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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06262016-174420


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
FALCO, PAOLA
URN
etd-06262016-174420
Titolo
La Dizziness Posturale-Percettiva Persistente : una nuova entità nosologica.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
OTORINOLARINGOIATRIA
Relatori
relatore Prof. Passali, Desiderio
correlatore Prof. Salerni, Lorenzo
Parole chiave
  • ansia
  • Dizziness
  • fobia
  • percettiva
  • posturale
  • vertigine
Data inizio appello
14/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La descrizione dei sintomi rappresenta, sicuramente, la componente più importante nel puzzle diagnostico del paziente affetto da vertigini e disturbi dell’equilibrio e può condurre ad una corretta classificazione diagnostica , non senza però aver condotto un approfondito esame clinico. Ascoltando attentamente il paziente è in realtà possibile comprendere se i suoi disturbi sono dovuti ad una malattia del labirinto, ad una affezione del Sistema Nervoso Centrale oppure se la causa è diversa. La vertigine, intesa come senso di rotazione dell’ambiente o di sé stessi, è sicuramente il sintomo principe delle malattie labirintiche ed il suo rilievo è di grande aiuto per la diagnosi. Esistono peraltro anche sintomi meno distintivi e caratterizzanti, talora esemplificativi e anche difficili da essere descritti: “mi sento come se avessi bevuto un bicchiere di troppo”, “ho la sensazione di camminare sulla gomma piuma”, “mi sento stordito ed instabile”, “essere in barca o in giostra” ed altri. La parola “dizziness” è un termine inglese che comprende tutto questo tipo di sensazioni soggettive (senso d’instabilità, disequilibrio, insicurezza, disorientamento, stordimento) diverse dalla vertigine, ma che comunque hanno più o meno stretti rapporti con l’equilibrio. I pazienti che riferiscono questo tipo di sintomatologia possono essere ugualmente affetti da una malattia del sistema vestibolare, che dovrà essere accuratamente ricercata, ma esiste anche la non infrequente possibilità che la causa sia diversa. Talora tutti gli esami diagnostici risultano normali e la diagnosi viene raggiunta basandosi esclusivamente su ciò che viene riferito dal paziente. In altre parole esistono affezioni della sfera dell’equilibrio in cui il principale sistema che governa l’equilibrio, cioè il sistema vestibolare, funziona perfettamente. Di questa categoria di malattie fa parte la “DIZZINESS POSTURALE-PERCETTIVA PERSISTENTE”, fino a tre anni or sono conosciuta come “DIZZINESS SOGGETTIVA CRONICA” (Staab e Ruckenstein,2005) e che costituisce l’evoluzione della “ VERTIGINE POSTURALE FOBICA” di Brandt e Dieterich del 1986.
Nella presente tesi viene descritta, per la prima volta in lingua italiana, tale nuova entità nosologica denominata appunto “Dizziness Posturale-Percettiva Persistente”. La DPPP, che verrà inclusa nella Classificazione Internazionale delle Malattie nel 2017, rappresenta un mirabile esempio di interazione tra psiche e malattie organiche e si colloca come interfaccia fra la otoneurologia e la psichiatria. Lo scopo del mio lavoro è, tra l’altro, quello di individuare le più frequenti cause di attivazione della sindrome (malattie otoneurologiche acute o ricorrenti che causano disfunzioni vestibolari centrali o periferiche, malattie di altro ordine medico acute o ricorrenti che causano instabilità e disequilibrio, disordini di ordine psichiatrico che causano disequilibrio e instabiltà) attraverso l’analisi di un gruppo di pazienti visitati nel periodo che và dal 1 gennaio 2016 al 30 aprile 2016 presso la U.O.C. di Otorinolaringoiatria di Siena. 28 è il numero di pazienti reclutati in tale periodo, per i quali è stata posta diagnosi di DPPP sulla base dei criteri diagnostici elaborati e confermati nei vari studi svolti J.P Staab e coll, di cui 18 donne e 10 uomini, con età media di 55 aa (range 17-80 aa).
I pazienti al momento della diagnosi di DPPP lamentavano sintomi si instabilità, persistente sensazione di dondolamento, ondeggiamento o stordimento da almeno tre mesi ed avevano un esame vestibolare nei limiti della norma. Dei 28 pazienti studiati n° 20 (71,4 %) potevano essere classificati nella forma di DPPP conosciuta come “secondaria” detta anche otogenica, n° 6 (21,4%) nella forma “psicogenica” e solo n° 2 (7,2 %) nella forma “interattiva”.
Alla luce dell’esiguo campione esaminato, che ci proponiamo in un futuro di ampliare, scopo altresì importante di tale lavoro resta quello di ben chiarire un’entità nosologica fin ad ora poco conosciuta e poco interpretata anche dagli specialisti otorinolaringoiatri del nostro paese, quale è la DPPP, per meglio identificare e trattare i pazienti che fino ad ora non ricevevano una corretta diagnosi o venivano spesso inclusi in una non ben specificata e troppo generalizzata diagnosi di “vertigine psicogena”.
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