Tesi etd-06252012-160502 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ALIA, CLAUDIA
Indirizzo email
cla.cisolla@gmail.com
URN
etd-06252012-160502
Titolo
Caratterizzazione di un modello di ischemia cerebrale focale in topo: analisi anatomica e funzionale
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott. Caleo, Matteo
correlatore Prof. Pellegrino, Mario
correlatore Prof. Cammalleri, Maurizio
correlatore Prof. Pellegrino, Mario
correlatore Prof. Cammalleri, Maurizio
Parole chiave
- Fototrombosi
- Ischemia focale
- motorio
- murino
Data inizio appello
18/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2052
Riassunto
L’ictus colpisce in Italia migliaia di persone l’anno e rappresenta la terza causa di morte. Inoltre è una delle principali cause di invalidità più o meno estese e più o meno gravi a seconda della zona cerebrale colpita e dalla entità del danno. Il danno al tessuto cerebrale è dovuto ad un mancato adeguato apporto di sangue per un certo periodo di tempo e questo può essere dovuto ad occlusione del vaso a causa di un trombo o di un embolo (ictus ischemico), o ad emorragia (ictus emorragico). Nella pratica clinica sono disponibili oggi molte tecniche di neuroriabilitazione in seguito ad ictus, ma gli eventi plastici che stanno alla base della riabilitazione non sono ancora interamente conosciuti. Nel mio lavoro di tesi mi sono occupata di riprodurre un modello di ictus ischemico focale nel topo mediante l’utilizzo della fototrombosi. Questa tecnica permette la formazione di un trombo in seguito all’attivazione di una sostanza fotosensibile (Rose Bengal) iniettata in maniera sistemica illuminando la zona di interesse con una fibra ottica collegata ad una fonte di luce fredda. Nel mio lavoro mi sono concentrata sulla corteccia motoria primaria di topo, in particolare in corrispondenza della rappresentazione dell’arto anteriore.
Dopo aver messo a punto la procedura chirurgica ho caratterizzato la lesione ischemica ri-sultante mediante analisi della risposta gliale e quantificandone il volume.
Inoltre, sono stati messi a punto una serie di test motori (Grid Walk, Cilindro di Schallert, Staircase, Tape Removal test, Swim Task) dai quali si potesse valutare l’entità del danno ischemico tramite la misurazione della funzionalità dell’arto anteriore controlesionale. Gli animali trattati sono stati sottoposti a tali test prima e dopo la lesione ad intervalli regolari di una settimana con un follow-up fino a 30 giorni post-lesione per osservare l’andamento ed un eventuale recupero spontaneo. La scelta dell’arto da lesionare è stata fatta sulla base del Collin’s Paw Preference Test che permette di capire quale sia usato preferenzialmente dall’animale. Dai risultati di tali test si osserva in seguito alla lesione una perdita di funzione dell’arto lesionato rispetto a quello sano e rispetto alle perfomance dello stesso prima della lesione.
Quindi ho utilizzato dei marcatori di plasticità coma la mielina, il BDNF, le reti perineuronali e la parvalbumina per capire se ci fossero differenze tra il tessuto perilesionale e l’emisfero controlesionale.
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