Tesi etd-06232021-172707 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SQUILLACE, ELISA
URN
etd-06232021-172707
Titolo
Utilizzo a lungo termine di idrossiclorochina in una coorte monocentrica di pazienti affetti da LES
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Mosca, Marta
correlatore Dott.ssa Tani, Chiara
correlatore Dott.ssa Tani, Chiara
Parole chiave
- eventi avversi da idrossiclorochina
- idrossiclorochina
- Lupus eritematoso sistemico
Data inizio appello
14/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/07/2091
Riassunto
Introduzione
Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una patologia cronica, autoimmune, sistemica, caratterizzata da un’estrema varietà di manifestazioni cliniche e una patogenesi complessa. La gestione di questa patologia è spesso di non facile esecuzione e deve mirare in primo luogo al conseguimento della remissione dei sintomi sistemici e delle manifestazioni d’organo o, laddove essa non sia raggiungibile, all’attività di malattia minore possibile; d’altro canto poi dovremo agire cercando di prevenire l’insorgenza di nuovi flares, in special modo quelli più severi. Insieme a glucocorticoidi e a farmaci immunosoppressivi tradizionali e biologici, i farmaci antimalarici sono tra i più impiegati nella strategia terapeutica dei pazienti affetti da LES. Le ultime raccomandazioni EULAR 2019 consigliano di intraprendere la terapia con idrossiclorochina a tempo indefinito in tutti i pazienti con LES, inclusi i pazienti con nefrite lupica e durante la gravidanza, ad eccezione della presenza di controindicazioni. È stato infatti largamente dimostrato come l’idrossiclorochina sia efficace nel controllo dell’attività di malattia, nella prevenzione di flares, nella riduzione dell’accumulo di danno e della mortalità. Sono stati osservati inoltre effetti positivi anche sul profilo glucidico, lipidico e sugli eventi trombotici.
Scopo del lavoro di tesi
L’obiettivo di questo studio è stato valutare in modo completo ed esaustivo l’utilizzo della terapia con idrossiclorochina in una coorte monocentrica di pazienti affetti da LES. Le aree del nostro interesse hanno incluso, in particolare, l’analisi della frequenza e delle modalità di impiego di terapia con idrossiclorochina nella nostra coorte, la tollerabilità di questo farmaco, la frequenza e le principali cause di sospensione, l’incidenza di eventi avversi e una loro dettagliata caratterizzazione oltre che, infine, l’aderenza al monitoraggio della tossicità oculare consigliato ai pazienti.
Materiali e metodi
Abbiamo costruito uno studio osservazionale retrospettivo adoperando come fonte di arruolamento il database della Lupus Clinic della U.O di Reumatologia della Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. I criteri di inclusione nello studio sono stati l’aver avuto una diagnosi di LES e l’essere in follow-up regolare presso il nostro centro.
Risultati
In questo studio sono stati arruolati 305 pazienti, 276 donne e 29 uomini. Più del 95% della coorte ha effettuato terapia con idrossiclorochina nel corso della storia di malattia e l’80% di questi ne sta ancora continuando l’assunzione. Il dosaggio medio impiegato è stato di 3 mg/Kg/die. Più del 63% delle sospensioni della terapia sono state causate dall’insorgenza di eventi avversi, verificatisi nel 12,4 % dei trattati. Gli eventi più frequenti sono stati a livello oculare (interessanti il 4,5 % di chi ha assunto terapia), seguiti dai cutanei (4,1%), gastrointestinali (1,7%), reazioni allergiche (1,7%). Abbiamo riscontrato nella nostra coorte un solo evento cardiaco (0,3%). La durata media di terapia al verificarsi delle reazioni avverse è stata di 48 mesi. L’ipertensione è risultata l’unico fattore di rischio associato a una maggiore incidenza di eventi avversi nella nostra coorte. Abbiamo infine appurato che solo il 36,2 % dei pazienti esegue il controllo annuale oculistico da noi consigliato allo scopo di diagnosticare precocemente tossicità oculare da idrossiclorochina, mentre più del 40% lo effettua in modo irregolare.
Conclusioni
Questo studio ci ha consentito di ottenere un quadro complessivo dell’utilizzo di idrossiclorochina nella nostra coorte di pazienti affetti da LES, offrendoci risultati sia in termini di incidenza che di tipologia di eventi avversi molto simile a quanto presente in letteratura. In particolare, nella nostra coorte i dosaggi e le modalità di impiego dell’idrossiclorochina sono risultati essere sicuri, con un’incidenza di eventi avversi non particolarmente elevata, e che hanno dato luogo a un solo evento di cardiotossicità, peraltro non severo né fatale, tra tutti i pazienti trattati.
Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una patologia cronica, autoimmune, sistemica, caratterizzata da un’estrema varietà di manifestazioni cliniche e una patogenesi complessa. La gestione di questa patologia è spesso di non facile esecuzione e deve mirare in primo luogo al conseguimento della remissione dei sintomi sistemici e delle manifestazioni d’organo o, laddove essa non sia raggiungibile, all’attività di malattia minore possibile; d’altro canto poi dovremo agire cercando di prevenire l’insorgenza di nuovi flares, in special modo quelli più severi. Insieme a glucocorticoidi e a farmaci immunosoppressivi tradizionali e biologici, i farmaci antimalarici sono tra i più impiegati nella strategia terapeutica dei pazienti affetti da LES. Le ultime raccomandazioni EULAR 2019 consigliano di intraprendere la terapia con idrossiclorochina a tempo indefinito in tutti i pazienti con LES, inclusi i pazienti con nefrite lupica e durante la gravidanza, ad eccezione della presenza di controindicazioni. È stato infatti largamente dimostrato come l’idrossiclorochina sia efficace nel controllo dell’attività di malattia, nella prevenzione di flares, nella riduzione dell’accumulo di danno e della mortalità. Sono stati osservati inoltre effetti positivi anche sul profilo glucidico, lipidico e sugli eventi trombotici.
Scopo del lavoro di tesi
L’obiettivo di questo studio è stato valutare in modo completo ed esaustivo l’utilizzo della terapia con idrossiclorochina in una coorte monocentrica di pazienti affetti da LES. Le aree del nostro interesse hanno incluso, in particolare, l’analisi della frequenza e delle modalità di impiego di terapia con idrossiclorochina nella nostra coorte, la tollerabilità di questo farmaco, la frequenza e le principali cause di sospensione, l’incidenza di eventi avversi e una loro dettagliata caratterizzazione oltre che, infine, l’aderenza al monitoraggio della tossicità oculare consigliato ai pazienti.
Materiali e metodi
Abbiamo costruito uno studio osservazionale retrospettivo adoperando come fonte di arruolamento il database della Lupus Clinic della U.O di Reumatologia della Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. I criteri di inclusione nello studio sono stati l’aver avuto una diagnosi di LES e l’essere in follow-up regolare presso il nostro centro.
Risultati
In questo studio sono stati arruolati 305 pazienti, 276 donne e 29 uomini. Più del 95% della coorte ha effettuato terapia con idrossiclorochina nel corso della storia di malattia e l’80% di questi ne sta ancora continuando l’assunzione. Il dosaggio medio impiegato è stato di 3 mg/Kg/die. Più del 63% delle sospensioni della terapia sono state causate dall’insorgenza di eventi avversi, verificatisi nel 12,4 % dei trattati. Gli eventi più frequenti sono stati a livello oculare (interessanti il 4,5 % di chi ha assunto terapia), seguiti dai cutanei (4,1%), gastrointestinali (1,7%), reazioni allergiche (1,7%). Abbiamo riscontrato nella nostra coorte un solo evento cardiaco (0,3%). La durata media di terapia al verificarsi delle reazioni avverse è stata di 48 mesi. L’ipertensione è risultata l’unico fattore di rischio associato a una maggiore incidenza di eventi avversi nella nostra coorte. Abbiamo infine appurato che solo il 36,2 % dei pazienti esegue il controllo annuale oculistico da noi consigliato allo scopo di diagnosticare precocemente tossicità oculare da idrossiclorochina, mentre più del 40% lo effettua in modo irregolare.
Conclusioni
Questo studio ci ha consentito di ottenere un quadro complessivo dell’utilizzo di idrossiclorochina nella nostra coorte di pazienti affetti da LES, offrendoci risultati sia in termini di incidenza che di tipologia di eventi avversi molto simile a quanto presente in letteratura. In particolare, nella nostra coorte i dosaggi e le modalità di impiego dell’idrossiclorochina sono risultati essere sicuri, con un’incidenza di eventi avversi non particolarmente elevata, e che hanno dato luogo a un solo evento di cardiotossicità, peraltro non severo né fatale, tra tutti i pazienti trattati.
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