983’s ones. Such increase is probably due to the great meteoric events that affected Central Alps during 1987 summer, causing several damages to the local population.
Evidences of recent debris flow activity, during the period ranging from 1988 to 2012, are present in different parts of the Val di Genova, mainly in the upper valley, where active talus slope are more common. The geomorphological element map of the Val di Genova and multitemporal analysis results were used to realize a debris flow susceptibility index map, updated to 2012. The method adopted was proposed by VERGARI et al (2011) for the Val d’Orcia, and then applied to other valleys of Rhaetian Alps. The method uses a statistical approach to select the debris flow causal factors, chosen among factors selected on the basis of geomorphological criteria.
Situata nel cuore del batolite dell’Adamello (Alpi Retiche meridionali), la Val di Genova, oggetto della presente tesi, costituisce una diramazione della Val Rendena ed è interamente compresa all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. L’area esaminata si estende per 159 km2 e ospita nelle zone più elevate diversi corpi glaciali tra i quali il Ghiacciaio dell’Adamello che con i suoi 16,3 km² rappresenta il ghiacciaio più esteso delle Alpi Italiane (SALVATORE et al, 2015).
Il lavoro svolto ha avuto come obiettivo la caratterizzazione geomorfologica e la valutazione della suscettibilità da debris flow della Val di Genova ed è stato condotto attraverso un approccio prettamente geomorfologico, basato sull’analisi delle forme del rilievo eseguita mediante l’interpretazione di fotografie aeree stereoscopiche e di ortofotografie, supportate anche dall’impiego dei dati LIDAR. I dati di fotointerpretazione e derivati dalla cartografia tematica esistente (Carte Geologiche e Geomorfologiche), sono state informatizzati e gestiti in ambiente GIS (Geographic Information System) mediante il quale è stato possibile costruire e popolare un database geomorfologico georiferito. L’analisi fotointerpretativa, combinata con l’editing dei dati mediante i software GIS, hanno portato alla realizzazione di una Carta degli elementi Geomorfologici della Val di Genova alla scala di 1:20.000.
Sebbene caratterizzata da una morfologia tipicamente alpina, strettamente connessa al glacialismo pleistocenico e olocenico, la Val di Genova mostra le evidenze di un intenso rimodellamento nel periodo post- glaciale. Nel nuovo contesto morfoclimatico, nella Val di Genova, i processi gravitativi, quelli dovuti alle acque di scorrimento superficiale, fluviali e fluvioglaciali e i processi crionivali, rappresentano gli agenti morfogenetici che maggiormente contribuiscono al modellamento del rilievo.
Tra le forme di accumulo i più diffusi sono i depositi glaciali (Pleistocene sup. e Olocene) e gravitativi (prevalentemente falde e coni di detrito) mentre tra le forme di erosione quelle più frequenti sono i percorsi e i canali di valanga e, soprattutto, i canali di debris flow, che costituiscono i principali fenomeni di dissesto idrogeologico nell’area analizzata.
La possibilità di disporre di levate fotografiche riprese in epoche differenti ha consentito di eseguire un’ analisi multitemporale dei debris flow in un intervallo di tempo compreso tra il 1983 ed il 2012. Dall’analisi emerge una diffusa presenza di canali di debris flow in tutta la valle e che la loro attività è stata più accentuata in alcuni intervalli temporali: in particolare nelle immagini del 1988 si osserva un notevole aumento rispetto al 1983 dei canali di debris flow attivi, da ricollegare ai grandi eventi meteorici che hanno interessato le Alpi centrali nell’estate del 1987 e che hanno causato notevoli danni alle popolazioni locali. Evidenze di attività recente dei debris flow nel periodo tra il 1988 ed il 2012, si riscontrano in diversi settori della Val di Genova, in aree ubicate prevalentemente nell’alta valle dove sono più diffuse le falde detritiche attive.
A partire dalla Carta degli elementi Geomorfologici della Val di Genova e dall’analisi multitemporale è stata realizzata una carta dell’indice di suscettibilità per debris flow aggiornata al 2012. Il metodo utilizzato è quello proposto da VERGARI et al (2011) per la Val d’Orcia e applicato in altri settori delle Alpi Retiche, che vede la selezione dei fattori effettivamente influenti all’interno di un gruppo di fattori individuati secondo dei criteri prettamente geomorfologici, mediante un approccio prettamente statistico.
ABSTRACT
The Val di Genova, object of this study, is located in the centre of the Adamello batholith (Southern Rhaetian Alps) and constitutes a branch of the Val Rendena. It is entirely included within the Parco Naturale Adamello-Brenta. The study area extends for 159 Km2 and hosts several glaciers located at the highest parts of the valley. One of them, the Adamello Glacier, extends for 16,3 km2 and represents the largest glacier of Italian Alps (SALVATORE et al, 2015).
Specific aim of this work is the geomorphological characterization and the debris flow susceptibility evaluation of the Val di Genova. The work has been carried out through a geomorphological approach based on landscape analysis performed by interpretation of stereoscopic aerial photographs and digital ortophotographs supported by LIDAR data. Using Geographic Information System (GIS), the collected data were informatized and organized into a geomorphological database.
The results from photointerpretation, along with the editing of data through the software GIS, were used to realize a geomorphological elements map of Val di Genova at the scale of 1:20.000. The Val di Genova, despite being characterized by a typical alpine morphology, strictly connected to pleistocenic and holocenic glacialism, shows evidences of an intense remodelling occurred in the post-glacial period. The morphogenetic agents that mainly contribute to relief modelling in the new morphoclimatic context of the Val di Genova are represented by gravitative, cryonival and water runoff, fluvial and fluvioglacial processes.
Glacial deposits (late Pleistocene and Holocene) and gravity deposits (mainly talus slope and debris cones) are the most common among the constructional landforms whereas channeled and unconfined avalanche track and, above all, debris flow channels are the most frequent among erosional landforms. In particular, debris flow channels constitute the main hydrogeological instability phenomena in the examined area.
The possibility of having aerial photographs, relative to different time periods, allowed to perform a multitemporal analysis of debris flow in a time interval ranging from 1983 to 2012. The analysis revealed that the valley is entirely occupied by debris flow channels and that activity was more intense during specific time intervals: in particular, in the 1988’s photographs a remarkable increase of active debris flow channels is evident, if compared to the 1983’s ones. Such increase is probably due to the great meteoric events that affected Central Alps during 1987 summer, causing several damages to the local population.
Evidences of recent debris flow activity, during the period ranging from 1988 to 2012, are present in different parts of the Val di Genova, mainly in the upper valley, where active talus slope are more common. The geomorphological element map of the Val di Genova and multitemporal analysis results were used to realize a debris flow susceptibility index map, updated to 2012. The method adopted was proposed by VERGARI et al (2011) for the Val d’Orcia, and then applied to other valleys of Rhaetian Alps. The method uses a statistical approach to select the debris flow causal factors, chosen among factors selected on the basis of geomorphological criteria.
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