Tesi etd-06242007-151831 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Arrigoni, Mirko
URN
etd-06242007-151831
Titolo
studio di un processo alternativo di recupero del cromo da bagni esausti di concia
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CHIMICA
Relatori
Relatore Seggiani, Maurizia
Relatore Puccini, Monica
Relatore Bartolozzi, Mauro
Relatore Puccini, Monica
Relatore Bartolozzi, Mauro
Parole chiave
- bagni di concia
- cromo
- resine a scambio ionico
Data inizio appello
25/07/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
Malgrado le prime applicazioni industriali dei sali di cromo alla concia delle pelli risalgano a poco più di cento anni or sono, l’importanza assunta da questi agenti è tanto grande da potersi definire, senza alcun dubbio, come i concianti minerali di gran lunga più utilizzati nell’industria conciaria. Essi consentono di ottenere cuoi dotati di particolari proprietà, che si prestano alla produzione di un’infinita varietà di articoli, molti dei quali era impossibile ottenere mediante la concia con tannini vegetali. Il loro impiego è estremamente semplice e la durata del processo di concia è sufficientemente breve, di norma 6-10 ore.
L’industria conciaria nel comprensorio toscano (provincia di Pisa e Firenze) è caratterizzata da industrie che usano nel proprio processo il solfato basico di cromo, da qui la necessità di sviluppare metodologie atte al recupero del cromo da bagni di concia.
Allo stato attuale la metodologia utilizzata dal Consorzio Recupero Cromo S.P.A. (CRC) prevede una serie di trattamenti meccanici e chimici, senza alcun apporto di calore, mediante i quali si ottiene un idrato di cromo che viene successivamente ridisciolto in più fasi e alla fine brillantato, dando luogo ad una soluzione di solfato basico di cromo, il quale non viene utilizzato direttamente per concie di qualità, gli scarti vengono poi inviati ad un depuratore in quanto, secondo il decreto Ronchi del 5/02/97 n°22 ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4 della direttiva 91/689/CEE,
sono classificati come rifiuti pericolosi e di difficile gestione.
Nel presente lavoro di tesi, si propone un semplice flow sheet per recuperare, mediante l’utilizzo di resine a scambio ionico, il cromo dai bagni di concia provenienti direttamente dalla vasca di omogeneizzazione del CRC.
Il processo si compone di una prima fase di trattamento del bagno con una farina fossile per eliminare gli olii e grassi estraibili tramite filtrazione.
Il cromo è stato poi selettivamente adsorbito dalla soluzione risultante mediante l’uso di resine a scambio ionico, dopodichè è stato estratto dalla resina grazie a l’utilizzo di diverse soluzioni estrattive.
Sono state testate due diverse resine una anionica per il recupero dello ione cromato, ed una cationica per il recupero dello ione cromo basandosi su procedure descritte in documenti di lavori precedenti.
Vengono poi confrontate le rese ottenute nei due processi al fine di selezionare il migliore, sia da un punto di vista economico sia impiantistico.
L’industria conciaria nel comprensorio toscano (provincia di Pisa e Firenze) è caratterizzata da industrie che usano nel proprio processo il solfato basico di cromo, da qui la necessità di sviluppare metodologie atte al recupero del cromo da bagni di concia.
Allo stato attuale la metodologia utilizzata dal Consorzio Recupero Cromo S.P.A. (CRC) prevede una serie di trattamenti meccanici e chimici, senza alcun apporto di calore, mediante i quali si ottiene un idrato di cromo che viene successivamente ridisciolto in più fasi e alla fine brillantato, dando luogo ad una soluzione di solfato basico di cromo, il quale non viene utilizzato direttamente per concie di qualità, gli scarti vengono poi inviati ad un depuratore in quanto, secondo il decreto Ronchi del 5/02/97 n°22 ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4 della direttiva 91/689/CEE,
sono classificati come rifiuti pericolosi e di difficile gestione.
Nel presente lavoro di tesi, si propone un semplice flow sheet per recuperare, mediante l’utilizzo di resine a scambio ionico, il cromo dai bagni di concia provenienti direttamente dalla vasca di omogeneizzazione del CRC.
Il processo si compone di una prima fase di trattamento del bagno con una farina fossile per eliminare gli olii e grassi estraibili tramite filtrazione.
Il cromo è stato poi selettivamente adsorbito dalla soluzione risultante mediante l’uso di resine a scambio ionico, dopodichè è stato estratto dalla resina grazie a l’utilizzo di diverse soluzioni estrattive.
Sono state testate due diverse resine una anionica per il recupero dello ione cromato, ed una cationica per il recupero dello ione cromo basandosi su procedure descritte in documenti di lavori precedenti.
Vengono poi confrontate le rese ottenute nei due processi al fine di selezionare il migliore, sia da un punto di vista economico sia impiantistico.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
01Capitolo1.pdf | 480.11 Kb |
02Capitolo2.pdf | 1.11 Mb |
03Capitolo3.pdf | 401.43 Kb |
04Capitolo4.pdf | 529.80 Kb |
Conclusioni.pdf | 25.25 Kb |
Introduzione.pdf | 17.53 Kb |
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