Tesi etd-06212021-135144 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CONTI, MARIA LETIZIA
URN
etd-06212021-135144
Titolo
Disturbi del Comportamento Alimentare e impatto della pandemia da Covid-19: esordio, decorso e descrizione di casi clinici.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof. Gravina, Giovanni
correlatore Dott.ssa Palomba, Ludovica
correlatore Dott.ssa Palomba, Ludovica
Parole chiave
- covid-19
- dca
- decorso
- esordio
- pandemia
Data inizio appello
07/07/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/07/2091
Riassunto
A marzo 2020 l’OMS dichiara lo stato di pandemia da Covid-19 e tutta l’Italia è in lockdown: le attività scolastiche sono sospese, gran parte delle attività produttive sono bloccate, i cittadini non possono spostarsi in un comune diverso da quello in cui si trovano, i parchi vengono chiusi per impedire lo sport in luoghi pubblici. La perdita della libertà, la separazione dal proprio ambiente di lavoro o di studio, l’allontanamento dai propri amici, il senso di incertezza sul proprio stato di salute hanno generato un’esperienza spiacevole per coloro che l’hanno vissuta.
In questo periodo di emergenza coronavirus i casi di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono aumentati drammaticamente del 30% nel corso della prima ondata di Covid, in tutte le regioni d’Italia. Il 50% dei nuovi casi diagnosticati riguarda la BN, il restante 50% è rappresentato soprattutto da casi di AN seguita da DAI: dato preoccupante è la costante diminuzione dell’età di chi manifesta i disturbi alimentari, arrivando a colpire bambini sotto i 14 anni.
La pandemia avrebbe aggravato la sintomatologia del DCA a causa dei maggiori livelli di preoccupazione legata al rischio di essere infettati dal Covid-19, all’interruzione del trattamento, al peggioramento dei sintomi di DA, nonché aumento dell’ansia e dello stress promossi dall’isolamento sociale e la solitudine.
È prematuro valutare l’influenza che il lockdown ha avuto sul comportamento alimentare di ognuno di noi ma molti studi sono in corso per indagare le conseguenze di questo periodo storico: studi evidenziano maggiori preoccupazioni per il cibo, l'esercizio fisico o un peggioramento generico della malattia, una maggiore restrizione dietetica e più frequenti compensazioni.
Anche la rete ha grandissimo ruolo nella diffusione dei DCA: è noto, infatti, quanto i giovanissimi siano costantemente sottoposti alla visione di corpi perfetti e modelli culturali a cui aspirare. L’80% dei giovanissimi pazienti affetti da DCA ha visitato siti pro-Ana, i quali rappresentano uno dei mezzi più efficaci di diffusione del disturbo: qui, si diffondono bufale di ogni genere e il cibo viene privato della sua funzione di nutrimento, fonte di vita.
Lo svuotamento dagli impegni nell’arco della giornata - la mancanza della routine lavorativa, l’assenza di lezioni scolastiche o l’inattività fisica - può aver portato all’adozione di comportamenti disfunzionali nell’arco della giornata che riguardano l’alimentazione, come la restrizione calorica
Oltre al già grave problema legato alla mancanza di cure in alcuni territori nazionali e alla debole rete di servizi riguardanti i DCA, la pandemia ha senz’altro accelerato il disagio al supporto professionale. Allo stesso tempo, ha inferto una spinta enorme all’applicazione di tecniche di Telemedicina: , in particolare per l’adeguatezza, la motivazione, soddisfazione e utilità, non è stata molto accettata dai pazienti AN perché non si sono sentiti a proprio agio con il cambiamento, mentre le persone con obesità e i pazienti con OSFED sono rimasti più soddisfatti di queste alternative.
Lo studio da me effettuato ha messo in luce quanto la pandemia da Covid-19, in particolare nel periodo compreso tra marzo e maggio 2020, abbia condizionato la vita degli attuali pazienti ospiti del Residence Madre Cabrini DCA, una comunità terapeutica e riabilitativa specializzata nella cura di persone che soffrono di DCA (anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata) ed Obesità, con l’attivazione del trattamento residenziale. Su un totale di 34 pazienti esaminati, 18 sono rappresentati dai pazienti affetti da Anoressia Nervosa, 8 sono i pazienti con Bulimia Nervosa e 8 quelli con Disturbo da Alimentazione Incontrollata. Durante l’emergenza sanitaria, l’80% di loro si trovava presso la propria abitazione mentre il 20% era ricoverato o in ospedale.
