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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252021-152028


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LE PERA, JESSICA
URN
etd-06252021-152028
Titolo
La guerra di Gadda tra autobiografia e romanzo: dal Giornale di guerra e di prigionia alla Cognizione del dolore
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
correlatore Prof. Donnarumma, Raffaele
Parole chiave
  • guerra
  • autobiografia
  • romanzi
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’elaborato si basa sull’esperienza della prima guerra mondiale, vissuta e raccontata da Carlo Emilio Gadda nelle sue opere. In particolare, sono state analizzate cinque opere gaddiane: Il Diario di Guerra e di prigionia, Il Castello di Udine, La Meccanica, Il racconto italiano di ignoto del novecento e La Cognizione del dolore. L’obiettivo è di far capire l’intreccio che si instaura tra le esperienze personali dello scrittore e quelle dei personaggi che, per quanto possano sembrare simili, in realtà sono ben diverse. Ad essere diversa non è tanto l’esperienza in sé, ma soprattutto il modo in cui essa viene vissuta; sta di fatto che nessuno dei personaggi rientra negli ideali di Gadda, nella sua visione di buon soldato, pronto a combattere per la patria senza paura di lottare e morire.
Nel primo capitolo si discute dell’esperienza di soldato e prigioniero vissuta in prima persona dall’autore, così come venne annotata nel Giornale di guerra e di prigionia e poi rievocata, più di dieci anni più tardi, nel Castello di Udine. Gadda considerava la guerra come un evento eroico e positivo, sentiva il dovere di difendere la patria e sperava di riuscire a costruire, in guerra, un’immagine eroica di sé. La vita militare però si è presentata dolorosa e negativa, e la volontà dell'autore di annotare gli episodi eroici della sua vita militare si è trasformata in una denuncia forte e amara contro soldati che hanno paura di combattere e generali poco intelligenti, che non sono in grado di gestire l’organizzazione del conflitto, nonché contro il decadimento fisico e morale della vita dei prigionieri.
Nel secondo capitolo, oltre a cercare di individuare le correlazioni che si instaurano tra l’esperienza bellica vissuta dai personaggi della Meccanica e l’esperienza dell’autore, affrontata nel primo capitolo, si evidenzia il fatto che Gadda utilizzi ogni singolo personaggio per esporre le sue idee e le sue critiche consolidate durante il periodo bellico. Attraverso i tre personaggi principali del romanzo, Gadda palesa il suo astio nei confronti del socialismo, accusato non solo di negare i valori della patria ma anche di corrompere, con la falsa propaganda, la sanità naturale del popolo. Inoltre, denuncia la Milano borghese del maggio 1915, una classe dirigente borghese che, secondo l’autore, ha rinunciato ai suoi doveri, ha sfruttato in ogni modo l’occasione favorevole per arricchirsi alle spalle di chi ha dato il sangue in guerra e nello stesso tempo si è dimostrata incapace di conservare lo spirito eroico.
Nel terzo e ultimo capitolo, si affronta la questione del dopoguerra, esposta da Gadda sia nel Racconto Italiano di ignoto del novecento che nella Cognizione del dolore. Nel Cahier d’études Gadda inaugura il progetto del romanzo, spinto dalla voglia di rappresentare il caos della società italiana del primo dopoguerra, attraverso la figura del reduce e del fascista.
Anche per quanto riguarda la Cognizione, così come per il Racconto italiano di ignoto del novecento, l’attenzione è rivolta alla parte introduttiva del romanzo, in cui Gadda inventa luoghi e personaggi che rispecchiano sé stesso e la situazione del dopoguerra italiano. In particolare, sull’organizzazione parastatale inserita da Gadda nel romanzo che molti critici hanno considerato una chiara un’allusione al fascismo (anche se nel romanzo non c’è una vera e propria dittatura fascista). Da questa organizzazione salta fuori il problema dell’assunzione delle guardie e quindi dei reduci di guerra.
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