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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06252008-100358


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CWIEKA, MALGORZATA
Indirizzo email
gosia7503@tlen.pl
URN
etd-06252008-100358
Titolo
Influenza di fattori ambientali ed oceanografici sulle rotte di homing di tartaruga verde (Chelonia mydas).
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
Relatore Prof. Luschi, Paolo
Parole chiave
  • Mayotte
  • Chelonia mydas
  • anomalie altimetriche
  • andamento del vento
  • andamento ed orientamento diurno e notturno
Data inizio appello
21/07/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto analitico

Le femmine di tartaruga verde (Chelonia mydas) sono molto fedeli alla loro spiaggia di nidificazione, in cui tornano per riprodursi ogni 2-3 anni dalle zone di foraggiamento, che spesso sono localizzate a distanza di centinaia di chilometri. Risalgono le spiagge e depongono le uova in buche scavate nella sabbia. Questo è il momento quando le tartarughe possono essere facilmente avvicinabili dagli studiosi.
Durante la stagione riproduttiva ogni tartaruga depone le uova alcune volte, trascorrendo gli intervalli di circa due settimane fra deposizioni successive nelle acque vicine alla spiaggia di nidificazione.
Nella presente tesi sono state prese in considerazione le rotte di homing di venti femmine di tartaruga verde nidificanti sulla costa sud-orientale dell’isola di Mayotte, nell’arcipelago delle Comore, oceano Indiano. Le tartarughe erano state sperimentalmente dislocate dalla loro spiaggia di nidificazione durante il periodo riproduttivo negli anni 2004 e 2005. Dopo il dislocamento le femmine tendono a ritornare nelle loro spiagge di nidificazione per completare il ciclo stagionale di deposizione delle uova, esibendo quindi un comportamento di homing. Alcune delle tartarughe dislocate avevano avuto un disturbo magnetico, consistente nell’applicazione di forti magneti statici, per saggiare la capacità di queste tartarughe di orientarsi sfruttando stimoli geomagnetici durante l’homing. I risultati dell’esperimento hanno evidenziato che le tartarughe non hanno avuto grande difficoltà a compensare il dislocamento. Comunque è stata evidenziata un’influenza del trattamento con il magnete sul andamento delle rotte. Le tartarughe trattate hanno avuto più difficoltà nell’homing, tornando in tempi più lunghi rispetto ai controlli e con rotte meno dirette.
Queste rotte di homing sono state analizzate in relazione ai fattori oceanografici, come il vento e le correnti, presenti nell’area di studio durante l’esperimento. A questo scopo sono state analizzate immagini delle anomalie della altezza della superficie marina nelle aree attraversate dalle tartarughe rilevate tramite tecniche di remote-sensing satellitare. Questo ha permesso di avere un quadro dettagliato dell’andamento delle principali correnti e dei vortici ad esse associate. La sovrapposizione di queste immagini alle rotte delle tartarughe ha consentito di valutare se e quanto lo spostamento degli animali sia stato influenzato dalle correnti.
L’andamento dei venti presenti nell’area del Canale di Mozambico è stato inoltre ricostruito elaborando dati provenienti dal satellite QuikSCAT, tramite lo strumento “SeaWinds”. In questo modo è stata analizzata importanza dei venti come possibili portatori di informazioni provenienti dall’isola utili per la localizzazione della stessa da parte delle tartarughe. I risultati di queste analisi hanno evidenziato che sia i venti che le correnti hanno avuto effetto sulle rotte tenute dalle tartarughe durante l’homing.
Infine sono state valutate differenze nella velocità di spostamento e nell’orientamento delle tartarughe in tratti della rotta percorsi completamente durante le ore diurne e notturne. Non è stata notata alcuna differenza significativa nella velocità di spostamento e nell’orientamento delle tartarughe di notte e di giorno.
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