• Libertà Accademica
• Academic Freedom
• High Skilled Migration
• Scholars at Risk

L'istruzione superiore si trova oggi ad affrontare numerose sfide tra cui in alcuni contesti, vincoli alla conoscenza e alla ricerca che esercitano pressioni sulla libertà accademica e su altri diritti fondamentali dell'istruzione. Il fenomeno delle migrazioni qualificate a seguito di situazioni di conflitto è parte importante di questo processo.
Quali sono gli strumenti e i contributi del mondo accademico che permettono di accogliere e tutelare persone che subiscono attacchi inerenti alla libertà accademica nei loro Paesi?
Il presente elaborato, esplorando le connessioni tra il tema della libertà accademica e le migrazioni qualificate, analizza questa particolare sfida di accoglienza rivolta ad accademici e intellettuali per i quali molti Istituti Accademici ed Università in tutto il mondo, hanno perseguito una politica di accoglienza e protezione nei confronti di studiosi a rischio costretti ad abbandonare il loro Paese in situazioni di crisi.
Nella prima parte è discusso un excursus storiografico inerente alle migrazioni culturali nella storia della conoscenza, connesso ad un quadro teorico di riferimento in merito alle dinamiche migratorie forzate e le diaspore scientifiche.
Nella seconda parte, l’attenzione viene quindi posta al tema della libertà accademica descrivendone la portata e l’impatto sulla società civile a cui segue una descrizione generale delle diverse politiche e procedure attuate dai Paesi di accoglienza.
Nella terza parte infine, tra le diverse iniziative a livello internazionale, è approfondito il progetto “Scholars at Risk” (SAR), una rete di Università fondata nel 1999 negli Stati Uniti presso l’Università di Chicago, che mira alla protezione degli studiosi a rischio, promuovendo così la libertà accademica. Nello specifico della descrizione delle attività della rete SAR si fa riferimento ai processi politici e socioculturali ascrivibili all’attuale contesto storico dell’Afghanistan a seguito dei fatti dell’agosto 2021, con la fine dell’intervento militare occidentale e la presa di potere in mano ai Talebani che ha innescato una crisi umanitaria.