Tesi etd-06242019-221855 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIUNTOLI, GIULIA
URN
etd-06242019-221855
Titolo
Innovazioni tecniche non brevettate: la recente evoluzione della tutela del segreto commerciale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Kutufà, Ilaria
Parole chiave
- diritto industriale
- know-how
- segreto commerciale
Data inizio appello
12/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2089
Riassunto
Nella c.d. data economy, le informazioni costituiscono un fattore di crescita indispensabile per le imprese che operano nel periodo corrente, comunemente conosciuto come quarta rivoluzione industriale. In particolare, le informazioni tecnico-industriali concernenti le nuove conoscenze tecnologiche ed i progressi dell’innovazione, spesso smaterializzati, caratterizzano ambiti sia sociali che economici: le imprese si sono adattate ai cambiamenti al punto che oggi le nuove tecnologie, e le informazioni di cui sono composte, rappresentano sia il cardine che le fondamenta delle attività imprenditoriali.
Le imprese che intendono ottenere, o mantenere, un ruolo preminente sul mercato investono capitali in attività di ricerca e sviluppo finalizzate al raggiungimento di ritrovati che possano conferire loro un vantaggio competitivo sulle altre imprese, specie se mantenuti segreti.
I segreti commerciali, nonché la loro tutela, che risponde ad interessi ed esigenze concrete, sono funzionali alla promozione di quell’attività economica di ricerca e sviluppo che costituisce la spinta propulsiva verso il miglioramento ed il superamento dello stato attuale della tecnica e dei relativi ritrovati.
I dati e le informazioni sottoposti a regime di segreto hanno una duplice chiave di lettura: una pubblica, accessibile dalla collettività e quindi definibile di dominio pubblico, ed una privata, riservata soltanto alle imprese detentrici e che è tutelata dal Codice di Proprietà Industriale come diritto di proprietà industriale.
In quanto beni immateriali, o intangible asset, i segreti commerciali sono stati riconosciuti come meritevoli di tutela da parte del legislatore, in quanto costituiscono una componente essenziale per il patrimonio aziendale, e conseguentemente, sono stati qualificati come diritti di proprietà industriale non titolati. Essi sono suscettibili di godimento immediato del titolare, soddisfacendone gli interessi attraverso il loro sfruttamento, nonché sono possibile oggetto di trasferimento grazie al loro elevato valore strategico.
In questo modo, hanno trovato tutela sia tutte quelle conoscenze non brevettate per scelta imprenditoriale sia quelle esperienze e prove non brevettabili che trovano applicazione pratica, conosciute anche come know-how.
Nel presente elaborato verrà analizzata la disciplina della tutela del segreto commerciale alla luce delle recenti modifiche introdotte dal d.lgs. 11 maggio 2018, n. 63 in seguito al recepimento della direttiva 2016/943/UE che ha cercato di dare una norma uniforme agli Stati membri dell’Unione Europea.
L’armonizzazione alla disciplina comunitaria non ha richiesto un impegno eccessivamente gravoso e ciò grazie al già elevato livello di protezione offerto dal Codice di Proprietà Industriale italiano, da sempre tra i più efficienti in ambito europeo.
Nel primo Capitolo verrà brevemente ripercorsa l’evoluzione che nel corso degli anni ha visto cambiare i confini e l’ampiezza della tutela, fino ad arrivare all’ultimo assetto normativo, in armonia con le linee internazionali ed ora anche con quelle comunitarie.
Nel secondo Capitolo saranno oggetto di analisi le misure di protezione del segreto, sia esoaziendali che endoaziendali, gli strumenti contrattuali più utilizzati per proteggere i dati nonché per trasferire, a titolo temporaneo o a titolo definitivo, la conoscenza a terzi ed una sintetica analisi dei maggiori profili della valutazione economica delle informazioni segrete.
Nel terzo ed ultimo Capitolo, invece, saranno oggetto di osservazione i profili processuali inerenti la tutela in sede civile offerta dal Codice Civile e dal Codice di Proprietà Industriale, l’arbitrato e la tutela penale.
Le imprese che intendono ottenere, o mantenere, un ruolo preminente sul mercato investono capitali in attività di ricerca e sviluppo finalizzate al raggiungimento di ritrovati che possano conferire loro un vantaggio competitivo sulle altre imprese, specie se mantenuti segreti.
I segreti commerciali, nonché la loro tutela, che risponde ad interessi ed esigenze concrete, sono funzionali alla promozione di quell’attività economica di ricerca e sviluppo che costituisce la spinta propulsiva verso il miglioramento ed il superamento dello stato attuale della tecnica e dei relativi ritrovati.
I dati e le informazioni sottoposti a regime di segreto hanno una duplice chiave di lettura: una pubblica, accessibile dalla collettività e quindi definibile di dominio pubblico, ed una privata, riservata soltanto alle imprese detentrici e che è tutelata dal Codice di Proprietà Industriale come diritto di proprietà industriale.
In quanto beni immateriali, o intangible asset, i segreti commerciali sono stati riconosciuti come meritevoli di tutela da parte del legislatore, in quanto costituiscono una componente essenziale per il patrimonio aziendale, e conseguentemente, sono stati qualificati come diritti di proprietà industriale non titolati. Essi sono suscettibili di godimento immediato del titolare, soddisfacendone gli interessi attraverso il loro sfruttamento, nonché sono possibile oggetto di trasferimento grazie al loro elevato valore strategico.
In questo modo, hanno trovato tutela sia tutte quelle conoscenze non brevettate per scelta imprenditoriale sia quelle esperienze e prove non brevettabili che trovano applicazione pratica, conosciute anche come know-how.
Nel presente elaborato verrà analizzata la disciplina della tutela del segreto commerciale alla luce delle recenti modifiche introdotte dal d.lgs. 11 maggio 2018, n. 63 in seguito al recepimento della direttiva 2016/943/UE che ha cercato di dare una norma uniforme agli Stati membri dell’Unione Europea.
L’armonizzazione alla disciplina comunitaria non ha richiesto un impegno eccessivamente gravoso e ciò grazie al già elevato livello di protezione offerto dal Codice di Proprietà Industriale italiano, da sempre tra i più efficienti in ambito europeo.
Nel primo Capitolo verrà brevemente ripercorsa l’evoluzione che nel corso degli anni ha visto cambiare i confini e l’ampiezza della tutela, fino ad arrivare all’ultimo assetto normativo, in armonia con le linee internazionali ed ora anche con quelle comunitarie.
Nel secondo Capitolo saranno oggetto di analisi le misure di protezione del segreto, sia esoaziendali che endoaziendali, gli strumenti contrattuali più utilizzati per proteggere i dati nonché per trasferire, a titolo temporaneo o a titolo definitivo, la conoscenza a terzi ed una sintetica analisi dei maggiori profili della valutazione economica delle informazioni segrete.
Nel terzo ed ultimo Capitolo, invece, saranno oggetto di osservazione i profili processuali inerenti la tutela in sede civile offerta dal Codice Civile e dal Codice di Proprietà Industriale, l’arbitrato e la tutela penale.
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