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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252014-230806


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
FRIGERI, MONICA
URN
etd-06252014-230806
Titolo
Analisi degli effetti della iodo-profilassi a lungo termine. Indagine epidemiologica a Pescopagano
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
BIOCHIMICA CLINICA
Relatori
relatore Dott.ssa Antonangeli, Lucia
relatore Prof. Lucacchini, Antonio
Parole chiave
  • indagine epidemiologica
  • iodio
  • patologie tiroidee
  • iodo-profilassi
Data inizio appello
31/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo iodio è un micro-elemento fondamentale per il corretto funzionamento della tiroide in quanto è indispensabile per la sintesi degli ormoni tiroidei. Gli ormoni tiroidei e di conseguenza lo iodio, sono fondamentali durante l’intero arco della vita umana, svolgendo nel feto e nel bambino un ruolo primario nello sviluppo del SNC e scheletrico e nell’adulto intervenendo nella regolazione del metabolismo basale, lipidico, glucidico ed osseo e l’apparato cardiovascolare. La fonte principale di iodio per l’uomo è rappresentata dagli alimenti che tuttavia contengono un quantitativo variabile di iodio. La maggior parte dei cibi e bevande hanno concentrazioni di iodio piuttosto basse, tali da non soddisfare il fabbisogno giornaliero che è di 150 mcg/die nell’adulto e che aumenta durante la gravidanza e l’allattamento. Da ciò deriva l’importanza di correggere la carenza nutrizionale di iodio in modo da prevenire il gozzo endemico e tutti gli altri disordini ad essa correlati.
Il metodo più semplice ed economico per incrementare l’apporto giornaliero di iodio, consiste nell’uso del sale iodato nell’alimentazione quotidiana ed è il metodo di iodo-profilassi più utilizzato nei paesi industrializzati. Nonostante l’indubbio miglioramento dell’apporto nutrizionale di iodio, in parte dovuto alle campagne sulla iodo-profilassi degli ultimi decenni, al miglioramento delle comunicazioni ed alla diversificazione alimentare, l’Italia è ancora caratterizzata da una carenza iodica di grado lieve. Anche se in alcune aree l’apporto iodico è da considerare adeguato o quasi adeguato, persistono aree in cui, sia per le caratteristiche oro-geologiche, sia per l’isolamento della popolazione e per la scarsa informazione, sono tuttora presenti patologie tiroidee. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare, dopo 15 anni di iodo-profilassi su base volontaria, come si siano modificate la prevalenza e la distribuzione delle tireopatie in una piccola comunità di circa 2000 abitanti: Pescopagano (PZ), un paese dell’Appennino Lucano caratterizzato da carenza iodica di grado lieve-moderato. Per le caratteristiche oro-geologiche del suo territorio, per il fatto di essere situato nell’entroterra a circa 1000m s. l. m. ed essendo una comunità abbastanza chiusa anche dal punto di vista genetico, rappresenta un caso esemplare per questo tipo di studi. All’epoca del primo studio, condotto 15 anni fa su 1411 soggetti residenti, nessuno faceva uso di sale iodato. La prevalenza di gozzo era elevata nell’intera popolazione (46%) ed aumentava progressivamente con l’età. Il gozzo nodulare, assente nella popolazione infantile, raro nei giovani fino a 25 anni, aumentava progressivamente con l’età fino al 28,5% nei soggetti di 56-65 anni. Nel 2010, a distanza di 15 anni dallo studio precedente e dopo 5 anni dall’attuazione della Legge sulla iodorofilassi, è stato condotto un nuovo studio, utilizzando gli stessi criteri metodologici. I risultati mostrano che circa il 66% della popolazione usa regolarmente il sale iodato. L’escrezione urinaria di iodio, indice dell’apporto giornaliero di iodio di un individuo, è risultata significativamente più elevata (98 mcg/L) rispetto a quella osservata nella precedente indagine (55 mcg/L , p<0,0001). Nella popolazione infantile e nei giovani adulti non è stato osservato alcun caso di gozzo. Gozzo nodulare è stato documentato solo in soggetti di età superiore a 35 anni.
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