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L’oggetto del lavoro in esame è la valutazione delle problematiche di moral hazard relative alla figura del prestatore di ultima istanza. Si parte dalla nascita nel 1873 della definizione del PUI ad opera di un giornalista inglese dal nome di Walter Bagehot. La sua concezione è stata quella più in voga per decenni e lo è tuttora, certo con i dovuti accorgimenti, ma in passato è stata sottoposta a numerose critiche da diversi economisti con diversi pensieri come: Goodfriend, King, Goodhart. La recente riscoperta dei concetti di Bagehot ad opera di Rochet e Vives ha portato sotto gli occhi degli addetti ai lavori il fatto che quei concetti sono ancora attuali nonostante quasi a due secoli di distanza. In seguito si è affrontato il problema del moral hazard nelle sue varie sfaccettature e in particolare nelle operazioni di salvataggio messe in atto dalle banche centrali nei confronti di quelle istituzioni che hanno attraversato momenti difficoltà durante le crisi. Si sono presentati anche alcuni possibili rimedi o strumenti che consentono almeno di limitare in parte gli effetti dell’azzardo morale. Nel secondo capitolo invece si parte da una rassegna delle crisi che si sono verificate recentemente, analizzando i motivi che ne avrebbero spinto prima lo sviluppo e in seguito lo scoppio. Ci si sofferma poi maggiormente sulla bolla dei mutui americani, delineando l’iter cronologico dei vari avvenimenti, e riportando tutte le misure intraprese prima dai vari governi nazionali e poi a livello di Banche Centrali per la gestione e l’attutimento della crisi.