Tesi etd-06242022-155238 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TRIUNFO, ROBERTA
URN
etd-06242022-155238
Titolo
I nuovi schiavi. Storia del diritto internazionale in materia di tratta di esseri umani
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Paoli, Simone
Parole chiave
- human trafficking
- Protocollo di Palermo
- schiavitù moderna
- trafficking in human beings
- tratta di esseri umani
- tratta di persone
- white slave traffic
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Sulla base di un’ampia documentazione edita e della principale letteratura in materia, la ricerca analizza le tappe fondamentali del diritto internazionale in materia di traffico di esseri umani secondo una prospettiva storico-giuridica; l’obiettivo è quello di esaminare i testi di riferimento prodotti dall’inizio del Novecento all’inizio del nuovo secolo, contestualizzandoli all’interno dell’evoluzione storica del sistema internazionale.
Il lavoro si articola in quattro capitoli, organizzati secondo un criterio cronologico.
Il primo capitolo prende in esame le prime convenzioni internazionali sul cosiddetto “white slave traffic”, concentrandosi soprattutto sulla protezione di donne e bambine dalla prostituzione illegale; successivamente, la sezione affronta i lavori e i documenti giuridici prodotti in seno alla Società delle Nazioni e, poi, all’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il secondo capitolo si concentra invece sui successivi strumenti giuridici adottati all’interno del più generale sistema delle Nazioni Unite: particolare attenzione, in questo ambito, è stata rivolta alla Convenzione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione nei Confronti delle Donne del 1979 e alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989.
Il terzo capitolo, a sua volta, è incentrato sul periodo cruciale compreso tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, in cui, per la prima volta, viene raggiunta un’intesa su una definizione condivisa di traffico di esseri umani. In questo contesto particolare rilievo viene assunto dalla Conferenza Ministeriale Globale del 1994 e dalla Convenzione dell’ONU Contro il Crimine Organizzato Transnazionale; quest’ultimo strumento, in particolare, era dotato di tre Protocolli Addizionali, tra cui quello sul Traffico di Esseri Umani. Questa fase culminò con l’adozione del cosiddetto Protocollo di Palermo, focalizzato sulla repressione della tratta.
Il quarto capitolo, infine, si occupa di mostrare il modo in cui la tratta di esseri umani sia stata affrontata a livello europeo: esso parte dall’inserimento del divieto di traffico di esseri umani all’interno della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 2000 e, passando attraverso la Convenzione sulla Lotta Contro la Tratta di Esseri Umani del Consiglio d’Europa del 2005, arriva ad analizzare il cambiamento di approccio successivamente maturato anche all’interno della stessa Unione Europa, sottolineando la particolare attenzione mostrata dalle istituzioni comunitarie verso la tutela dei diritti delle vittime.
Il lavoro si articola in quattro capitoli, organizzati secondo un criterio cronologico.
Il primo capitolo prende in esame le prime convenzioni internazionali sul cosiddetto “white slave traffic”, concentrandosi soprattutto sulla protezione di donne e bambine dalla prostituzione illegale; successivamente, la sezione affronta i lavori e i documenti giuridici prodotti in seno alla Società delle Nazioni e, poi, all’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il secondo capitolo si concentra invece sui successivi strumenti giuridici adottati all’interno del più generale sistema delle Nazioni Unite: particolare attenzione, in questo ambito, è stata rivolta alla Convenzione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione nei Confronti delle Donne del 1979 e alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989.
Il terzo capitolo, a sua volta, è incentrato sul periodo cruciale compreso tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, in cui, per la prima volta, viene raggiunta un’intesa su una definizione condivisa di traffico di esseri umani. In questo contesto particolare rilievo viene assunto dalla Conferenza Ministeriale Globale del 1994 e dalla Convenzione dell’ONU Contro il Crimine Organizzato Transnazionale; quest’ultimo strumento, in particolare, era dotato di tre Protocolli Addizionali, tra cui quello sul Traffico di Esseri Umani. Questa fase culminò con l’adozione del cosiddetto Protocollo di Palermo, focalizzato sulla repressione della tratta.
Il quarto capitolo, infine, si occupa di mostrare il modo in cui la tratta di esseri umani sia stata affrontata a livello europeo: esso parte dall’inserimento del divieto di traffico di esseri umani all’interno della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea del 2000 e, passando attraverso la Convenzione sulla Lotta Contro la Tratta di Esseri Umani del Consiglio d’Europa del 2005, arriva ad analizzare il cambiamento di approccio successivamente maturato anche all’interno della stessa Unione Europa, sottolineando la particolare attenzione mostrata dalle istituzioni comunitarie verso la tutela dei diritti delle vittime.
File
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