Tesi etd-06232016-141431 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CARLOTTI, CAMILLA
URN
etd-06232016-141431
Titolo
La coltura del Lino da olio come risorsa per la Bioeconomia: valutazione agronomica e caratterizzazione chimica dei prodotti
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof.ssa Angelini, Luciana Gabriella
correlatore Prof. Mazzoncini, Marco
correlatore Prof. Mazzoncini, Marco
Parole chiave
- bioeconomia
- bioraffineria
- lino
Data inizio appello
18/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2025
Riassunto
Il petrolio ha rappresentato dall’inizio del secolo scorso la fonte primaria per la produzione di energia, prodotti chimici e materiali; oggigiorno la finitezza di questa risorsa e le ricadute sull’ambiente del suo utilizzo sono sempre più tangibili.
Si palesa quindi nel nostro tempo la necessità di trovare un’alternativa all’odierno sistema di produzione, che si basi su risorse rinnovabili e a basso impatto ambientale.
La biomassa ha la potenzialità di rimpiazzare le risorse fossili come materia prima nella produzione industriale sia nel settore dell’energia che dei materiali.
L’Unione Europea nell’ottica di rimodellare secondo il criterio della sostenibilità il suo sistema di produzione e consumo e di dirigere il passaggio da un’economia fossil-based verso una bio-based, dove la biomassa è alla base dei processi produttivi, compone la strategia: “L’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa”
Nella bioeconomia l’uso biomassa, per scopi economici riacquista la centralità, che aveva avuto per millenni prima dell’inizio dell’era delle risorse fossili, grazie allo sviluppo tecnologico che oggi permette di ricavarne maggiore valore.
L’uso a cascata è il criterio generale della bioeconomia secondo il quale la biomassa è inizialmente trasformata in prodotti di alto valore aggiunto e successivamente utilizzata per la produzione di energia.
Il concetto di bioraffineria è conseguente e complementare a quello di uso a cascata della biomassa ovvero un processo, sostenibile, di trasformazione della biomassa in un molteplicità di prodotti commerciali ed energia attraverso processi fisici, termochimici, biochimici, e chimici.
L’utilizzo e il fabbisogno di biomasse è dunque destinato ad aumentare, e l’agricoltura avrà un ruolo fondamentale come fornitrice attraverso i suoi scarti e i suoi prodotti.
Le colture oleaginose rappresentano un’interessante risorsa in quanto possono fornire olio (utilizzabile per la produzione di prodotti come lubrificanti, plastificanti, tensioattivi, materie plastiche, solventi, resine e biodiesel) e biomassa lignocellulosica che può essere valorizzata tramite bioraffinazione.
La coltura del Lino è da sempre stata utilizzata come fonte di olio e di fibra, in questo nuovo paradigma dell’economia torna ad essere una coltura ad alta potenzialità di utilizzo.
Nella tesi vengono presentano i nuovi utilizzi verso cui prodotti e co-prodotti della coltivazione del Lino possono essere indirizzati, tramite la sperimentazione realizzata in pieno campo sono determinate le caratteristiche produttive in termini quantitativi e qualitativi di due cultivar di Lino e viene valutata la possibilità di introduzione di Crotalaria juncea L. come coltura da sovescio in precessione al Lino.
I risultati ottenuti permettono di valutare la opportunità offerte dalla reintroduzione della coltura nell’ambiente della piana pisana, come fonte di materia prima vegetale da destinare ad una ipotetica filiera agro-industriale di bioraffinazione.
Si palesa quindi nel nostro tempo la necessità di trovare un’alternativa all’odierno sistema di produzione, che si basi su risorse rinnovabili e a basso impatto ambientale.
La biomassa ha la potenzialità di rimpiazzare le risorse fossili come materia prima nella produzione industriale sia nel settore dell’energia che dei materiali.
L’Unione Europea nell’ottica di rimodellare secondo il criterio della sostenibilità il suo sistema di produzione e consumo e di dirigere il passaggio da un’economia fossil-based verso una bio-based, dove la biomassa è alla base dei processi produttivi, compone la strategia: “L’innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa”
Nella bioeconomia l’uso biomassa, per scopi economici riacquista la centralità, che aveva avuto per millenni prima dell’inizio dell’era delle risorse fossili, grazie allo sviluppo tecnologico che oggi permette di ricavarne maggiore valore.
L’uso a cascata è il criterio generale della bioeconomia secondo il quale la biomassa è inizialmente trasformata in prodotti di alto valore aggiunto e successivamente utilizzata per la produzione di energia.
Il concetto di bioraffineria è conseguente e complementare a quello di uso a cascata della biomassa ovvero un processo, sostenibile, di trasformazione della biomassa in un molteplicità di prodotti commerciali ed energia attraverso processi fisici, termochimici, biochimici, e chimici.
L’utilizzo e il fabbisogno di biomasse è dunque destinato ad aumentare, e l’agricoltura avrà un ruolo fondamentale come fornitrice attraverso i suoi scarti e i suoi prodotti.
Le colture oleaginose rappresentano un’interessante risorsa in quanto possono fornire olio (utilizzabile per la produzione di prodotti come lubrificanti, plastificanti, tensioattivi, materie plastiche, solventi, resine e biodiesel) e biomassa lignocellulosica che può essere valorizzata tramite bioraffinazione.
La coltura del Lino è da sempre stata utilizzata come fonte di olio e di fibra, in questo nuovo paradigma dell’economia torna ad essere una coltura ad alta potenzialità di utilizzo.
Nella tesi vengono presentano i nuovi utilizzi verso cui prodotti e co-prodotti della coltivazione del Lino possono essere indirizzati, tramite la sperimentazione realizzata in pieno campo sono determinate le caratteristiche produttive in termini quantitativi e qualitativi di due cultivar di Lino e viene valutata la possibilità di introduzione di Crotalaria juncea L. come coltura da sovescio in precessione al Lino.
I risultati ottenuti permettono di valutare la opportunità offerte dalla reintroduzione della coltura nell’ambiente della piana pisana, come fonte di materia prima vegetale da destinare ad una ipotetica filiera agro-industriale di bioraffinazione.
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