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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06232021-125533


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TEMPERINO, ERIKA
URN
etd-06232021-125533
Titolo
Invischiati: come i social network stanno influenzando le nostre vite
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Neri, Veronica
correlatore Masala, Antonio
Parole chiave
  • Amicizia
  • Amore
  • Aristotele
  • Comunicazione
  • Connessione
  • conoscenza
  • Convivenza
  • Dating App
  • Depressione
  • Digitale
  • Dipendenza
  • Disturbi alimentari
  • Etica
  • Facebook
  • Grillo
  • Immigrati digitali
  • Insicurezza
  • Instagram
  • Intelligenza
  • Libertà
  • Nativi digitali
  • Offline
  • Online
  • Platone
  • Politica
  • Relazioni
  • Renzi
  • Responsabilità
  • Salvini
  • Social Network
  • Solitudine
  • Trump
  • Twitter
  • Virtuale
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Lo scopo del presente elaborato è proporre una riflessione sul modo in cui i social network stiano influenzando, sempre di più, le nostre vite. Il filo rosso che ci condurrà lungo tutto il percorso è il tentativo di comprendere come riuscire a preservare noi stessi, di riuscire a non farsi assorbire completamente dal mondo online, pur continuando a frequentarlo. Il mondo online sta, infatti, divenendo sempre più attraente ai nostri occhi, al punto che anche nei momenti di vita quotidiana tendiamo a rifugiarci tra le home colorate delle più famose piattaforme. Il rischio è che i rapporti con gli altri diventino più precari e meno interessanti davanti al mondo sempre in movimento dei social network. E' necessario riuscire a non perdersi nel mondo online e non perdersi i momenti della vita vera che si hanno offline, ma la soluzione non può (e non deve) essere sottrarsi dal mondo delle piattaforme. Serve raggiungere una certa consapevolezza e conoscenza dei meccanismi della rete e dei pericoli che in essa si nascondono, motivo per cui sarà necessaria un'azione educatrice da parte degli "immigrati digitali".
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