logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06222017-222445


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
SOLFANELLI, LINDA
URN
etd-06222017-222445
Titolo
Rivalutazione biofenotipica di pazienti con adenocarcinoma del colon retto metastatico in ripresa di malattia
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA
Relatori
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
correlatore Dott. Cavazzana, Andrea
Parole chiave
  • BRAF
  • KRAS
Data inizio appello
14/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’adenocarcinoma del colon retto è la terza forma tumorale per frequenza e la seconda causa di morte per neoplasia nei paesi occidentali. Esso rappresenta il terzo tumore maligno per incidenza e mortalità, dopo quello della mammella nella donna, della prostata nell’uomo e del polmone per entrambi i sessi. È un tipico tumore dell’età adulta con picco di massima incidenza tra la sesta e la settima decade.
Il trattamento dell’adenocarcinoma del colon retto metastatico si è rapidamente evoluto in questo ultimo decennio. L’introduzione di farmaci e combinazioni diverse tra le possibili opzioni di trattamento in prima linea dei pazienti affetti, da una parte ha ampliato il ventaglio delle possibili scelte, e dall’altro reso sempre più necessario personalizzare la strategia di terapia in base alle caratteristiche di ogni singolo paziente.
Il rapido evolversi delle strategie terapeutiche e l’avvento di farmaci biologici obbliga una conoscenza sempre più approfondita non solo morfologica ma molecolare del tumore. Infatti è noto come mutazioni nelle vie delle MAP chinasi pur essendo eventi precoci della tumorogenesi dell’adenocarcinoma del colon retto rivestano un ruolo di primaria importanza nel determinare prognosi e scelte terapeutiche nel singolo paziente.
Il presente studio è rivolto a caratterizzare il profilo biomolecolare di una serie continua di adenocarcinomi del colon retto osservati in una singola istituzione nel periodo 2008-2012.
291 casi precedentemente analizzati per profilo mutazionale dei geni KRAS e BRAF furono eleggibili per l’introduzione allo studio. Di questi 134(46%) wild-type e 157 (54) mutati. Dei 157 mutati 125(43%) (125/291) (80 M e 45 F) presentano mutazione KRAS più precisamente KRAS codone 12 (33%) (95/291), KRAS codone 13 (5%) (15/291), KRAS codone 61 (2%) (6/291), KRAS codone 146 (3%) (9/291) e (10%) (30/291) (8 M e 22 F) mutati BRAF codone 600.
Il profilo mutazionale del totale della popolazione presa in esame è stato correlato ai parametri anatomo-clinici quali (età,sede e sesso) e grading istologico.
Il gruppo wild-type 78 M e 56 F con età media 70 anni. Di questi (23%) (67/291) con grading G2, (12%) (35/291) localizza a destra e (32%) (94/291) a sinistra. Il gruppo mutati 89 M e 68 F con età media 72 anni. Di questi (31%) (90/291) hanno grading G3, (28%) (81/291) localizza a destra e (21%) (61/291) a sinistra. Tra i due gruppi si ha la stessa incidenza della malattia per entrambi i sessi, si osserva però, che nei wild-type abbiamo prevalente localizzazione del tumore a sinistra mentre nei mutati è a destra e in quest’ultimi per la sola mutazione BRAF codone 600 si evidenzia una maggiore frequenza nelle femmine rispetto agli uomini.
Allo scopo di approfondire la tipizzazione molecolare alla luce delle nuove linee guida del trattamento dell’adenocarcinoma del colon retto 20 casi furono selezionati per essere sottoposti ad un’analisi più approfondita con inclusione di codoni non precedentemente esaminati del gene KRAS, BRAF e dello stato mutazionale geni NRAS, PIK3CA. Quanto descritto è stato studiato attraverso l’utilizzo della spettrometria di massa MALDI-TOF (Matrix-Assisted Laser Desorption Ionization Time Of Flight) sul sistema strumentale “MassARRAY® system” (Sequenom, Inc.-California), associata alla tecnologia Single Base Extension kit “Myriapod® Colon status”.
I 20 casi furono selezionati in base alla stato mutazionale di entrambi i geni KRAS, BRAF 10 mutati e 10 non mutati.
La nuova analisi mutazionale ha dimostrato la presenza di mutazioni non richieste dalla precedente tipizzazione in 6 casi di cui 2 mutazioni NRAS e 4 mutazioni PIK3CA.
Mentre le mutazioni NRAS risultavano mutamente esclusive con mutazione KRAS e BRAF le mutazioni nel gene PIK3CA si sommavano esclusivamente alle mutazioni KRAS. La frequenza di tale associazione, nonostante il piccolo campione esaminato, appare riflettere la frequenza attesa di tale evento mutazionale in serie di maggiori dimensioni.
Il nuovo approccio che vede l’utilizzo di sistemi automatici e di kit diagnostici, comprendenti un panello mutazionale specifico più ampio, si è dimostrato essere uno strumento più snello ed efficiente nella tipizzazione dei profili molecolari dei singoli pazienti.

File