Tesi etd-06212023-104423 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CALZONI, TOMMASO
URN
etd-06212023-104423
Titolo
Angiografia a risonanza magnetica dei vasi intracranici ad ultra-alto campo (7T)
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cosottini, Mirco
Parole chiave
- 3T
- 7T
- angiografia
- angiography
- flight
- intracranici
- magnetic
- magnetica
- mra
- resonance
- risonanza
- sequenza
- tempo
- time
- tof
- vasi
- volo
Data inizio appello
11/07/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/07/2093
Riassunto
OBIETTIVI. L’angiografia a risonanza magnetica con sequenza TOF 3D rappresenta un’indagine di routine nello studio dei vasi intracranici. L’utilizzo di tomografi ad ultra-alto campo (7T) permette di trarre vantaggio dall’incremento del segnale di risonanza magnetica, migliorando significativamente la qualità delle immagini ottenute. Il primo obiettivo di questa tesi è effettuare una valutazione quantitativa e qualitativa di confronto tra le acquisizioni angiografiche ottenute con campo magnetico di 3T (intensità clinica) e 7T (ultra-alto). Il secondo obiettivo è indagare l’impatto del fattore di accelerazione HyperSense (HS) sulla qualità delle immagini ottenute ad ultra-alto campo, al fine di identificare le condizioni in cui è possibile beneficiare della riduzione del tempo di acquisizione, senza compromettere la qualità dell’indagine. Il terzo obiettivo è indagare le potenzialità in ambito clinico dell’angiografia a risonanza magnetica ad ultra-alto campo, avendo come riferimento l’angiografia a sottrazione digitale, attuale gold standard per lo studio delle vasculopatie intracraniche.
MATERIALI E METODI. Le valutazioni quantitativa e qualitativa di confronto tra le acquisizioni ottenute a 3T e quelle ottenute a 7T, sono state effettuate mediante il calcolo del rapporto segnale rumore (SNR), l’attribuzione di uno score qualitativo da parte di un neuroradiologo esperto e l’analisi delle immagini con algoritmo di Canny per il rilevamento dei margini. L’impatto del fattore di accelerazione HS è stato indagato mediate il calcolo del SNR e l’analisi delle immagini con algoritmo di Canny. Le potenzialità della metodica in ambito clinico sono state indagate mediante il cofronto e l’elaborazione con software di simulazione, delle immagini ottenute con DSA e RM 7T in sei pazienti con vasculopatie intracraniche di varia natura.
RISULTATI. L’angiografia con sequenza TOF 3D, effettuata ad ultra-alto campo, fornisce immagini di qualità superiore rispetto all’utilizzo di campi magnetici di intensità minore. L’incremento di qualità risulta evidente nella rappresentazione dei vasi di piccolo calibro. L’utilizzo di elevati valori del fattore HS riduce la qualità delle immagini, seppur limitatamente ai vasi di piccolo calibro. L’angiografia con RM 7T fornisce immagini comparabili alla DSA, tuttavia risente di alcuni limiti intrinsechi alla metodica, come la perdita di segnale in caso di vasi a lento flusso ematico o con esteso decorso nello slab acquisito.
CONCLUSIONI. L’angiografia a risonanza magnetica ad ultra-alto campo (7T) fornisce immagini di qualità superiore rispetto a quelle ottenuta a 3T. Il fattore di accelerazione HS permette di ridurre i tempi di acquisizione e deve essere scelto opportunamente, sulla base dell’obiettivo dell’indagine. L’angiografia con sequenza TOF 3D è comparabile alla DSA nella pratica clinica, con l’eccezione delle patologie che coinvolgono vasi a lento flusso o con particolare decorso spaziale.
MATERIALI E METODI. Le valutazioni quantitativa e qualitativa di confronto tra le acquisizioni ottenute a 3T e quelle ottenute a 7T, sono state effettuate mediante il calcolo del rapporto segnale rumore (SNR), l’attribuzione di uno score qualitativo da parte di un neuroradiologo esperto e l’analisi delle immagini con algoritmo di Canny per il rilevamento dei margini. L’impatto del fattore di accelerazione HS è stato indagato mediate il calcolo del SNR e l’analisi delle immagini con algoritmo di Canny. Le potenzialità della metodica in ambito clinico sono state indagate mediante il cofronto e l’elaborazione con software di simulazione, delle immagini ottenute con DSA e RM 7T in sei pazienti con vasculopatie intracraniche di varia natura.
RISULTATI. L’angiografia con sequenza TOF 3D, effettuata ad ultra-alto campo, fornisce immagini di qualità superiore rispetto all’utilizzo di campi magnetici di intensità minore. L’incremento di qualità risulta evidente nella rappresentazione dei vasi di piccolo calibro. L’utilizzo di elevati valori del fattore HS riduce la qualità delle immagini, seppur limitatamente ai vasi di piccolo calibro. L’angiografia con RM 7T fornisce immagini comparabili alla DSA, tuttavia risente di alcuni limiti intrinsechi alla metodica, come la perdita di segnale in caso di vasi a lento flusso ematico o con esteso decorso nello slab acquisito.
CONCLUSIONI. L’angiografia a risonanza magnetica ad ultra-alto campo (7T) fornisce immagini di qualità superiore rispetto a quelle ottenuta a 3T. Il fattore di accelerazione HS permette di ridurre i tempi di acquisizione e deve essere scelto opportunamente, sulla base dell’obiettivo dell’indagine. L’angiografia con sequenza TOF 3D è comparabile alla DSA nella pratica clinica, con l’eccezione delle patologie che coinvolgono vasi a lento flusso o con particolare decorso spaziale.
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