Le risposte raccolte con la compilazione del primo questionario, ci mostrano una panoramica generale di quelli che sono gli effetti prodotti dal lockdown sulle abitudini di vita quotidiane e sullo stato d’animo. il trauma dell’isolamento, lo sconvolgimento della quotidianità, l’angoscia e la paura che qualche caro possa morire, il maggior utilizzo di tv e social network sono coinvolti nell’espressione della sintomatologia del DA, quali aumento di solitudine, isolamento dagli altri, noia, tristezza, irritazione e peggioramento della qualità del sonno.
L’ultimo questionario è costituito da una serie di domande volte a valutare quanto il lockdown abbia condizionato le abitudini alimentari dei pazienti e il controllo nei confronti del peso e della forma corporea: si osserva se vi sia stato un aumento nella frequenza di consumo degli alimenti, in particolare cibi dolci e grassi,
Considerando che il campione è costituito sia da soggetti che non avevano mai sofferto di DCA fino all’arrivo del Covid-19, sia da persone il cui esordio del Disturbo è precedente al periodo pandemico, possiamo concludere che il lockdown ha predisposto l’esordio dei primi e l’aggravamento dei secondi.
In March 2020 the WHO ( World Health Organization) declares the state of pandemic from Covid-19 and the entire Italy is in lockdown: school activities are suspended, most productive activities are blocked, citizens can not move to another municipality than the one in which they are located, parks are closed to prevent sport in public places.
Loss of freedom, separation from one’s own work or study environment, estrangement from one’s own friends, a sense of uncertainty about your health have created an unpleasant episode for those who have experienced it.
In this period of coronavirus emergency cases of Eating Behavior Disorders (DCA) have increased dramatically by 30% during the first wave of Covid, in all regions of Italy.
50% of new cases diagnosed concern the BN, the remaining 50% are mainly cases of AN followed by DAI.
The worrying fact is the constant decrease in the age of those who suffer eating disorders, reaching to affect children under 14 years.
The pandemic would aggravate the symptomatology of DCA due to higher levels of concern linked to the risk of becoming infected with Covid-19, the interruption of treatment, the worsening of symptoms of DA, as well as the increased anxiety and stress promoted by social isolation and loneliness.
It is premature to assess the influence that lockdown has had on the dietary behavior of each of us but many studies are in progress to investigate the consequences of this historical time.
Studies show greater concern for food, exercise or a general worsening of the disease, a greater dietary restriction and more frequent compensations.
The network also plays a major role in the dissemination of Dcas: it is known, in fact, how young people are constantly subjected to the vision of perfect bodies and cultural models to aspire to. 80% of young patients suffering from DCA has visited pro-Ana sites, which are one of the most effective means of spreading the disorder: here, all kinds of hoaxes are spread and food is deprived of its function of nourishment, source of life.
The emptying of commitments throughout the day - the lack of work routine, the absence of school lessons or physical inactivity - may have led to the adoption of dysfunctional behaviors throughout the day that affect nutrition, such as calorie restriction.
In addition to the already serious problem of lack of care in some national territories and the weak network of DCA services, the pandemic has certainly accelerated the discomfort of professional support.
At the same time, it has given a huge boost to the application of telemedicine techniques: in particular for its adequacy, motivation, satisfaction and usefulness, it was not very accepted by AN patients because they did not feel comfortable with change, while people with obesity and OSFED patients were more satisfied with these alternatives.
The study I carried out highlighted that the pandemic from Covid-19, particularly in the period between March and May 2020, has affected the lives of current patients at the Residence Madre Cabrini DCA, a therapeutic and rehabilitative community specialized in the care of people suffering from DCA (anorexia, bulimia, uncontrolled eating disorder) and obesity, with the activation of residential treatment. Out of a total of 34 patients examined, 18 are patients with anorexia nervosa, 8 are patients with bulimia nervosa and 8 those with uncontrolled eating disorder. During the health emergency, 80% of them were at their home while 20% were hospitalized or in hospital.
The answers collected with the completion of the first questionnaire, show us a general overview of what are the effects produced by lockdown on daily life habits and the state of mind. The trauma of isolation, the upheaval of everyday life, the anguish and fear that some loved ones may die, the greater use of TV and social networks are involved in the expression of DA symptoms, such as increased loneliness, isolation from others, boredom, sadness, irritation and worsening of sleep quality.
