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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06222023-133745


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CASULA, CARMEN
URN
etd-06222023-133745
Titolo
Inquadramento diagnostico, gestione e utilizzo degli emoderivati del paziente politraumatizzato presso il Trauma Center dell'AOUP
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghiadoni, Lorenzo
correlatore Dott.ssa Barbieri, Greta
Parole chiave
  • emoderivati
  • trauma maggiore
  • emorragia
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2093
Riassunto
Introduzione. Il trauma causa 4.4 milioni di vittime ogni anno, principalmente tra 1 e 44 anni, andando a costituire circa l’8% delle morti a livello globale. La prima causa di decesso prevenibile è l’emorragia. L’esistenza di questa percentuale di morti evitabili ha fatto in modo che venissero stilati dei protocolli ad hoc per la gestione della terapia e degli emoderivati nei pazienti politraumatizzati.
Metodi. Sono stati reclutati un totale di 332 soggetti con trauma e Injury Severity Score > 15 con accesso al DEA di AOUP nel periodo di tempo compreso tra il 1° Ottobre 2017 e il 31 Marzo 2023. Fra questi, 238 sono stati raccolti retrospettiva-mente e 94 prospetticamente, a seguito dell’introduzione di un aggiornato protocollo di gestione di emoderivati e trattamenti antiemorragici, associato all’introduzione dello strumento per il monitoraggio dell’assetto coagulativo tramite tecniche viscoelastiche (tromboelastogramma, TEG), implementazioni messe in atto formalmente in data 1 Ottobre 2019. Tra questi due gruppi vengono valutate le variazioni in termini di gestione diagnostico-terapeutica e outcomes.
Risultati. Nel gruppo prospettico, la valutazione e il trattamento del paziente sono stati applicati secondo lo standard dell’ATLS in frequenza maggiore rispetto al gruppo retrospettivo. La valutazione ABCDE è stata eseguita nel 73,8% del gruppo retrospettivo e nell’88,2% del gruppo prospettico; nel gruppo prospettico l’ecografia point-of-care è stata eseguita nel 94,6% dei casi, contro il 62,9% del gruppo retrospettivo (con p value < 0,01); nel gruppo prospettico una percentuale pari al 53,8% contro 30% del gruppo retrospettivo (p value < di 0,01) ha subito una procedura di gestione delle vie aeree. Tra gli outcome analizzati, i giorni di degenza sono diminuiti da una media di 22 a 17 giorni (p value = 0,04); il decesso globale del gruppo retrospettivo è stato del 15,1%, mentre nel gruppo prospettico è dell’8,5%, ma senza raggiungere la significatività statistica. Anche le complicanze, senza raggiungere la significatività statistica, diminuiscono dal 51,26% al 44,7%. Il tasso di ricovero in terapia intensiva e il ricorso alla chirurgia sono entrambi significativamente ridotti, passando rispettivamente dal 71,1% al 51,8% (con p value = 0,02) e dal 66,5% al 46,4% (con p value = 0,01). L’utilizzo delle emazie concentrate si è ridotto significativamente, passando da 0,70 sacche trasfuse nel gruppo retro-spettivo a 0,58 nel prospettico (p value = 0,05) nelle 24h, e da 0,47 a 0,30 (con p va-lue < 0,01) nell’intera degenza. La differenza presente nel numero di sacche di plasma e piastrine trasfuse non è significativa a causa dell’esiguità del campione. La percentuale di pazienti trasfusi in DEA con emazie concentrate si è ridotta dal 20,6% all’8,5%, con p = 0,01. Una diminuzione non significativa, per esiguità del campione, si è verificata anche per le percentuali di pazienti trasfusi con plasma e piastrine. Nel gruppo prospettico la somministrazione di antiemorragici è stata del 56,4%, mentre nel gruppo retrospettivo del 22,7% con p value < 0,01. I pazienti che hanno ricevuto la somministrazione di farmaco anti-emorragico hanno avuto necessità di essere trasfusi nel 35,6% dei casi, contro il 64,5 del gruppo di controllo, ma questa differenza non si è rivelata significativa.
Conclusioni. Una migliore gestione del paziente da parte del medico d’urgenza insieme a tutto il personale del comparto dell’emergenza-urgenza ha permesso di ridurre la mortalità ma anche altri tipi di outcome. Infatti ha garantito una significativa riduzione delle procedure chirurgiche, delle complicanze e il tasso di ricoveri in terapia intensiva, spesso forieri di ulteriori complicanze.
Inoltre, un utilizzo tempestivo dei farmaci antiemorragici associato ad un inquadramento completo del paziente, ha permesso un utilizzo significativamente inferiore di emoderivati sia in DEA che durante la degenza, con ovvi vantaggi gestionali e di costi.



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