Tesi etd-06232017-151023 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
BONECHI, MARTINA
URN
etd-06232017-151023
Titolo
L'attività della timidina chinasi 1 come possibile marcatore precoce di risposta alla terapia endocrina nel tumore della mammella metastatico con recettori ormonali positivi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA E BIOCHIMICA CLINICA
Relatori
relatore Prof. Pompella, Alfonso
correlatore Dott. Malorni, Luca
correlatore Dott.ssa Pestrin, Marta
correlatore Dott. Malorni, Luca
correlatore Dott.ssa Pestrin, Marta
Parole chiave
- terapia ormonale
- TK1
- tumore della mammella metastatico
Data inizio appello
14/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
I tumori della mammella metastatici con recettori ormonali positivi sono generalmente trattati con terapia endocrina. Attualmente non esistono biomarcatori che permettano di individuare le pazienti che trarranno maggiore beneficio dalla sola terapia ormonale piuttosto che dalla combinazione con farmaci target che agiscono su pathway coinvolte nella resistenza alla terapia endocrina. Ipotizziamo che la valutazione dell’attività dell’enzima timidina chinasi 1 (TK1), riconosciuto marcatore di proliferazione cellulare, possa predire la risposta alla terapia ormonale.
È stata valutata l’attività di TK1 in 3 linee cellulari luminali di tumore della mammella ( MCF7, T47D, ZR751) e nel plasma di 31 pazienti trattate con una prima, seconda o terza linea di terapia endocrina per malattia metastatica. I campioni ematici sono stati raccolti prima dell’inizio della terapia (T0), dopo 4 settimane di terapia (T1) e alla diagnosi di progressione di malattia (T2).
Le linee cellulari la cui proliferazione è inibita dal trattamento con terapia endocrina (MCF7 e T47D) mostrano una riduzione significativa dell’attività di TK1. Le pazienti con bassi livelli basali di TK1 hanno una sopravvivenza libera da malattia (PFS) significativamente più lunga rispetto a quelle con alti livelli (25,9 mesi vs 5,85 mesi; p-value=0,012). Inoltre, le pazienti in cui l’attività di TK1 si riduce dal T0 al T1 hanno un beneficio significativo in termini di PFS (14,5 mesi vs 3,7 mesi; p-value=0,0026).
Questi risultati supportano l’ipotesi che TK1 possa essere considerato un possibile marcatore precoce di risposta alla terapia endocrina nel tumore della mammella metastatico. Ulteriori studi confirmatori sono necessari.
È stata valutata l’attività di TK1 in 3 linee cellulari luminali di tumore della mammella ( MCF7, T47D, ZR751) e nel plasma di 31 pazienti trattate con una prima, seconda o terza linea di terapia endocrina per malattia metastatica. I campioni ematici sono stati raccolti prima dell’inizio della terapia (T0), dopo 4 settimane di terapia (T1) e alla diagnosi di progressione di malattia (T2).
Le linee cellulari la cui proliferazione è inibita dal trattamento con terapia endocrina (MCF7 e T47D) mostrano una riduzione significativa dell’attività di TK1. Le pazienti con bassi livelli basali di TK1 hanno una sopravvivenza libera da malattia (PFS) significativamente più lunga rispetto a quelle con alti livelli (25,9 mesi vs 5,85 mesi; p-value=0,012). Inoltre, le pazienti in cui l’attività di TK1 si riduce dal T0 al T1 hanno un beneficio significativo in termini di PFS (14,5 mesi vs 3,7 mesi; p-value=0,0026).
Questi risultati supportano l’ipotesi che TK1 possa essere considerato un possibile marcatore precoce di risposta alla terapia endocrina nel tumore della mammella metastatico. Ulteriori studi confirmatori sono necessari.
File
Nome file | Dimensione |
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INDICE.pdf | 374.73 Kb |
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