Tesi etd-06232020-120413 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CALVARUSO, MARTINA
URN
etd-06232020-120413
Titolo
CONFRONTO DI EFFICACIA TRA DIMETILFUMARATO E FINGOLIMOD NEL TRATTAMENTO DELLA SCLEROSI MULTIPLA
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
correlatore Dott.ssa Pasquali, Livia
correlatore Dott.ssa Pasquali, Livia
Parole chiave
- edss
- efficacia dimetilfumarato
- efficacia fingolimod
- neda-3
- neurologia
- nuove lesioni captanti gadolinio in t1 alla rm
- nuove lesioni in t2 alla rm
- progressione di disabilità confermata
- ricadute cliniche
- sclerosi multipla
- tasso annualizzato di ricadute
Data inizio appello
20/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/07/2090
Riassunto
Fingolimod è stato il primo farmaco orale approvato nel 2010 dall’FDA per il trattamento di I linea della sclerosi multipla recidivante-remittente, l’EMA però ne raccomanda l’utilizzo limitatamente ai casi di mancata risposta ad un’altra terapia di I linea o in pazienti che presentino una forma aggressiva di RRSM. Agendo come modulatore funzionale del recettore della sfingosina 1-fosfato (S1P) sottotipi 1,3,4, e 5, svolge azione immunosoppressiva a livello del sistema immunitario periferico e ha un potenziale effetto protettivo a livelli del SNC nei confronti della componente neurodegenerativa della malattia.
Dimetilfumarato è stato il secondo farmaco orale approvata nel 2013 dall’FDA per il trattamento di I linea della sclerosi multipla recidivante-remittente, indicazione condivisa dall’EMA. Ha azione immunomodulante, citoprotettiva, neuro-protettiva e antiinfiammatoria interagendo con numerosi patterns molecolari.
Questo studio è stato condotto con l’obbiettivo di effettuare un dettagliato confronto di efficacia tra il dimetilfumarato e il fingolimod nel trattamento della RRSM, prendendo in considerazione alcuni dei principali endpoints clinici, neuroradiologici e combinati tradizionalmente utilizzati in letteratura, tenendo conto contestualmente del profilo di sicurezza e tollerabilità attraverso un’analisi delle reazioni avverse e dei tassi d’interruzione della terapia riportati per entrambi i farmaci. Secondariamente, si è voluto tentare di individuare alcuni fattori associati ad un maggiore o un minore successo dei due trattamenti, in modo da migliorare i criteri di selezione dei pazienti a cui prescrivere l’uno o l’altro farmaco.
Sono stati arruolati 94 pazienti in totale, di cui 34 in terapia con dimetilfumarato e 60 in terapia con fingolimod, afferenti all’ambulatorio per le malattie demielinizzanti, nel reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. I dati raccolti sono aggiornati al Febbraio 2020.
A 24 mesi dall’inizio della terapia i risultati del presente studio mostrano che globalmente dimetilfumarato e fingolimod rappresentino due alternative similmente efficaci e sicure nell’armamentario terapeutico a disposizione nei confronti della sclerosi multipla recidivante-remittente, considerando inoltre, tra i loro punti di forza, la via di somministrazione orale e la buona tollerabilità. Saranno invece necessari modelli statistici più complessi su popolazioni più numerose per individuare la possibile esistenza di differenti sottogruppi di pazienti attraverso cui stabilire l’eventuale maggiore efficacia di uno dei due farmaci sull’altro.
Dimetilfumarato è stato il secondo farmaco orale approvata nel 2013 dall’FDA per il trattamento di I linea della sclerosi multipla recidivante-remittente, indicazione condivisa dall’EMA. Ha azione immunomodulante, citoprotettiva, neuro-protettiva e antiinfiammatoria interagendo con numerosi patterns molecolari.
Questo studio è stato condotto con l’obbiettivo di effettuare un dettagliato confronto di efficacia tra il dimetilfumarato e il fingolimod nel trattamento della RRSM, prendendo in considerazione alcuni dei principali endpoints clinici, neuroradiologici e combinati tradizionalmente utilizzati in letteratura, tenendo conto contestualmente del profilo di sicurezza e tollerabilità attraverso un’analisi delle reazioni avverse e dei tassi d’interruzione della terapia riportati per entrambi i farmaci. Secondariamente, si è voluto tentare di individuare alcuni fattori associati ad un maggiore o un minore successo dei due trattamenti, in modo da migliorare i criteri di selezione dei pazienti a cui prescrivere l’uno o l’altro farmaco.
Sono stati arruolati 94 pazienti in totale, di cui 34 in terapia con dimetilfumarato e 60 in terapia con fingolimod, afferenti all’ambulatorio per le malattie demielinizzanti, nel reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. I dati raccolti sono aggiornati al Febbraio 2020.
A 24 mesi dall’inizio della terapia i risultati del presente studio mostrano che globalmente dimetilfumarato e fingolimod rappresentino due alternative similmente efficaci e sicure nell’armamentario terapeutico a disposizione nei confronti della sclerosi multipla recidivante-remittente, considerando inoltre, tra i loro punti di forza, la via di somministrazione orale e la buona tollerabilità. Saranno invece necessari modelli statistici più complessi su popolazioni più numerose per individuare la possibile esistenza di differenti sottogruppi di pazienti attraverso cui stabilire l’eventuale maggiore efficacia di uno dei due farmaci sull’altro.
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