Tesi etd-06242005-164502 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Giardini, Jessica
Indirizzo email
jessicagiardini@libero.it
URN
etd-06242005-164502
Titolo
STUDIO E CARATTERIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE DI ESTRATTI VEGETALI SU CELLULE PC12
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE BIOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Colognato, Renato
relatore Prof. Migliore, Lucia
relatore Prof. Migliore, Lucia
Parole chiave
- antiossidanti
- estratti vegetali
- patologie neurodegenerative
- stress ossidativo
Data inizio appello
18/07/2005
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2045
Riassunto
L’accumulo di danni molecolari e cellulari indotto dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS), è attualmente noto essere coinvolto nell’attivazione e nella progressione di diversi processi patologici, compresi le patologie neurodegenerative come l’invecchiamento cellulare, la malattia di Alzheimer e il Parkinson. E’ stato inoltre osservato che molti processi degenerativi possono essere prevenuti attraverso trattamenti con scavengers di radicali liberi e antiossidanti esogeni. Questo lavoro di tesi ha focalizzato l’attenzione sull’induzione di stress ossidativo indotto da perossido di idrogeno (H2O2) sul modello cellulare murino PC12. Utilizzando questo approccio sperimentale lo scopo di questo lavoro è stato quello di verificare la capacità protettiva di estratti vegetali quali l’ergotioneina (EGT) e l’estratto fermentato di papaia (FPP). Il danno ossidativo indotto dall’ H2O2 è stato contrastato con dosi crescenti di antiossidanti con due periodi diversi d’incubazione: 1 o 23 ore di pretrattamento con gli antiossidanti indicati, seguito rispettivamente da 23 o 1 ora di trattamento con H2O2. Per entrambe le concentrazioni di H2O2 analizzate, 250 e 500 μM (1 ora di incubazione) in seguito a pretrattamento con EGT per 23 ore, si è osservato un incremento della vitalità cellulare, analizzata utilizzando il test dell’MTT, statisticamente significativo (P<0,001). Tale risultato è correlato con il decremento causato da EGT (P<0,05) del danno primario al DNA indotto, analizzato tramite il test della cometa. La seconda condizione sperimentale, 1 ora di pretrattamento con EGT seguito da trattamento con H2O2 per 23 ore, ha evidenziato un significativo aumento della vitalità cellulare. In questa condizione la capacità protettiva, statisticamente significativa dell’EGT (P<0,001) è stata osservata solamente alla dose più alta utilizzata (1mM).
Per quel che concerne l’FPP abbiamo potuto osservare una tendenza ad un effetto protettivo, non dipendente dalla concentrazione, quando il trattamento è stato effettuato per 23 ore seguito da 1 ora di H2O2 e solo alla concentrazione di 250μM. Il test della cometa non ha invece mostrato nussun decremento statisticamente significativo del danno al DNA in presenza di FPP. Nel corso delle analisi sperimentali sulla vitalità cellulare abbiamo inoltre evidenziato un effetto protettivo delle sostanze in esame nei confronti dell’ H2O2 (500μM), sulla morfologia cellulare.
L’analisi quantitativa ha evidenziato che sia l’EGT che l’FPP sono in grado di proteggere le cellule in seguito all’insulto indotto da H2O2, in modo statisticamente significativo (EGT con P<0,001; FPP con P<0,01).
Analizzando i risultati ottenuti si evidenzia chiaramente la capacità dell’EGT e in minor misura per l’FPP, di agire come agenti protettivi contro i ROS indotti da H2O2, indicando un ruolo protettivo nei confronti dello stress ossidativo, probabilmente conseguenza dell’attivazione di un pathway molecolare intracellulare.
Per quel che concerne l’FPP abbiamo potuto osservare una tendenza ad un effetto protettivo, non dipendente dalla concentrazione, quando il trattamento è stato effettuato per 23 ore seguito da 1 ora di H2O2 e solo alla concentrazione di 250μM. Il test della cometa non ha invece mostrato nussun decremento statisticamente significativo del danno al DNA in presenza di FPP. Nel corso delle analisi sperimentali sulla vitalità cellulare abbiamo inoltre evidenziato un effetto protettivo delle sostanze in esame nei confronti dell’ H2O2 (500μM), sulla morfologia cellulare.
L’analisi quantitativa ha evidenziato che sia l’EGT che l’FPP sono in grado di proteggere le cellule in seguito all’insulto indotto da H2O2, in modo statisticamente significativo (EGT con P<0,001; FPP con P<0,01).
Analizzando i risultati ottenuti si evidenzia chiaramente la capacità dell’EGT e in minor misura per l’FPP, di agire come agenti protettivi contro i ROS indotti da H2O2, indicando un ruolo protettivo nei confronti dello stress ossidativo, probabilmente conseguenza dell’attivazione di un pathway molecolare intracellulare.
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