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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06212023-154137


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PANU, MONICA
URN
etd-06212023-154137
Titolo
Caratteristiche dell'infezione da Influenzavirus nei pazienti ricoverati presso la U.O. di Pediatria dell'AOUP durante l'epidemia stagionale 2022-2023
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Di Cicco, Maria Elisa
correlatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
  • adolescenti
  • children
  • influenzavirus
  • pediatria
  • virus influenza A
  • virus influenza B
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2063
Riassunto
Nel corso della pandemia da SARS-CoV-2 sono state attuate misure preventive a livello globale per contrastare la circolazione e la trasmissione del virus; questo ha inciso però anche sulla diffusione degli altri virus respiratori, che si è drasticamente ridotta. Successivamente, l’allentamento di tali misure e la ripresa delle attività quotidiane hanno contribuito alla ripresa della circolazione dei virus respiratori, con variazioni significative dal punto di vista epidemiologico per alcuni agenti patogeni, soprattutto in età pediatrica. Nella stagione epidemica 2021/2022, ad esempio, si è osservata una epidemia anticipata e particolarmente gravosa di virus respiratorio sinciziale e, in quella successiva, una epidemia molto significativa di influenza, seguita da una epidemia da streptococco beta emolitico di gruppo A.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutate le caratteristiche dell’infezione da virus influenzali nel corso della stagione epidemica 2022/2023 nei bambini ricoverati presso il reparto di degenza della Unità Operativa di Pediatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana.
Abbiamo condotto un’analisi retrospettiva consultando le cartelle cliniche dei bambini ricoverati dal 1/10/2022 al 30/04/2023 e sottoposti a tampone nasale, sul quale è stata eseguita la ricerca dei principali virus respiratori tramite RT-PCR o PCR multiplex.
Sono state quindi raccolte e riportate su un database dedicato le informazioni relative a dati anagrafici, anamnesi fisiologica, familiare, patologica remota e prossima, manifestazioni cliniche ed accertamenti laboratoristici o strumentali eseguiti durante la degenza e relativi trattamenti. Successivamente abbiamo selezionato i soggetti risultati positivi per virus dell’influenza A e B e ne abbiamo valutato le caratteristiche, analizzando eventuali differenze tra i due gruppi.
Nel periodo di studio sono stati sottoposti a tampone nasale 209 bambini ricoverati (60,3% M) di età compresa tra 17 giorni di vita e 17 anni e 7 mesi (mediana 1,7 anni; IQR 4,2-0,5), di cui 188 (89,9%) sono risultati positivi ad uno o più virus. I virus più frequentemente isolati, singolarmente (67,6%) o in co-infezione (32,4%), sono risultati essere il Virus Respiratorio Sinciziale (n=69) e il Rhinovirus (n=63), seguiti da Adenovirus (n=34), Coronavirus non SARS-CoV-2 (n=31), Virus Influenzali (n=26, 19 A, 7 B), Metapneumovirus (n=12), Virus Parainfluenzali (n=11), Coronavirus SARS-CoV-2 (n=11) e infine Bocavirus (n=10). La prevalenza delle diverse infezioni è risultata sovrapponibile a quella rilevata nei bambini ricoverati nella stagione epidemica precedente (2021/2022), con l’eccezione dell’influenza (5 casi di virus A, nessun caso di virus B).
Nei 19 soggetti risultati positivi per Influenza A, di età compresa tra 17 giorni di vita e 17,7 anni (mediana 2,8 anni; IQR 1,6 - 5,5), le manifestazioni cliniche più frequenti sono state la febbre (94,7%), la faringite e/o rinofaringite (89,5%), la tosse (68,4%) e la disappetenza (63,2%). Decisamente meno frequenti sono risultati i rash cutanei di tipo aspecifico (26,3%), i sintomi gastrointestinali quali vomito (21,1%), diarrea (15,8%), dolore addominale e nausea (5,3%). Poco frequente è stato anche il riscontro di segni e sintomi di difficoltà respiratoria quali wheezing (10,5%), dispnea e/o rientramenti intercostali (21,1%). La durata del ricovero è stata in media di 4,5 ± 2,6 giorni e la diagnosi principale alla dimissione è stata “broncopolmonite” (42,1%), seguita da “rinofaringite” (36,8%), e “bronchite con broncostruzione” (15,8%).
Per quanto riguarda gli esami ematici, in più della metà dei casi è stata riscontrata una linfopenia (57,9%) e/o una monocitosi (52,6%). Meno frequenti la leucocitosi neutrofila (21,1%), la piastrinopenia (21,1%) e la neutropenia (15,8%). In merito agli indici di flogosi, la PCT è stata dosata in 12 pazienti, ed è risultata aumentata in 11 (91,7%), mentre la PCR è stata dosata in tutti i 19 pazienti e solo in 1 caso (5,9%) è risultata superiore ai limiti della norma. Rispetto agli accertamenti strumentali, 11 pazienti sono stati sottoposti a RX del torace (57,6%), che è risultata normale in 4 pazienti. Nei soggetti in cui sono state rilevate alterazioni, la più frequente è stato l’ispessimento della trama broncovasale. Infine, per quanto riguarda i trattamenti, 8 bambini sono stati sottoposti a infusione di fluidi per via endovenosa (42,1%); in 5 bambini (26,3%) si è resa necessaria la somministrazione di ossigeno a basso flusso mediante cannule nasali. Quanto ai famaci, il 63,2% è stato sottoposto ad antibioticoterapia e il 52,6% a paracetamolo; mentre il salbutamolo è stato somministrato nel 42,1%, i cortisonici sistemici nel 36,8% e quelli inalatori nel 15,3%.
