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ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06222021-174943


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TABARRANI, ALISA
URN
etd-06222021-174943
Titolo
Giornalismo d'inchiesta e datagate, un'indagine sulla consapevolezza digitale dopo lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Minuto, Emanuela
Parole chiave
  • Giornalismo
  • Facebook
  • Datagate
  • Cambridge Analytica
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2061
Riassunto

L'elaborato ripercorre la storia del giornalismo investigativo, con particolare attenzione all'adattamento a cui questo è stato costretto a seguito della digitalizzazione e dello sviluppo dei social network. Dopo un breve accenno a quelli che sono stati i due datagate più importanti della storia, il caso WikiLeaks ed Edward Snowden, vengono approfondite le tecniche di profilazione psicometrica e di targettizzazione messe in atto dalla società di consulenza, con particolare riferimento a Cambridge Analytica.
Lo scandalo in cui tale compagnia, insieme alla piattaforma Facebook, è stata coinvolta, ha investito il mondo della politica occidentale, rivelando come i social network, per mezzo della raccolta di dati altamente personali, mettano in serio pericolo le nostre democrazie. Il giornalismo d'inchiesta ha avuto il merito di richiamare l'attenzione sui meccanismi messi in atto dalla società britannica, dimostrando come gli approcci utilizzati da Cambridge Analytica non abbiano rispettato le normative vigenti. Il contributo di testate giornalistiche come “The Guardian”, “The New York Times” e “Das Magazine” è stato fondamentale nell’indagine che ha condotto il CEO di Facebook a testimoniare di fronte al al Congresso degli Stati Uniti. L'analisi ha evidenziato come la vicenda abbia acceso i riflettori sulla questione della privacy online ed abbia condotto ad un’implementazione delle misure di sicurezza sulle diverse piattaforme.
Si è cercato infine di analizzare la consapevolezza degli utenti rispetto alla propria privacy online mettendoli direttamente alla prova. Per fare ciò ci si è ispirati all’operato di Cambridge Analytica con la costruzione di un quiz che ha avuto lo scopo di simulare il meccanismo di targetizzazione messo in atto dalla società britannica. Gli utenti che entravano in contatto con questo erano dunque liberi di decidere se completare il quiz e rivelare online i propri dati sensibili o rifiutarsi. Dall'analisi dei risultati è emersa una notevole e preoccupante superficialità riguardo la auto-tutela delle proprie informazioni personali.
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