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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06222021-141904


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VILLELLA, GIANLUCA
URN
etd-06222021-141904
Titolo
Il sistema di prevenzione della corruzione nell'esperienza italiana ed europea
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Zarone, Vincenzo
Parole chiave
  • corruzione
  • corruption
  • prevenzione
  • prevention
  • trasparenza
  • transparency
  • disclosure
  • accountability
  • risk management
  • Unione Europea
  • European Union
  • piano nazionale anticorruzione
  • national anti-corruption plan
  • teoria dell'agenzia
  • agency theory
  • appalti pubblici
  • public procurement
  • amministrazione pubblica
  • public administration
  • framework
Data inizio appello
12/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2091
Riassunto
La corruzione è un fenomeno complesso, difficile da definire e misurare, che spesso resta nascosto, compromettendo il corretto funzionamento delle amministrazioni pubbliche. La teoria economica ha provato a descriverne le cause e a individuare gli effetti che comporta la sua presenza, sia a livello macroeconomico, che nelle singole amministrazioni, imprese e cittadini. La lotta alla corruzione è, per questo, da diverso tempo una priorità per gli organismi internazionali. Tra questi, l’Unione Europea, si è attivata per fornire direttive ed indicazioni ai diversi stati membri, al fine di adottare una strategia coordinata di contrasto al fenomeno. Diversi sono gli strumenti a disposizione per affrontare la corruzione, da quelli di tipo repressivo, a quelli, più importanti di tipo preventivo, come l’elaborazione di una strategia nazionale, l’attuazione di piani specifici per ogni singola amministrazione basati su un approccio manageriale di individuazione e riduzione del rischio, la trasparenza e il libero accesso ai dati della pubblica amministrazione, l’accountability dei funzionari verso i cittadini, la protezione dei whistleblowers, l’adozione di codici etici che prevedano l’assenza di conflitti d’interesse, la formazione. Particolare attenzione deve essere rivolta al settore degli appalti pubblici, che per sua natura è il più propenso ad attirare pratiche corruttive. Non tutti gli Stati membri hanno adottato le medesime misure di contrasto alla corruzione. L’Italia ha avviato un importante progetto di riforma dal 2012, che ha avuto riscontri positivi in termini di riduzione dell’indice di percezione della corruzione, ma che presenta ancora delle lacune e delle mancanze, che non consentono ancora al nostro Paese di poter essere considerato tra i più virtuosi dell’Unione. Analizzando il quadro istituzionale e giuridico degli altri Stati membri, emerge come l’attuazione delle direttive comunitarie non sia stata messa in pratica da tutti allo stesso modo, e che le strategie anticorruzione variano in base alle necessità e al contesto tipico di ciascuna realtà nazionale.

Corruption is a complex phenomenon, difficult to define and measure, which often remains hidden, compromising the proper functioning of public administrations. Economic theory has tried to describe its causes and to identify the effects that its presence entails, both at the macroeconomic level and in individual administrations, businesses and citizens. The fight against corruption has therefore been a priority for international organizations for some time. Among these, the European Union has taken steps to provide directives and indications to the various member States, in order to adopt a coordinated strategy to combat the phenomenon. There are several tools available to tackle corruption, from repressive ones to more important preventive ones, such as the development of a national strategy, the implementation of specific plans for each individual administration based on a risk assessment and risk management approach, transparency and free access to public administration data, accountability of officials towards citizens, protection of whistleblowers, the adoption of ethical codes that provide for the absence of conflicts of interest, training. Particular attention must be paid to the public procurement sector, which by its nature is the most likely to attract corrupt practices. Not all Member States have adopted the same anti-corruption measures. Italy has launched an important reform project since 2012, which has had positive results in terms of reducing the corruption perceptions index, but which still has some lacks, which do not yet allow the country to be considered among the most virtuous of the Union. Analyzing the institutional and legal framework of the other member States, it emerges that the implementation of EU directives has not been put into practice by everyone in the same way, and that anti-corruption strategies change according to the needs and context typical of each nation.
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