The last questionnaire consists of a series of questions to assess how much lockdown has affected the alimentary habits of the patients and the control regarding the weight and body shape: an increase in the frequency of food consumption, in particular sweet and fat foods.
Considering that the sample consists of both subjects who had never suffered from DCA until the arrival of Covid-19, both from people whose onset of the disorder is prior to the pandemic period, we can conclude that the lockdown has set the onset of the former and the aggravation of the latter.
In questo periodo di emergenza coronavirus i casi di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono aumentati drammaticamente del 30% nel corso della prima ondata di Covid, in tutte le regioni d’Italia. Il 50% dei nuovi casi diagnosticati riguarda la BN, il restante 50% è rappresentato soprattutto da casi di AN seguita da DAI: dato preoccupante è la costante diminuzione dell’età di chi manifesta i disturbi alimentari, arrivando a colpire bambini sotto i 14 anni.
La pandemia avrebbe aggravato la sintomatologia del DCA a causa dei maggiori livelli di preoccupazione legata al rischio di essere infettati dal Covid-19, all’interruzione del trattamento, al peggioramento dei sintomi di DA, nonché aumento dell’ansia e dello stress promossi dall’isolamento sociale e la solitudine.
È prematuro valutare l’influenza che il lockdown ha avuto sul comportamento alimentare di ognuno di noi ma molti studi sono in corso per indagare le conseguenze di questo periodo storico: studi evidenziano maggiori preoccupazioni per il cibo, l'esercizio fisico o un peggioramento generico della malattia, una maggiore restrizione dietetica e più frequenti compensazioni.
Anche la rete ha grandissimo ruolo nella diffusione dei DCA: è noto, infatti, quanto i giovanissimi siano costantemente sottoposti alla visione di corpi perfetti e modelli culturali a cui aspirare. L’80% dei giovanissimi pazienti affetti da DCA ha visitato siti pro-Ana, i quali rappresentano uno dei mezzi più efficaci di diffusione del disturbo: qui, si diffondono bufale di ogni genere e il cibo viene privato della sua funzione di nutrimento, fonte di vita.
Lo svuotamento dagli impegni nell’arco della giornata - la mancanza della routine lavorativa, l’assenza di lezioni scolastiche o l’inattività fisica - può aver portato all’adozione di comportamenti disfunzionali nell’arco della giornata che riguardano l’alimentazione, come la restrizione calorica
Oltre al già grave problema legato alla mancanza di cure in alcuni territori nazionali e alla debole rete di servizi riguardanti i DCA, la pandemia ha senz’altro accelerato il disagio al supporto professionale. Allo stesso tempo, ha inferto una spinta enorme all’applicazione di tecniche di Telemedicina: , in particolare per l’adeguatezza, la motivazione, soddisfazione e utilità, non è stata molto accettata dai pazienti AN perché non si sono sentiti a proprio agio con il cambiamento, mentre le persone con obesità e i pazienti con OSFED sono rimasti più soddisfatti di queste alternative.
Lo studio da me effettuato ha messo in luce quanto la pandemia da Covid-19, in particolare nel periodo compreso tra marzo e maggio 2020, abbia condizionato la vita degli attuali pazienti ospiti del Residence Madre Cabrini DCA, una comunità terapeutica e riabilitativa specializzata nella cura di persone che soffrono di DCA (anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata) ed Obesità, con l’attivazione del trattamento residenziale. Su un totale di 34 pazienti esaminati, 18 sono rappresentati dai pazienti affetti da Anoressia Nervosa, 8 sono i pazienti con Bulimia Nervosa e 8 quelli con Disturbo da Alimentazione Incontrollata. Durante l’emergenza sanitaria, l’80% di loro si trovava presso la propria abitazione mentre il 20% era ricoverato o in ospedale.
Le risposte raccolte con la compilazione del primo questionario, ci mostrano una panoramica generale di quelli che sono gli effetti prodotti dal lockdown sulle abitudini di vita quotidiane e sullo stato d’animo. il trauma dell’isolamento, lo sconvolgimento della quotidianità, l’angoscia e la paura che qualche caro possa morire, il maggior utilizzo di tv e social network sono coinvolti nell’espressione della sintomatologia del DA, quali aumento di solitudine, isolamento dagli altri, noia, tristezza, irritazione e peggioramento della qualità del sonno.
