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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06242022-192053


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARGHINI, ANDREA
URN
etd-06242022-192053
Titolo
I FREEDOM FIGHTERS AFGHANI Politica estera e opinione pubblica statunitense durante l’invasione sovietica dell’Afghanistan
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Marzano, Arturo
Parole chiave
  • Afghanistan
  • anni Ottanta
  • Carter
  • freedom fighters
  • invasione sovietica
  • mujaheddin
  • opinione pubblica
  • Reagan
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2092
Riassunto
L’obbiettivo principale di questa tesi è analizzare la politica estera statunitense in Afghanistan durante gli anni dell’invasione sovietica di questo paese (1979-1989) ed esaminare le reazioni dell’opinione pubblica americana.
Tramite fonti primarie, reperite dal Dipartimento di Stato, e fonti secondarie intendo ricostruire il modo in cui la politica e la società americane interpretarono la situazione geopolitica della regione dell’Asia centrale all’epoca dei fatti. In particolare, sempre avvalendomi delle fonti primarie del Dipartimento di Stato e l’aiuto delle fonti secondarie, mi concentrerò sul fenomeno dei finanziamenti ai cosiddetti “Freedom fighters” afghani, come venivano chiamati dalle amministrazioni statunitensi negli anni ’80, quei mujaheddin che in Afghanistan si opponevano ai comunisti del PDPA (Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan) e ai sovietici che avevano invaso la madrepatria. Nel grande gioco della Guerra fredda i governi degli Stati Uniti, tanto democratici quanto repubblicani decisero di finanziare, insieme ad altri Stati amici, con armi e denaro questi miliziani ritenendoli appunto dei combattenti per la libertà senza badare troppo a domande.
Analizzerò infine le reazioni dell’opinione pubblica a stelle e strisce in merito al dispiegamento delle truppe sovietiche in Afghanistan e al fenomeno dei finanziamenti, tanto nel breve termine quanto nel medio-lungo periodo, per osservare se ci sia stato del consenso, opposizione all’invio di armi o quantomeno una riflessione sui rischi di tali finanziamenti a gruppi riottosi e radicali potenzialmente legati al terrorismo di stampo jihadista.
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