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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06252012-142607


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GIUSTARINI, ELISA
URN
etd-06252012-142607
Titolo
AUTOIMMUNITA’ TIROIDEA E CARCINOMA MAMMARIO: POSSIBILI MECCANISMI PATOGENETICI
Settore scientifico disciplinare
MED/13
Corso di studi
SCIENZE ENDOCRINE E METABOLICHE
Relatori
tutor Prof. Giani, Claudio
Parole chiave
  • carcinoma della mammella
  • autoimmunità
  • AbTPO
  • tiroide
Data inizio appello
20/07/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'associazione tra la patologia tiroidea autoimmune ed il carcinoma della mammella è ben noto. Sono stati cercati i principali meccanismi che potessero spiegare tale correlazione, NIS, l'infiltrazione linfocitaria, la presenza di una cross reattività tra la perossidasi mammaria e tiroidea. E' stato riscontrato che nessuno degli elementi indicati svolge un ruolo in questa associazione se non la presenza dell'espressione dell'enzima tireoperossidasi a livello sia del tessuto mammario, che di quello tiroideo. La presenza di autoimmunità diretta contro la tireoperossidasi ha dimostrato nelle pazienti con tiroidite cronica e carcinoma della mammella di possedere un ruolo positivo sulla prognosi. L'espressione della tireoperossidasi, sia come gene che come proteina è stata riscontrata, però anche in altri tessuti, carcinomatosi e non.Possiamo inoltre concludere che la TPO non sembra essere più specifica del tessuto tiroideo: sia l’mRNA che le proteine delle isoforme note di TPO sono debolmente, ma chiaramente, espresse nel tessuto neoplastico della mammella ed in altri tessuti. L’espressione della TPO nel tessuto carcinomatoso mammario può spiegare, almeno in parte, il ruolo protettivo degli TPOAb nel siero delle pazienti con CM, permettendo di ipotizzare un aumento della reattività immunitaria linfocita T specifica. Abbiamo inoltre ritrovato numerose nuove varianti di TPO mRNA mancanti di alcuni esoni, sia nel tessuto tiroideo, che in altri tessuti esaminati, tumorali e non. Abbiamo poi dimostrato che alcune di queste varianti possono essere tradotte nelle corrispondenti proteine a ridotto peso molecolare, ma ulteriori studi sono comunque necessari per poterne valutare la funzione, la loro immunogenicità e la loro eventuale specificità tissutale.
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