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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06212023-152621


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BIANCHI, LISA
URN
etd-06212023-152621
Titolo
Deficit di ormone della crescita nel bambino e nell'adolescente: analisi dei risultati in RM della regione ipotalamo-ipofisi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott.ssa Tyutyusheva, Nina
Parole chiave
  • deficit GH
  • ipofisi
  • RM
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2093
Riassunto
RIASSUNTO
Premessa.
Il deficit di ormone della crescita (GHD) è una condizione patologica che ha una prevalenza stimata tra 1/4000 e 1/10.000 tra i nati vivi; tale patologia ha un notevole impatto sulla qualità di vita, essendo caratterizzata dalla presenza di alterazioni cliniche, biochimiche e metaboliche. In età pediatrica, la principale caratteristica clinica del GHD è un’alterata crescita staturale, che risulta inferiore a quella attesa rispetto a sesso e altezza dei genitori. Un’adeguata raccolta anamnestica e un’accurata visita clinico-auxologica rappresentano i presupposti indispensabili per un corretto inquadramento clinico del bambino con bassa statura. I dati clinici e auxologici possono infatti selezionare i minori con sospetto di GHD. In questi pazienti la diagnosi di GHD deve essere confermata con l’esecuzione dei test di stimolo farmacologici. Una volta posta la diagnosi di GHD, la Risonanza Magnetica (RM) della regione ipotalamo-ipofisaria è utile per rilevare eventuali anomalie morfologiche in tale regione, che possono associarsi al deficit ormonale.
Obiettivi dello studio.
L’obiettivo principale di questa tesi è stato quello di valutare l’incidenza e la tipologia delle anomalie della regione ipotalamo-ipofisaria mediante RM in pazienti pediatrici con deficit di GH isolato. Scopi secondari sono stati quelli di valutare l’eventuale correlazione con alcune caratteristiche clinico-auxologiche del soggetto come il picco di GH ai test di stimolo farmacologici e la risposta alla terapia con GH ricombinante a 6, 12 e 24 mesi di trattamento.
Pazienti e metodi.
Sono stati valutati, in modo retrospettivo, i dati di 224 pazienti con GHD isolato in terapia con GH ricombinante presso l’ambulatorio di Endocrinologia Pediatrica della UO di Pediatria Universitaria dal 1°gennaio 2010 al 31 Maggio 2023. Prima dell’inizio della terapia, sono stati raccolti i dati anamnestici e i parametri auxologici di ciascun paziente ed è stato poi eseguito un follow-up di 24 mesi durante la terapia con GH ricombinante.
La risposta alla terapia è stata valutata calcolando la differenza della statura espressa in DS, della velocità di crescita (VC) e dei livelli di IGF1 al controllo di 6, 12 e 24 mesi rispetto al t0 (momento della diagnosi); tale differenza è stata espressa come delta-statura, delta-VC e delta-IGF1. La diagnosi biochimica è stata posta mediante il riscontro di un valore di GH inferiore a un cut-off di riferimento nazionale (8 ng/ml) in almeno due test di stimolo farmacologici eseguiti in due giorni differenti. In tutti i pazienti è stata eseguita RM della regione ipotalamo-ipofisaria e in base ai risultati di tale indagine il campione è stato suddiviso nei seguenti sottogruppi:
• Gruppo A/0, nessuna anomalia alla RM;
• Gruppo B, presenza di anomalia alla RM.
I soggetti del gruppo B sono stati poi ulteriormente suddivisi in 3 gruppi:
• Gruppo B1, anomalie della regione ipotalamo-ipofisaria;
• Gruppo B2, anomalie in aree esterne alla regione ipotalamo-ipofisaria;
• Gruppo B3, contestuale presenza di anomalie nella regione ipotalamo-ipofisaria e anomalie nelle altre strutture endocraniche.
Risultati.
In circa la metà (50,44%) dell’intero campione (n = 224 pazienti), è stata riscontrata almeno un’anomalia a livello endocranico alla RM. Nello specifico, in 92 pazienti (41,1%) è stata rilevata almeno un’anomalia della regione ipotalamo-ipofisaria, in 39 casi (17,41%) almeno un’anomalia nella regione esterna alla regione ipotalamo-ipofisaria; di questi, 18 pazienti (8%) presentavano anomalie sia nella regione ipotalamo-ipofisaria, che a carico delle altre strutture encefaliche.
L’analisi statistica non ha meso in evidenza differenze statisticamente significative del valore medio del picco di GH ottenuto ai test di stimolo farmacologici né tra i gruppi A e B (p-value = 0,56), né tra i gruppi A0, B1, B2 e B3 (p-value = 0,63).
Per quanto riguarda la risposta alla terapia, non sono emerse differenze statisticamente significative dei valori di delta-statura, delta-VC e delta-IGF1 a 6, 12 e 24 mesi né tra i gruppi A e B, né tra i gruppi A0, B1, B2 e B3 (per tutti p-value > 0,05). Non sono state inoltre riscontrate differenze statisticamente significative né tra i gruppi A e B, né tra i gruppi A0, B1, B2 e B3 per le condizioni clinico-anamnestiche dei pazienti (genere, presenze di patologie associate, prematurità e condizione di “small for gestational age”). È stata invece rilevata una differenza statisticamente significativa per quanto riguarda il deficit staturale rispetto alla statura bersaglio [differenza tra la statura del paziente al momento della diagnosi e la MPH (statura media parentale)] sia tra i gruppi A e B (p-value = 0,02), che tra i gruppi A0, B1, B2 e B3 (p-value = 0,07).
Non è stato, tuttavia, individuato un valore di cut-off del deficit staturale che potesse predire in maniera clinicamente accurata la presenza di anomalie alla RM nei bambini con deficit isolato di GH.
Conclusioni.
In questa tesi, i pazienti con deficit isolato di GH in cui è stata riscontrata la concomitante presenza di anomalie endocraniche alla RM sono risultati circa la metà del campione oggetto di questa tesi. La presenza di anomalie endocraniche sembra avere una correlazione con il ritardo staturale rispetto alla MPH al momento della diagnosi. Invece, non sono risultate correlazioni tra la presenza di anomalie alla RM né con il picco di GH raggiunto durante i test di stimolo farmacologici, né con la risposta alla terapia sostitutiva con GH ricombinante nei primi due anni di trattamento, né con le altre variabili cliniche. La presenza di anomalie morfologiche della regione ipotalamo ipofisi non sembra quindi influenzare la risosta alla terapia con GH ricombinante dei bambini con GHD isolato.

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