Tesi etd-06222020-143432 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SANTI, CATERINA
URN
etd-06222020-143432
Titolo
"L'intuito geniale di una dilettante: la figura di Miss Marple nei murder mysteries di Agatha Christie"
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Giovannelli, Laura
Parole chiave
- Agatha Christie
- detective story
- Miss Marple
- nemesis
- Poirot
- sleeping murder
- the murder at the vicarage
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/07/2060
Riassunto
Il presente lavoro si concentra sull’analisi di una tra le detective più conosciute nella storia della letteratura: Miss Marple, personaggio ideato della famosa scrittrice Agatha Mary Clarissa Miller (1890-1976), poi divenuta famosa con il cognome del marito. All’interno dell’elaborato è presente una digressione inerente tanto al genere della detective story, con particolare focus sugli sviluppi in ambito anglo-americano, quanto sulla comparazione tra Hercule Poirot e la spinster, al fine di sottolineare e raffrontare dapprima le principali caratteristiche dell’investigatore belga e, successivamente, cominciando poi a dare ampio spazio alla figura di Miss Marple, nonché al suo evolversi all’interno della produzione dell’autrice, avvalendosi soprattutto dello studio critico di Sophie de Mijolla-Mellor in Assassinio familiare: approccio psicanalitico ad Agatha Christie. Entrambi gli investigatori creeranno a proprio modo il loro spazio di indagine, apparentemente diversificato, ma che molto spesso risulta poi completare. La tecnica del detective belga si potrebbe descrivere nei termini di armchair solving, cioè facente capo a un soggetto che indaga e risolve enigmi stando seduto sulla sua poltrona, entrando così in netta contrapposizione con la figura del classico investigatore che al contrario indaga partendo dal campo. Il suo spazio di indagine è sempre microscopico, in quanto ridotto al solo funzionamento delle little grey cells, interessante è anche porre accento sul fatto che in qualche modo egli possa anche rappresentare una sorta di traslazione di alcuni tratti idiosincratici dell’autrice. Miss Marple, al contrario, si caratterizza sin da subito per il suo grande acume osservativo: dalla sua poltrona, da cui è solita sferruzzare o leggere il giornale, riesce a carpire delle informazioni che sfuggono alla maggior parte delle persone, è sempre tutta orecchie e il suo sguardo è attento, benché nella maggior parte dei casi la sua presenza non venga notata ed emerga quasi sempre come un personaggio troppo insignificante per suscitare diffidenza. Questa investigatrice amatoriale è una figura facilmente definibile come poliedrica, in parte inspirata a varie figure di donne che ruotavano attorno a casa Christie. Il metodo applicato dall’anziana investigatrice ha in primis la funzione di neutralizzare potenziali minacce; inoltre per lei tutto è heimlich, cioè riconducibile alla dimensione familiare, quindi a qualcosa di già ampiamente noto. Entrambi gli investigatori sembrano occupare una posizione peculiare nell’immaginario dell’autrice e anche del lettore: essi sono simultaneamente il ‘bambino’ di cui gli adulti sorridono, o di cui eventualmente si prendono gioco (figura da non prendere molto sul serio), e il ‘genitore’, che per molti aspetti sembra ancora coltivare una mente infantile. È stato altresì evidenziato il perché l’autrice abbia deciso di ‘uccidere’ prima Poirot e solo dopo Jane Marple: forse Agatha Christie voleva che l’investigatrice rappresentasse in qualche modo una sorta di sua proiezione post mortem. Dopo questo primo raffronto, si passa ad un analisi approfondita di Miss Marple, prima di procedere con la disamina di tre tra i romanzi in cui è protagonista, ognuno dei quali evidenzia una metamorfosi e una crescita nella composizione del personaggio. Rispetto alle sue prime apparizioni infatti, ella assume una fisionomia sempre più nitida, con tratti da matrona vittoriana. Questa connessione con l’epoca vittoriana è interessante, in quanto Miss Marple si caratterizza anche per il suo forte conservatorismo e un forte senso del decoro. Nella detective emerge la qualità di un’intuizione e un sesto senso riconducibile tipologicamente alla sfera femminile, e che va di pari passo con un assetto sociale androcentrico che vede con sospetto la possibilità per una donna di operare professionalmente nell’ambito investigativo, dato che fino ad allora si credeva che la donna fosse priva di una forma mentis rigorosamente razionale. Ironia della sorte vuole però che, nel mondo descritto dalla Christie, questo modello mentale maschile mostri le sue fragilità in maniera eclatante, rendendo dunque implicitamente indispensabile l’intervento di un soggetto femminile in grado di adottare metodi ‘altri’. I tre romanzi analizzati in cui verrà messa in luce la ‘crescita’ del personaggio sono: The Murder at the Vicarage (1930), uno dei primi romanzi in cui Miss Marple compare, Nemesis (1971), ultima opera che l’autrice scrisse quando era ancora in vita, ed infine Sleeping Murder (1976), romanzo pubblicato postumo. I testi sono stati sottoposti a due diversi tipi di analisi: la prima parte si concentra in particolar modo su una rassegna riguardante i principali tratti fisici, psicologici e investigativi di Miss Marple in modo da gettare le basi per una rete di parallelismi che collegheranno tutte e tre le disamine. Lo scopo sarà quello di ricostruire i tratti della personalità dell’investigatrice, che si delineerà poco a poco sulla pagina attraverso le sue acute osservazioni e i suoi comportamenti eccentrici. La seconda sezione invece, riguarda la parte narratologica, i romanzi sono stati analizzati con il sussidio di due studi critici in particolare, ovvero L’officina del racconto di Angelo Marchese e Discours du Récit di Gérard Genette, con richiami complementari ad un classico del formalismo russo quale Morfologia della Fiaba (1928) di Vladimir Propp.
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