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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06252014-085359


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PIETRARCA, FRANCESCA
URN
etd-06252014-085359
Titolo
IL RECUPERO DELL' EX TRIBUNALE DI LUCCA. INTEGRAZIONE DEL RILIEVO ARCHITETTONICO, STRUTTURALE E TERMOGRAFICO PER LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA
Relatori
relatore Ing. Filippeschi, Sauro
relatore Ing. Bevilacqua, Marco Giorgio
relatore Prof. Fantozzi, Fabio
relatore Dott.ssa Beconcini, Maria Luisa
Parole chiave
  • materiali
  • Recupero
  • Termografia
  • edifici esistenti
  • consolidamento strutturale
Data inizio appello
17/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo della presente tesi è un progetto di recupero per l' Ex Tribunale di Lucca, sito in Via Francesco Carrara 1. Ad oggi l'edificio risulta infatti inagibile al piano secondo a causa delle insufficienti vie di esodo che lo collegano all’esterno del fabbricato. In ogni caso, da qualche anno, si discute anche su quale potrebbe essere la destinazione d’uso più appropriata in grado di preservarlo da un futuro abbandono, nell’ipotesi di un eventuale trasferimento degli uffici giudiziari rimasti nel nuovo complesso della Cittadella Giudiziaria.
Le scelte progettuali sono state influenzate dalla definizione di un approfondito quadro conoscitivo del manufatto storico. La conoscenza della costruzione storica rappresenta infatti un presupposto fondamentale sia ai fini di una valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio sia per la scelta di efficaci interventi di miglioramento dello stato attuale.
Dal momento che l’edificio in esame è soggetto a vincolo architettonico risulta ancora più importante risalire alle caratteristiche originarie dei materiali ad esempio utilizzati all’epoca della costruzione, ma anche necessario evitare di effettuare prove distruttive per conoscerne le caratteristiche, al fine di conservare il bene nella sua integrità storica.
Le prime indagini sull’edificio hanno permesso la ricostruzione del quadro storico di vicende che hanno portato alla realizzazione del Palazzo oggetto di studio. La seconda fase conoscitiva ha previsto il rilievo architettonico finalizzato ad acquisire i caratteri geometrici, funzionali, formali e materici dell’edificio. Si è proseguito con il rilievo strutturale per la caratterizzazione delle proprietà meccaniche dei materiali utilizzati nel complesso strutturale del fabbricato. Si è poi posta l’attenzione, sempre in relazione al rilievo strutturale, sullo sviluppo di modelli matematici che consentissero alla termografia attiva di caratterizzare in maniera specifica i materiali componenti la muratura intonacata senza distruggere il bene storico. Quest’ultima fase ha ripreso modelli teorici elaborati ed implementati con Matlab, che necessitano una validazione sperimentale per iniziare a rendere note le applicazioni che potrebbero avere le tecniche di termografia nell’ambito dell’edilizia monumentale e storica. Mentre fino ad ora, nella diagnostica degli edifici esistenti, un’indagine termografica ha fornito soltanto informazioni qualitative sulla tessitura muraria di una parete, le tecniche in transitorio utilizzate nel modello permettono di condurre analisi anche quantitative.
La valutazione della risposta termica dei materiali da costruzione quindi può ritenersi un valido supporto non solo alla certificazione energetica degli edifici esistenti ma anche alla modellazione numerica dell’edificio in vista di un eventuale adeguamento sismico della struttura. L’obiettivo finale della tesi mira a fornire un contributo per la validazione di un metodo di indagine non distruttivo che consenta la caratterizzazione dei materiali che si nascondono dietro lo strato superficiale di intonaco che spesso ricopre le pareti degli edifici storici. La possibilità di distinguere quindi i materiali retrostanti lo strato superficiale di intonaco dipende dalla differenza di diffusività che caratterizza la malta e i blocchi della compagine muraria. Lo studio svolto mira quindi a confrontare i risultati sperimentali con le analisi numeriche che riproducono le stesse indagini sulla risposta termica dei vari materiali sotto l’intonaco.
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