Tesi etd-06232016-095652 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCOTTO, FEDERICO
URN
etd-06232016-095652
Titolo
STUDIO DEI PLAGIOCLASI NEI PRODOTTI DELL’ERUZIONE DEL 24 NOVEMBRE 2009 DEL VULCANO STROMBOLI (ISOLE EOLIE).
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Pistolesi, Marco
correlatore Dott.ssa Pioli, Laura
correlatore Dott.ssa Pioli, Laura
Parole chiave
- crystal size distribution
- esplosione maggiore
- Isole Eolie
- plagioclasi
- vulcano Stromboli
Data inizio appello
14/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Stromboli è un vulcano attivo a condotto aperto e la sua attività principale è caratterizzata da esplosioni di bassa intensità e regolari nel tempo, tipiche dell’attività stromboliana; sulla sommità del vulcano è sempre presente un’attività di degassamento continuo, detto “puffing”. Inoltre più raramente, possono avvenire anche esplosioni di intensità e violenza maggiore, ma comunque di breve durata, i parossisismi e le eruzioni maggiori, cosi chiamate a seconda della loro magnitudo, intensità, e superficie di dispersione dei prodotti. Questi differenti tipi di eruzione vengono distinti anche in base alle caratteristiche dei prodotti eruttati (composizione, cristallinità, vescicolarità), e ciò suggerisce una diversa sorgente magmatica. I parossismi sono generati da esplosioni di magma a bassa porfiricità (LP – low-porphyricity) risalito dalla camera magmatica profonda, che ha subito un processo di mingling con il magma residente nel serbatoio superficiale, che è invece di tipo HP (high-porphyricity). Le esplosioni maggiori, di cui questo lavoro tratta, sono causate da una destabilizzazione della parte più profonda del sistema magmatico superficiale, dove il magma residente HP subisce un processo di ibridizzazione con il magma LP più profondo in risalita.
Dopo l’esplosione maggiore del 24 novembre 2009, risultata essere la più violenta degli ultimi anni, sono stati raccolti, misurati e analizzati in sezione sottile dei campioni di scorie eruttati durante questo evento.
Lo scopo principale della tesi è lo studio dei plagioclasi che, attraverso l’analisi delle loro zonature, tessiture e morfologie, possono aiutarci a comprendere meglio il funzionamento del sistema magmatico nel caso delle esplosioni maggiori a Stromboli. Presso i laboratori della Section des Sciences de la Terre et de l'Environnement dell’Università di Ginevra e presso l’Università di Losanna sono state eseguite le analisi chimiche su molti cristalli di plagioclasio con l’utilizzo del SEM e della microsonda (EMPA). Essi hanno generalmente una composizione An60 – An90 (Labradorite – Bytownite) con vistose zonature oscillanti al loro interno; per questo durante le operazioni al SEM, oltre alle analisi chimiche, sono state scattate alcune fotografie di singoli cristalli in modalità backscattered electron (BSE) in tonalità di grigio, che mettono in maggiore risalto le zonature, sulle quali sono stati poi fatti dei profili per poter osservare la variazione lineare della tonalità di grigio, ed in seguito associarla ad un determinato contenuto di An, ricavato dalle analisi chimiche effettuate con la microsonda. I risultati di queste analisi mostrano un andamento bimodale che rispecchia e caratterizza la composizione di nuclei e bordi dei plagioclasi zonati.
Su ogni sezione è stata eseguita un’analisi statistica che ha permesso di ricavare alcuni parametri importanti, come la cristallinità, sia totale sia per ogni singola fase presente, la vescicolarità, la percentuale di bolle e vetro. Inoltre, sempre attraverso l’analisi visiva e l’uso di software specifici, è stata elaborata la CSD (Crystal Size Distribution) per i cristalli di plagioclasio; attraverso l’analisi della forma delle curve finali di CSD è possibile ricavare numerose informazioni riguardo alla storia magmatica pre-eruttiva, dalle masse di magma coinvolte nell’eruzione ai tempi di residenza e risalita lungo il condotto, compresa tutta la storia di cristallizzazione.
Dopo l’esplosione maggiore del 24 novembre 2009, risultata essere la più violenta degli ultimi anni, sono stati raccolti, misurati e analizzati in sezione sottile dei campioni di scorie eruttati durante questo evento.
Lo scopo principale della tesi è lo studio dei plagioclasi che, attraverso l’analisi delle loro zonature, tessiture e morfologie, possono aiutarci a comprendere meglio il funzionamento del sistema magmatico nel caso delle esplosioni maggiori a Stromboli. Presso i laboratori della Section des Sciences de la Terre et de l'Environnement dell’Università di Ginevra e presso l’Università di Losanna sono state eseguite le analisi chimiche su molti cristalli di plagioclasio con l’utilizzo del SEM e della microsonda (EMPA). Essi hanno generalmente una composizione An60 – An90 (Labradorite – Bytownite) con vistose zonature oscillanti al loro interno; per questo durante le operazioni al SEM, oltre alle analisi chimiche, sono state scattate alcune fotografie di singoli cristalli in modalità backscattered electron (BSE) in tonalità di grigio, che mettono in maggiore risalto le zonature, sulle quali sono stati poi fatti dei profili per poter osservare la variazione lineare della tonalità di grigio, ed in seguito associarla ad un determinato contenuto di An, ricavato dalle analisi chimiche effettuate con la microsonda. I risultati di queste analisi mostrano un andamento bimodale che rispecchia e caratterizza la composizione di nuclei e bordi dei plagioclasi zonati.
Su ogni sezione è stata eseguita un’analisi statistica che ha permesso di ricavare alcuni parametri importanti, come la cristallinità, sia totale sia per ogni singola fase presente, la vescicolarità, la percentuale di bolle e vetro. Inoltre, sempre attraverso l’analisi visiva e l’uso di software specifici, è stata elaborata la CSD (Crystal Size Distribution) per i cristalli di plagioclasio; attraverso l’analisi della forma delle curve finali di CSD è possibile ricavare numerose informazioni riguardo alla storia magmatica pre-eruttiva, dalle masse di magma coinvolte nell’eruzione ai tempi di residenza e risalita lungo il condotto, compresa tutta la storia di cristallizzazione.
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