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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06252021-123953


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GELLI, MARGHERITA
URN
etd-06252021-123953
Titolo
Lucrezia Borgia tra mito e realta': un'analisi delle rappresentazioni nelle Arti dal teatro di Hugo alle immagini di Alfonso I d'Este.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Sommovigo, Barbara
correlatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • teatro
  • Lucrezia Borgia
  • rappresentazione
  • Hugo
  • romanticismo
  • Alfonso I d'Este
  • arte
  • Ferrara
  • Tiziano
  • Dosso Dossi.
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2091
Riassunto
La tesi si propone di analizzare le rappresentazioni legate alla figura di Lucrezia Borgia, donna appartenente ad una delle famiglie più influenti del rinascimento. Lucrezia cresce in una famiglia molto influente nella quale il padre, che diventerà papa Alessandro VI, gestisce la vita dei figli e pratica il nepotismo. La fama della donna ha generato nel corso dei secoli numerose riscritture che la vedono protagonista, una di queste è la pièce di Victor Hugo, Lucrèce Borgia, scritta nel 1833 e destinata ad un pubblico popolare, al contrario dell'opera gemella, Le roi s'amuse, scritta l’anno prima per il pubblico della Comédie française e immediatamente messa al bando per contenuto immorale. Per la scrittura dell’opera Hugo riprende una specifica tradizione che ha dipinto Lucrezia come una spietata avvelenatrice, dedita all’incesto e assetata di vendetta. Hugo fa però un passo in avanti poiché conferisce alla donna un sentimento umano, quello materno. Nella pièce, quindi, Lucrezia cerca un riscatto in quanto madre, ma trova un ostacolo nel suo cammino che arriva dalla figura del marito Alfonso I d’Este; quest’ultimo ha confuso il sentimento materno con un legame affettivo ed è quindi determinato ad eliminare il figlio della donna, Gennaro. La pièce ha un finale tragico e ha generato numerose rappresentazioni, alcune anche recenti. Il 2014 è ad esempio uno degli anni più prolifici per la rappresentazione teatrale della pièce hugoliana.
La rappresentazione artistica di Lucrezia Borgia è legata indissolubilmente alla figura di Alfonso I d’Este e alla sua influenza mecenatistica. Il duca di Ferrara si circonda infatti dei migliori artisti dell’epoca, che vengono chiamati per decorare gli appartamenti ducali. Alfonso cerca nelle immagini un’assimilazione con importanti figure come Bacco e Vulcano. Quella con Lucrezia Borgia dovette rappresentare un’unione importante e si può presupporre che, alcune delle opere commissionate per il duca estense, come ad esempio La Melissa di Dosso Dossi (1518), fossero degli omaggi, più o meno velati, alle qualità della donna. Lucrezia, infatti, in un primo momento era stata accolta con un generale scetticismo, ma col tempo se ne apprezzano sempre più le doti. In particolare i dipinti esaltavano la sua bellezza, la sua capacità governativa, il suo essere garante della continuità della casata estense e la sua religiosità. Uno dei dipinti più sicuri che raffigurano Lucrezia è la Santa Lucrezia di Mérida di Dossi, dipinto nel 1516 che voleva celebrare la spiritualità della duchessa. Invece, nella Festa di Venere dipinta da Tiziano tra il 1512 e il 1520, è come se la casata estense si mettesse idealmente sotto la protezione di Venere, che viene identificata come Lucrezia Borgia in quanto figura civilizzatrice che forma una coppia perfetta, e divina, con Bacco. Alfonso vuole quindi celebrare le virtù della moglie attraverso l’assimilazione con Venere. Sebbene la questione dei ritratti di Lucrezia sia ancora oggi poco chiara, si può affermare con certezza che gli unici ritratti certi della donna rimangono le medaglie e la lamina d’argento di Giovanni Leni da Foligno, databile intorno al 1512 e il 1514, che doveva decorare l’urna con le reliquie di San Maurelio nella basilica di San Giorgio a Ferrara.
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