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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06212020-145017


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTILORENZI, ENRICO
URN
etd-06212020-145017
Titolo
L'Iri e la «cultura economica» del dopoguerra: tra ipotesi di liquidazione, espansione ed idee di riforma
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Lavista, Fabio
correlatore Prof. Baldissara, Luca
Parole chiave
  • Ricostruzione
  • Dopoguerra
  • Programmazione economica
  • Impresa pubblica
  • Dibattito economico
  • Istituto per la Ricostruzione Industriale
Data inizio appello
13/07/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/07/2060
Riassunto
Lo scritto avrà come obiettivo principale quello di esplorare e ricostruire i tratti salienti del dibattito sull’impresa pubblica nel dopoguerra e fornire un quadro sulle possibili idee di riforma del modello delle partecipazioni statali, sui convincimenti e sulle posizioni espresse in merito all’Iri da parte degli schieramenti politici, del mondo della produzione (sindacati e associazioni datoriali) e dell’accademia (economisti). Il lavoro non mancherà poi di sottolineare quali furono le riflessioni condotte dagli stessi uomini dell’Iri in merito alla funzione dell’ente nell’economia italiana e come queste si siano inserite nel contesto più ampio delle varie «culture economiche» espresse nel dopoguerra. Per farlo, verranno presi come riferimento i documenti dei partiti e i lavori congressuali e, ancora, i quotidiani e le riviste, i resoconti di convegni, le indagini condotte nel quadro dei lavori dell’Assemblea Costituente e le discussioni plenarie. L’intenzione infatti non è tanto quella di far emergere le linee ufficiali elaborate dai partiti, spesso incerte e fumose, quanto piuttosto quella di restituire un’immagine il più possibile nitida sulle singole posizioni e sui convincimenti maturati dai protagonisti – non solo di primissimo piano – della transizione del paese dal fascismo verso la democrazia. In merito alle posizioni elaborate invece all’interno dell’Iri, l’Archivio Centrale dello Stato e soprattutto i faldoni dell’ente lì conservati, ci hanno messo a disposizione una grande quantità di appunti, progetti e note elaborate proprio dai tecnocrati dell’ente riguardanti non solo questioni produttive o organizzative. Questi documenti ci permetteranno infatti di mettere in luce il punto di vista peculiare dell’Iri sui temi principali della ricostruzione del dopoguerra.
Siamo convinti che il dibattito economico del dopoguerra meriti di essere studiato e approfondito perché, se forse non rappresentò il primo momento in assoluto di elaborazione pubblica su temi economici nella storia italiana, sicuramente ne risultò uno tra i più ampi e approfonditi. Le elaborazioni e i convincimenti sviluppati in questo contesto, seppur non riuscirono a trovare sbocchi per effettive riforme, seppero tuttavia tracciare prospettive e, sul lungo periodo, gettare le fondamenta per quelli che saranno tutti i successivi momenti di riflessione in merito al rapporto tra impresa pubblica, politica economica e programmazione.
Si cercherà allora di descrivere inizialmente i caratteri principali della cosiddetta «Formula Iri» così come era emersa originariamente all’inizio degli anni Trenta, cercando poi di spiegare come si sia evoluta durante il fascismo. Parleremo poi delle condizioni del dopoguerra che, sia dal punto di vista industriale che organizzativo, rappresentarono probabilmente il momento più difficile della storia dell’ente. Verranno poi prese in esame le posizioni emerse nel quadro dei principali schieramenti politici del dopoguerra, nel tentativo di restituire la vivacità del confronto interno. Passeremo poi in rassegna il punto di vista dei sindacati, degli economisti, degli imprenditori e infine quello degli stessi managers dell’Iri. Di questi ultimi si cercherà di ricostruire i caratteri di quello che sembra assumere un vero e proprio dibattito interno sulle future funzioni e sul ruolo dell’Iri nell’economia italiana. Una discussione questa condizionata molto dall’esperienza passata dell’ente ma anche stimolata dal rapporto e dai momenti di confronto tra i dirigenti dell’ente e i principali protagonisti politici del dopoguerra, oltreché, ovviamente, dal ruolo che lo stesso Iri stava avendo nel contesto della pianificazione degli aiuti internazionali e della ricostruzione.
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