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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06212022-171302


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COLABELLA, CARLA
URN
etd-06212022-171302
Titolo
Forme della speranza. Nuove prospettive nel discorso filosofico contemporaneo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof.ssa Fussi, Alessandra
correlatore Dott. Massantini, Leonardo
Parole chiave
  • speranza
  • affettività
  • standard account
  • existential feelings
  • speranza esistenziale
  • supporti
  • situated affectivity
Data inizio appello
11/07/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Questo lavoro si propone di offrire una rappresentazione più complessa e sfaccettata della speranza. Nel tentativo di superare modelli riduttivi come quello sviluppato dallo Standard Account, guardare più attentamente alla nostra esperienza complessiva ci permette di riscoprire la speranza ricollocandola nella sfera affettiva. Prestando attenzione a esperienze di coloro che, a livelli diversi, hanno perso la speranza possiamo capire meglio il suo ruolo e constatare la sua presenza nelle nostre vite. Descrizioni e storie di depressione, lutto, shock culturale e disperazione gettano luce su una forma esistenziale di speranza, che permea e dà forma alla nostra intera esperienza, alle nostre relazioni e al nostro stare al mondo. La forma intenzionale della speranza più spesso studiata in realtà affonda le radici in questa forma esistenziale, che ci restituisce un peculiare senso di possibilità: possibilità positive e significative arricchiscono l’immagine del futuro, del mondo e del nostro posto in esso. Comprendere il ruolo e gli effetti di diverse forme della speranza è importante per avvicinarci empaticamente a esperienze dolorose e per affrontare situazioni, norme e luoghi che le impediscono. Discutere della regolazione emotiva alla luce di studi più recenti come quelli relativi alla situated affectivity espanderà ulteriormente la nostra concezione della speranza, permettendoci di individuare supporti temporali, spaziali e relazionali che possono rafforzarla e ripristinarla.


This work aims at offering a more complex and nuanced account of hope. In an attempt to overcome reductive models like the one developed by the Standard Account, looking at our experience thoroughly allows us to rediscover hope in the context of the affective sphere. By giving attention to experiences of those who have, on some level, lost hope, we can better understand its role and its precence in our lives. Descriptions and stories of depression, grief, culture shock and despair all shed light to an existential form of hope, which imbues and shapes our whole experience, our relashionships with others and our being in the world. The more often studied intentional form of hope is in fact rooted in this existential form, which conveys a distinct sense of possibility: positive and significant possibilities enrich the image of the future, of the world and of our place in it. Understanding the role and the effects of different forms of hope is important to better relate to painful experiences and to address situations, norms and places that prevent them. Discussing emotional regulation in the light of more recent studies like those from situated affectivity will further expand our conception of hope, by pointing out temporal, spacial and relational support that can strengthen and restore it.
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