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Lo sviluppo della chirurgia toracica video-assistita (VATS) ha cambiato l’approccio a molte patologie toraciche nelle ultime decadi. La procedura ha dimostrato significativi benefici sia dal punto di vista clinico che economico. La tecnica VATS è associata a minor dolore, decremento di complicazioni generali e tempo di ospedalizzazione, riduce il tempo di permanenza del drenaggio pleurico, riduce il trauma chirurgico e cosa importante, mantiene i principi di radicalità oncologica delle metodiche open. Porta a un più rapido recupero postoperatorio.
In particolare, l’ultima frontiera della chirurgia mininvasiva è lo sviluppo della U-VATS, Uniportal Video-Assisted Thoracoscopic Surgery. Nella tecnica VATS uniportale gli strumenti vengono introdotti in parallelo con l’ottica da 30°, ottenendo una prospettiva visiva simile a quella della chirurgia open con accesso anteriore o anterolaterale. L’incisione praticata per l’esecuzione di una U-VATS lobectomy misura 3-4 cm, solitamente eseguita al quarto o quinto spazio intercostale sulla linea ascellare anteriore. Non vengono usati né separatori costali, né trocar e questo riduce l’insulto ai nervi intercostali. Viene invece usato un retrattore tissutale morbido per favorire l’ingresso degli strumenti.
Questo studio si pone l’obiettivo di condurre un’analisi dell’iniziale esperienza con la tecnica U-VATS del Centro di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa (AOUP), al fine di comparare i risultati clinici, chirurgici ed oncologici con gli standard attuali, evidenziando vantaggi e svantaggi eventuali della tecnica stessa e del passaggio diretto dalla chirurgia open (toracotomia anterolaterale) all’approccio minivasivo uniportale.