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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252020-142129


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIAZZOLLA, ANTONELLA
URN
etd-06252020-142129
Titolo
Controinformazione video. L'Antropocene nelle immagini in movimento.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Dott.ssa Marcheschi, Elena
Parole chiave
  • controinformazione
  • arte contemporanea
  • antropocene
  • video
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/07/2090
Riassunto
Il progetto di tesi che ho sviluppato si propone di dimostrare, partendo dalla teorizzazione dell’Antropocene come nuova era geologica, come i cambiamenti radicali che hanno investito il nostro pianeta siano evidenti all’interno del panorama audiovisivo contemporaneo. Ho voluto sottolineare in questo modo come la dimensione politica dell’arte sia data dalla capacità di confrontarsi con le problematiche più attuali che affliggono il mondo e la società, questo fa si che molto spesso gli artisti registrino gli eventi come denunce e non celebrazioni, ma anche dalla necessità, di questo particolare campo dell’esperienza di sincronizzarsi con lo spirito del tempo, di catalizzare, cioè, quel sentire condiviso che si traduce in immagini, forme, discorsi.
Per farlo sono partita dalla definizione scientifica di Antropocene introdotta da Paul Curtzen quando, insieme al biologo Eugene Stoermer, scrisse una breve newsletter dal titolo “The Anthropocene” nell’ambito dell’International Geosphere-Biosphere Program, tenuto a febbraio del 2000 in Messico. In quell’occasione, di fronte ad un’audience ormai globalizzata e supportato dagli attuali sistemi di comunicazione pervasiva e istantanea, Crutzen affermò l’improrogabile necessità scientifica di sancire la conclusione dell’Olocene e definire l’era attualmente in corso come “Antropocene”. L’inquinamento atmosferico e idrico, l’estinzione di specie viventi e diminuzione della biodiversità, erosione dei suoli, effetto serra e cambiamento climatico sono solo alcuni dei fenomeni che stanno affliggendo il nostro pianeta, fenomeni di natura “antropogenica”, che si ricollegano e sono consequenziali all’attività umana su questa terra.
Negli ultimi anni il termine “antropocene” ha cominciato a diffondersi e a diventare sempre più popolare abbracciando diversi ambiti, non solo quello scientifico, come dimostra la mostra Anthropocene tenutasi al Mast di Bologna: un progetto artistico che indaga l’indelebile impronta umana sulla Terra. Un cambiamento di grande portata che ha attirato l’interesse soprattutto dell’antropologia e della filosofia, delle scienze sociali e politiche, ma anche come dimostro nel testo, dei protagonisti della più recente sperimentazione audiovisiva, osservatori attenti dei fenomeni culturali e ambientali che modificano la realtà circostante. Il rapporto con la natura, il modo in cui non ci interfacciamo ad essa, è stato affrontato spesso dagli artisti anche quando non si avvertiva un’emergenza planetaria, come quella che stiamo attraversando in questo momento.
Muovendomi all’interno dell’ampio panorama delle immagini in movimento, ricco di generi più o meno definiti, ho tracciato un’area di indagine che prende in considerazione la realtà italiana e quella americana. Da una parte i collettivi e i laboratori video italiani che hanno espresso a partire dagli anni ’60 una tendenza fortemente militante, e dall’altra la Guerrilla Television attraverso i lavori di gruppi come Videofreex e Radical Softwer. Dopo questa lettura risulterà evidente il vantaggio imprescindibile della sperimentazione video, applicabile sia nella sua accezione artistica che politica, soprattutto grazie alla capacità documentaristica consequenziale alla diffusione, in quegli anni, dei nuovi mezzi di registrazione portatile.
La ricerca si conclude analizzando da vicino quattro festival, appartenenti al circuito di Green Film Network, un'associazione internazionale di festival del cinema ambientale fondata per supportare il lavoro di registi di documentari internazionali e promuovere film che sensibilizzino su temi ambientali. I festival presi in considerazione, per osservare da vicino come gli artisti video veicolano
oggi un messaggio di controinformazione da cui traspare l’immagine dell’Antropocene, sono il Cinemambiente di Torino, l’Enviromental Film Festival di Washington e il San Francisco Green Film Festival.
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