• fratture cervicali
• Giunzione cranio-cervicale
• trattamento chirurgico delle fratture cervicali

Le fratture cervicali rappresentano approssimativamente la metà di tutte le fratture vertebrali. Il riconoscimento e la gestione adeguata delle fratture cervicali è necessaria, visto l’alto tasso di morbidità associato a traumi di questa importante regione. L’eziologia vede come cause principali traumi ad alta energia, nel giovane, e bassa energia, nell’anziano.
Dal punto di vista classificativo, nei traumi della regione occipito-atlanto-assiale, possiamo distinguere dislocazione atlanto-ccopitale, fratture dei condili occipitali, sublussazione atlanto-assiale, fratture di C1, fratture di C2 e fratture combinate C1-C2.
La diagnosi viene posta con la TC, che permette di riconoscere la lesione e classificarla.
Nel nostro studio ci siamo concentrati in particolare sulle fratture di C1 e di C2, dove le fratture di C2 arrivano a rappresentare fino il 20% delle lesioni cervicali. Sono state poi analizzati i possibili interventi in merito a questa tipologia di lesione, sia non chirurgici che chirurgici.
Infine abbiamo preso in considerazione 20 casi di fratture C1 e C2 operati nel reparto di Neurochirurgia Universitaria dell’AOUP, analizzando in particolare i casi traumatici ed escludendo lesioni patologiche. Abbiamo valutato la tipologia di frattura, il tipo di trauma che l’ha causata, l’intervento condotto e le complicanze postoperatorie sviluppatesi.
Ulteriori studi clinici in futuro saranno fondamentali per approfondimenti in merito