Applicazione delle tecniche viscoelastiche nel paziente politraumatizzato presso il Trauma Center dell'AOUP
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
Parole chiave
coagulopatia indotta da trauma
early coagulation support
politrauma
teg
test viscoelastici
trauma
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2093
Riassunto
RIASSUNTO
Introduzione Il Trauma rappresenta la prima causa di morte nelle persone di età compresa tra gli 11 ed i 44 anni a livello mondiale. Una percentuale di questi decessi è attribuibile a cause potenzialmente evitabili, tra le quali, al primo posto, troviamo la Coagulopatia Trauma-Indotta (TIC). La difficile gestione della TIC ha fatto sì che negli ultimi anni siano stati presi in considerazione strumenti POC (“Point of Care”) che permettano una valutazione funzionale ed immediata (“in tempo reale”) dell’assetto coagulativo, per impostare una terapia “goal-directed”. Sono stati così introdotti nella pratica clinica le metodologie che valutano le proprietà emostatiche visco-elastiche del sangue come la Tromboelastografia (TEG).
Metodi Questo lavoro di tesi si basa su uno studio prospettico che prende in considerazione 110 pazienti con diagnosi di “politrauma” o “trauma maggiore” giunti tra Ottobre 2019 e Marzo 2023 presso il Trauma Center dell’AOUP che sono stati sottoposti ad analisi TEG. Di questi pazienti sono stati raccolti ed analizzati i valori laboratoristici, i valori dei parametri TEG, gli outcomes clinici e le terapie trasfusionali.
Risultati Gli indici TEG correlano in modo significativo con i test di laboratorio convenzionali: in particolare, si evidenzia una correlazione, statisticamente significativa, tra i valori di fibrinogeno ed i parametri k_TEG_CK (R2 =0,34 p<0,001) e Maff_TEG_CFF (R2 =0,58 p<0,001). L’alterazione dei parametri TEG si associa con un incrementato rischio di mortalità (R>7 con OR=4,12; α <52° con OR=4,41), soprattutto utilizzando i cutoff del protocollo AOUP. Emerge, inoltre, come, in linea con il protocollo proposto, risultino essere mediamente più trasfusi con plasma fresco congelato i pazienti con R_TEG_CK >7 (senza però raggiungere la significatività statistica) e come i pazienti con alterazioni dei parametri α_TEG_CK <52 e MA_TEG_CK <49 abbiano ricevuto più somministrazioni di fibrinogeno (p< 0,002; p<0,0004). Conclusioni I parametri TEG rispetto ai convenzionali test di laboratorio rappresentano un vantaggio significativo per una precoce diagnosi delle alterazioni dell’assetto emocoagulativo del paziente politraumatizzato e di conseguenza per un’adeguata scelta terapeutica. Ciò rende fondamentale la presenza del TEG presso i Pronto Soccorso. La significativa associazione fra alterazioni dei parametri e mortalità dimostra che questa metodica possiede un ruolo nella stratificazione prognostica dei pazienti politraumatizzati. L’individuazione di cut-off che possano individuare in modo immediato e specifico i pazienti destinati ad un outcome negativo, può consentire un’ottimizzazione della gestione dei pazienti traumatizzati nel DEA in particolare in termini di applicazioni di trattamenti antiemorragici acuti ed emoderivati