I 7 pazienti risultati positivi ad Influenza B avevano età compresa tra 4 mesi e 12,8 anni (età media = 7,1 ± 4,3 anni) e in tali soggetti le manifestazioni cliniche più frequenti sono state faringite e/o rinofaringite (85,7%), febbre (71,4%), tosse (71,4%), mentre sono risultati meno frequenti disappetenza (42,9%), mialgie (42,9%), cefalea (28,6%) e rash cutanei (14,3%). La durata media della degenza è stata di 3,3 ± 1,4 giorni e le principali diagnosi di dimissione sono state miosite (42,9% dei casi) e broncopolmonite (28,6%); in 1 caso è stata diagnosticata la bronchiolite, in 1 caso un quadro di faringo-tonsillite. Agli esami ematici, in oltre il 70% dei casi è stata rilevata linfopenia, mentre la leucocitosi neutrofila nel 42,9%, la piastrinopenia nel 42,9%, la monocitosi nel 28,6% e l’anemia in 1 caso. Rispetto agli accertamenti strumentali, la radiografia del torace è stata eseguita solo in un paziente, mostrando un ispessimento della trama interstiziale. In nessun paziente è stato necessario il ricorso all’ossigenoterapia, ma in 5 pazienti (71,4%) è stata eseguita un’infusione di liquidi per via endovenosa. Per quanto riguarda i farmaci, sono stati impiegati, da soli o in associazione, come segue: in 2 pazienti è stato somministrato il salbutamolo, in 2 casi il cortisonico sistemico e in altri 2 casi un trattamento antibiotico. Il paracetamolo si è reso necessario solo in 1 paziente (14,3%).
Confrontando i pazienti con infezione da virus A e B, abbiamo riscontrato una differenza significativa solo sulla prevalenza di diagnosi di miosite e mialgie nei pazienti con Influenza B (42,8% vs 0%, p 0,013). Tuttavia, pur senza una differenza statisticamente significativa, abbiamo riscontrato un’età mediana più elevata nei soggetti affetti da Influenza B e una maggiore prevalenza di febbre (94,7% vs 71,4%), dispnea (21% vs 0%), disappetenza (63,2%vs 42,8%), rash cutanei aspecifici (26,3% vs 14,3%), diarrea (15,8% vs 0%) e vomito (21% vs 0%) nell’Influenza A. Ciò suggerisce una malattia più importante e con maggiore interessamento delle vie aeree da parte dell’Influenza A rispetto alla B, come confermato dalle diagnosi di dimissione, con maggiore frequenza di patologie respiratorie acute nell’Influenza A (broncopolmonite 42,1% vs 28,6%; faringite/rinofaringite 36,8% vs 14,3%; bronchite asmatiforme 15,8% vs 0%). Rispetto agli esami ematici, l’infezione da Influenzavirus A sembra caratterizzarsi per una maggiore prevalenza di monocitosi (52,6% vs 28,6%), e neutropenia (15,8% vs 0%), mentre l’infezione da virus B per la maggior prevalenza di linfopenia (71,4% vs 57,9%) e piastrinopenia (42,8% vs 21,1%). Quanto agli altri accertamenti, è da segnalare il ricorso alla RX torace nel 57,9% dei soggetti con Influenza A e nel 14,3% di quelli con Influenza B. Dall’analisi dei dati relativi ai trattamenti effettuati, invece, abbiamo rilevato una differenza significativa nella somministrazione di antibiotici nei soggetti con infezione da Influenza A. Infatti, tale approccio è stato impiegato in oltre il 60% dei casi, mentre in nessuno con infezione da Influenza B (p= 0.006). Si segnalano anche un maggior ricorso all'ossigenoterapia (26,3% vs 0%), agli antipiretici (52,6% vs 14,3%) e al salbutamolo (42,1% vs 28,6%) nei soggetti con Influenza A, mentre nell’Influenza B abbiamo osservato un maggior impiego di liquidi per via endovenosa (71,4% vs 42,1%) e di cortisonici inalatori e/o sistemici (28,6% vs 15,8%), seppure senza raggiungere la significatività statistica.
La nostra casistica conferma che le patologie respiratorie acute sono la principale causa di ricovero in età pediatrica nella stagione autunno-inverno. Nella stagione 2022/2023 i virus influenzali hanno contributo per il 12% ai ricoveri presso la Clinica pediatrica di Pisa dei bambini con sintomi respiratori, con netto incremento rispetto al 2021/2022. L’Influenzavirus di tipo A ha provocato un’epidemia anticipata e con maggiore interessamento dell’apparato respiratorio, mentre nei pazienti positivi per Influenza B è risultata significativa la maggior prevalenza di miosite e mialgia, che quindi ne caratterizzano la clinica. Nei soggetti con Influenza A si è registrato un impiego di antibiotici diffuso e improprio, probabilmente a causa di un quadro clinico più importante.
Al fine di prevenire il contagio e di ridurre la severità di malattia e le complicanze associate, si conferma la necessità di promuovere adeguate regole di igiene e di potenziare la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica.
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