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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06242014-002525


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CASTRO, EMANUELA
URN
etd-06242014-002525
Titolo
Profilo neuropsicologico dei soggetti con diagnosi di Parkinson's Disease-Mild Cognitive Impairment (PD-MCI)
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Sportiello Timpano, Marco Rossano
correlatore Dott. Cammisuli, Davide
Parole chiave
  • criteri diagnostici.
  • Malattia di Parkinson
  • MCI
  • PD-MCI
  • profilo neuropsicologico
Data inizio appello
28/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La malattia di Parkinson (MP) è una patologia degenerativa del SNC caratterizzata dalla triade sintomatologica di tremore, rigidità e bradicinesia. Dal punto di vista anatomopatologico, la MP è causata dalla degenerazione della pars compacta della sostanza nera mesencefalica ventrale. Le stime di prevalenza nella popolazione totale sono pari allo 0,3%, salendo fino all’1% se si considera selettivamente la fascia della popolazione sopra i 60 anni (Costa, 2009). L’incidenza della malattia è praticamente assente prima dei 40 anni, crescendo esponenzialmente col progredire dell’età (ibidem). La probabilità di sviluppare demenza conseguente a MP è stimata intorno al 40% (Emre, 2003; Aarsland et al., 2005). L’incidenza annua di Parkinson’s Dementia (PDD) in soggetti con MP è circa del 3% per individui al di sotto dei 60 anni e del 15 % per la fascia ultra-ottantenne (Mayeux et al., 1990; Karder et al., 1995).
Oltre ai sintomi motori, nei pazienti con MP sono stati riscontrati lievi e selettive alterazioni cognitive, che hanno recentemente condotto clinici e ricercatori a valutare la presenza di Mild Cognitive Impairment nella MP (Janvin et al., 2006; Mamikonyan et al., 2009). Tuttavia, gli esigui studi fin qui prodotti evidenziano un’alta eterogeneità dei risultati dipendente dalla difformità dei criteri diagnostici utilizzati, dalle procedure di valutazione e dai setting clinici in cui sono condotte le ricerche. Proprio per questo la stima di frequenza di PD-MCI varia negli studi presenti in letteratura, aggirandosi in ogni modo su valori elevati: dal 19% al 25% (Dalrymple-Alford et al., 2011; Hoops et al., 2009; Aarsland et al., 2009; Cavines et al., 2007; Janvin et al., 2006).
Nel 2012, Litvan e collaboratori hanno pubblicato specifici criteri per la diagnosi di PD-MCI propedeutici per la risoluzione del problema dell’eterogeneità di questa classe diagnostica (Litvan et al., 2012).
In accordo con quanto espresso dalla Movement Disorder Task Force (Litvan et al., 2011), la definizione dell’entità nosologica PD-MCI si rende quindi necessaria al fine di:
1. Identificare le caratteristiche cliniche degli stadi primari di danneggiamento cognitivo nel PD;
2. Mettere in evidenza i markers neuropsicologici capaci di descrivere la tipologia di soggetti PD-MCI a più altro rischio di conversione in Parkinson’s Dementia (PDD);
3. Valutare eventuali effetti del PD-MCI sulla qualità di vita e sull’autonomia del paziente;
Sulla base di tali premesse, il progetto di ricerca esposto nella tesi tenta di contribuire al processo di validazione della categoria PD-MCI ponendosi l’obiettivo di:
1. Descrivere in maniera accurata il profilo neuropsicologico dei soggetti PD-MCI;
2. Stimare la proporzione di ciascuna sottotipologia PD-MCI;
3. Confrontare le prestazioni ottenute da un sottogruppo di soggetti PD-MCI con quelle di soggetti MCI e di un campione di controllo, al fine di rilevare la presenza di specifici indici di malfunzionamento che caratterizzano in maniera peculiare i PD-MCI.

A questo scopo, sono stati valutati presso il Laboratorio di Neuropsicologia Clinica (Psicologia Ospedaliera, USL n. 5 Pisa) 54 soggetti con diagnosi di PD-MCI. Un sottogruppo di soggetti PD-MCI (N.= 20) è stato confrontato con un gruppo di 20 soggetti diagnosticati come MCI (sottotipo misto) e una terza popolazione di 20 soggetti che consisteva di un gruppo di controllo. La valutazione neurocognitiva dei pazienti ha compreso: uno screening generale delle funzioni cognitive attraverso il Milan Overall Dementia Assessment (Brazzelli et al., 1994); la valutazione delle autonomie attraverso il Activities of Daily Living (Katz, 1970) e l’ Instrumental Activities of Daily Living (Lawton e Brody, 1969); una batteria di test neuropsicologici per ciascun dominio cognitivo. In particolare, sono stati somministrati: per la valutazione neurocognitiva della memoria la Batteria di Memoria (Spinnler e Tognoni,1987) comprensiva di 4 sub-test (Test di apprendimento di coppie di parole, Digit Span, Span di Corsi, Memoria di Prosa, Apprendimento Supra-span di Corsi) e il Test di Memoria Comportamentale Rivermead (Brazzelli et al., 1993);per la valutazione dell’attenzione le Matrici Attentive (Spinnler e Tognoni, 1987) e lo Stroop Color Word Interference Test (Golden, 1978); per la valutazione del linguaggio il Boston Naming Test (Goodglass et al., 1983) e il Test di Fluenza Verbale per Categorie (Novelli et al., 1986); per le prassie costruttive il Test dell’Aprassia Costruttiva (Arrigoni e De Renzi, 1964); per le gnosie visive lo Street’s Completion Test (Spinnler e Tognoni, 1987);per le funzioni esecutive il Frontal Assessment Battery (Apollonio et al., 2005), le Matrici Attentive (Spinnler e Tognoni, 1987), lo Stroop Color Word Interference Test (Golden, 1978), il Test di Fluenza Verbale per Categorie (Novelli et al., 1986) e il Brixton Test (Shallice, 1982). Ai soggetti PD-MCI sono stati somministrati inoltre test specifici per la valutazione dei soggetti affetti da Malattia di Parkinson quali: la “Hoehn and Yahr Scale” (Hoehn e Yahr, 1967) e la “Unified Parkinson’s Disease rating scale” (MDS) e la “39-item PD Questionnaire”(Peto, 1998); );per la valutazione del quoziente intellettivo premorboso il “Brief Intelligence Test” (Sartori, 1997);per la valutazione dei sintomi psichiatrici la “Geriatric Depression Scale” (Yesavage, 2000);e il Neuropsychiatric Inventory” (Cummings, 1994).
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