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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06232020-113100


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (3 anni)
Autore
GUARDONE, LISA
URN
etd-06232020-113100
Titolo
Il macello come osservatorio epidemiologico: focus sul Mal rossino suino nell'arco di 10 anni
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
SANITA' ANIMALE, ALLEVAMENTO E PRODUZIONI ZOOTECNICHE
Relatori
relatore Prof. Fratini, Filippo
Parole chiave
  • sorveglianza
  • epidemiologia
  • Controlli Ufficiali
  • Mal rossino
  • One health
Data inizio appello
15/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2090
Riassunto
Le evidenze dell’attività svolta dal Veterinario Ufficiale al macello rappresentano un’utile fonte di dati non solo per il controllo di problematiche che possono incidere sulla salute umana, ma anche sulla salute ed il benessere animale. La presente tesi ha avuto lo scopo di analizzare frequenza e cause dei sequestri totali (intera carcassa) e parziali (mezzene od organi) risultanti dall’attività ispettiva del veterinario ufficiale condotta nell’arco di dieci anni (2010-2019) in un macello suino in Toscana, in cui vengono macellati animali provenienti da Centro e Nord Italia. Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi dei casi di Mal rossino, risultato la principale causa di sequestro totale, per i quali sono stati esaminati in dettaglio anche l’andamento stagionale, la provincia e l’azienda di provenienza, vista la rilevanza di questa patologia e l’attuale mancanza di dati epidemiologici nazionali aggiornati. In totale sono stati macellati 1.246.309 suini (124.630,9 in media/anno, ds 8985,5), provenienti da 8 diverse regioni (e 41 province) del Centro e Nord Italia. Nel decennio in esame 1153 suini sono morti durante il trasporto (mortalità 0,09%). Per quanto riguarda i sequestri parziali, il fegato è risultato quello più frequentemente oggetto di sequestro, non licenziato al consumo in circa il 30% dei suini, seguito da polmoni (17,3%), cuore (6,9%) e rene (0,9%). Queste le cause principali: “fegato a macchie bianche” e periepatite per il fegato; polmonite (comprese broncopolmonite e pleuropolmonite) e pleurite per i polmoni; pericardite e polisierosite per il cuore e infine rene policistico e nefrite a carico dei reni. Passando ad analizzare i sequestri totali, che hanno interessato 372 carcasse (0,03%) la principale causa di sequestro, come anticipato, è risultata il Mal rossino (0,01% dei suini macellati, 37,4% dei sequestri totali), seguita da ittero generalizzato (0,007%; 26,1), pseudoipertrofia lipomatosa (0,003%; 9,95%), ascessi generalizzati (0,002%; 7,5%), enterite e peritonite acute o generalizzate (0,001%; 5,4% e 3,8%) e da varie cause meno frequenti. Sebbene il Mal rossino sia stato riscontrato in suini provenienti da tutte le regioni che hanno conferito suini al macello, sono state osservate differenze statisticamente significative tra la percentuale di casi di Mal Rossino in diverse province. Inoltre, la percentuale di casi invernali è risultata significativamente più alta rispetto a quella dei casi estivi. Lo studio dimostra che il macello è tuttora un valido osservatorio epidemiologico, in grado di fornire dati preziosi per la sorveglianza dello stato sanitario degli animali. In particolare, i risultati dello studio contribuiscono a fornire dati epidemiologici per il Centro e Nord Italia sul Mal rossino, che è anche una potenziale zoonosi occupazionale. Dati aggiornati su questa malattia, e più in generale sullo stato sanitario della popolazione suina, rivestono particolare importanza anche in considerazione della crescente diffusione in Paesi indenni, compresa l’Europa dell’Est, della Peste Suina Africana.
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