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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06242020-140653


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CECILIA, ALESSANDRO
URN
etd-06242020-140653
Titolo
Trattamento Percutaneo dell’Insufficienza Mitralica mediante terapia transcatetere di impianto di valvola mitralica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Petronio, Anna Sonia
correlatore Dott. Spontoni, Paolo
Parole chiave
  • scompenso cardiaco
  • mitrale
  • insufficienza mitralica
  • tmvr
  • valvola protesica
Data inizio appello
20/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/07/2090
Riassunto
L’insufficienza mitralica è una patologia ad elevata incidenza e prevalenza che ha un importante impatto sulla mortalità e morbidità dei pazienti che ne sono affetti. L’intervento chirurgico rappresenta il gold standard per il trattamento; in pazienti con elevato rischio chirurgico dovrebbe essere presa in considerazione la possibilità di effettuare un trattamento percutaneo di riparazione con tecnica edge-to-edge. Nel caso in cui il paziente non sia trattabile nemmeno con questa tecnica, l’unica alternativa alla terapia medica ad oggi è rappresentata dai sistemi di impianto transcatetere di valvola mitralica (Transcatheter Mitral Valve Implantation, TMVI).
I sistemi TMVI sfruttano un accesso transapicale per il posizionamento di una valvola biologica, per correggere le condizioni di insufficienza mitralica.
Scopo dello studio: questo studio si propone di descrivere e riportare la casistica dei pazienti con insufficienza mitralica funzionale moderato-severa e severa, trattati presso la SD di Emodinamica dell’Ospedale di Cisanello con impianto transcatetere di valvola mitralica biologica.
Materiali, metodi e risultati: le due tipologie di valvola utilizzate sono: Tendyne (Abbott, Abbott Park, IL, USA), impiantata in 6 pazienti, e Tiara (Neovasc Inc., Richmond, BC, Canada), impiantata in un paziente.
Sono stati arruolati 7 pazienti, 2 uomini (28,6% del campione) e 5 donne (71,1% del campione). Di questi, 6 (85,7%) erano affetti da MR solo funzionale mentre uno solo (14,3%) era affetto da IM mista. Il 57.1% dei pazienti (4) avevano una MR funzionale legata a pregressa patologia ischemica coronarica, mentre il 42,9% aveva una forma funzionale dovuta a cardiomiopatia dilatativa a coronarie indenni.
L’età media della popolazioe era di 75 ± 8 anni, con elevato rischio chirurgico (Logistic Euroscore medio 23,44, Euroscore 2 medio 7,6, mortalità STS media 7,1%, Mortalità e morbidità STS media 25,1%).
Il 28,6% (2) pazienti era in classe NYHA IIb, il 71,4% (5) dei pazienti in classe NYHA III.
Il 71,4% (5) dei pazienti presentava un’insufficienza mitralica severa, la restante parte, il 28,6% (2) invece un’insufficienza moderato-severa.
Le caratteristiche ecocardiografiche basali del campione analizzato evidenziano la presenza di funzione cardiaca compromessa: FE media 34,34 ± 4,50 %; ipertensione polmonare moderata-severa, PAPs 43,71 ± 5,94 mmHg, camere cardiache sinistre dilatate LVEDV 181,57 ± 58,52 ml, LVEDD 62,71 ± 5,35 mm, LAD 47,86 ± 4,95 mm.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla procedura in anestesia generale, con successo procedurale del 100%.
La percentuale di sopravvivenza ad un anno è stata del 85,7% (un solo decesso), dovuta a morte per cause non cardiache.
Sono stati eseguiti follow-up ad 1, 6 e 12 mesi dall’intervento, che hanno evidenziato notevoli miglioramenti nella classe NYHA, già al controllo ad un mese, con la maggior parte dei pazienti (71,4%) che si porta in classe NYHA IIa e con i restanti (28,6%) in classe NYHA I; nessun paziente dopo l’intervento presenta una classe > NYHA IIa. Il miglioramento rimane costante anche ai successivi follow-up: a 6 mesi sempre il 71,4 % dei pazienti è in classe NYHA IIa, mentre il restante 28,6% in classe NYHA I.
Il controllo ecocardiografico evidenziava la completa scomparsa dell’insufficienza mitralica in tutti i pazienti; la FE media migliorata fino ad un valore di 40,33 ± 13,49 al follow-up a 6 mesi; LVEDV e LVESV si riducono rispettivamente ad un valore medio di 162,50 ± 68,54 ml e di 105,33 ± 61,58 ml al follow up a 6 mesi.
La PAPs ha un netto miglioramento soprattutto per quanto riguarda il follow-up ad un mese, con un valore medio di 34,33 ± 6,41 mmHg.
Conclusione: il trattamento dell’insufficienza mitralica tramite l’utilizzo di sistemi percutanei TMVI risulta un’opzione fattibile ed efficace. In particolare si sottolineano i risultati osservati dal punto di vista clinico, con importanti miglioramenti nella classe funzionale NYHA dei pazienti trattati, e di quelli dal punto di vista ecocardiografico, che evidenziano una completa scomparsa del rigurgito, una tendenza al rimodellamento inverso delle camere cardiache sinistre ed un miglioramento dei parametri di funzionalità ventricolare sinistra e delle pressioni polmonari.
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