L’ultimo questionario è costituito da una serie di domande volte a valutare quanto il lockdown abbia condizionato le abitudini alimentari dei pazienti e il controllo nei confronti del peso e della forma corporea: si osserva se vi sia stato un aumento nella frequenza di consumo degli alimenti, in particolare cibi dolci e grassi,
Considerando che il campione è costituito sia da soggetti che non avevano mai sofferto di DCA fino all’arrivo del Covid-19, sia da persone il cui esordio del Disturbo è precedente al periodo pandemico, possiamo concludere che il lockdown ha predisposto l’esordio dei primi e l’aggravamento dei secondi.
In March 2020 the WHO ( World Health Organization) declares the state of pandemic from Covid-19 and the entire Italy is in lockdown: school activities are suspended, most productive activities are blocked, citizens can not move to another municipality than the one in which they are located, parks are closed to prevent sport in public places.
Loss of freedom, separation from one’s own work or study environment, estrangement from one’s own friends, a sense of uncertainty about your health have created an unpleasant episode for those who have experienced it.
In this period of coronavirus emergency cases of Eating Behavior Disorders (DCA) have increased dramatically by 30% during the first wave of Covid, in all regions of Italy.
50% of new cases diagnosed concern the BN, the remaining 50% are mainly cases of AN followed by DAI.
The worrying fact is the constant decrease in the age of those who suffer eating disorders, reaching to affect children under 14 years.
The pandemic would aggravate the symptomatology of DCA due to higher levels of concern linked to the risk of becoming infected with Covid-19, the interruption of treatment, the worsening of symptoms of DA, as well as the increased anxiety and stress promoted by social isolation and loneliness.
It is premature to assess the influence that lockdown has had on the dietary behavior of each of us but many studies are in progress to investigate the consequences of this historical time.
Studies show greater concern for food, exercise or a general worsening of the disease, a greater dietary restriction and more frequent compensations.
The network also plays a major role in the dissemination of Dcas: it is known, in fact, how young people are constantly subjected to the vision of perfect bodies and cultural models to aspire to. 80% of young patients suffering from DCA has visited pro-Ana sites, which are one of the most effective means of spreading the disorder: here, all kinds of hoaxes are spread and food is deprived of its function of nourishment, source of life.
The emptying of commitments throughout the day - the lack of work routine, the absence of school lessons or physical inactivity - may have led to the adoption of dysfunctional behaviors throughout the day that affect nutrition, such as calorie restriction.
In addition to the already serious problem of lack of care in some national territories and the weak network of DCA services, the pandemic has certainly accelerated the discomfort of professional support.
At the same time, it has given a huge boost to the application of telemedicine techniques: in particular for its adequacy, motivation, satisfaction and usefulness, it was not very accepted by AN patients because they did not feel comfortable with change, while people with obesity and OSFED patients were more satisfied with these alternatives.
The study I carried out highlighted that the pandemic from Covid-19, particularly in the period between March and May 2020, has affected the lives of current patients at the Residence Madre Cabrini DCA, a therapeutic and rehabilitative community specialized in the care of people suffering from DCA (anorexia, bulimia, uncontrolled eating disorder) and obesity, with the activation of residential treatment. Out of a total of 34 patients examined, 18 are patients with anorexia nervosa, 8 are patients with bulimia nervosa and 8 those with uncontrolled eating disorder. During the health emergency, 80% of them were at their home while 20% were hospitalized or in hospital.
The answers collected with the completion of the first questionnaire, show us a general overview of what are the effects produced by lockdown on daily life habits and the state of mind. The trauma of isolation, the upheaval of everyday life, the anguish and fear that some loved ones may die, the greater use of TV and social networks are involved in the expression of DA symptoms, such as increased loneliness, isolation from others, boredom, sadness, irritation and worsening of sleep quality.
The last questionnaire consists of a series of questions to assess how much lockdown has affected the alimentary habits of the patients and the control regarding the weight and body shape: an increase in the frequency of food consumption, in particular sweet and fat foods.
Considering that the sample consists of both subjects who had never suffered from DCA until the arrival of Covid-19, both from people whose onset of the disorder is prior to the pandemic period, we can conclude that the lockdown has set the onset of the former and the aggravation of the latter.
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