| Tesi etd-06212020-131108 | 
    Link copiato negli appunti
  
    Tipo di tesi
  
  
    Tesi di laurea magistrale
  
    Autore
  
  
    VILLANI, GIANLUCA  
  
    URN
  
  
    etd-06212020-131108
  
    Titolo
  
  
    Ruolo dell'attività fisica adattata nel mantenere e ristabilire la funzionalità dell'articolazione coxofemorale
  
    Dipartimento
  
  
    MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
  
    Corso di studi
  
  
    SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
  
    Relatori
  
  
    relatore Prof. Franchi, Alberto
  
    Parole chiave
  
  - Articolazione coxofemorale
- attività motoria adattata
- PCI
- protesi d'anca
- protocollo AFA
- rieducazione neuromuscolare
    Data inizio appello
  
  
    08/07/2020
  
    Consultabilità
  
  
    Completa
  
    Riassunto
  
  In questo lavoro di tesi si descrivono due interventi motori sulla perdita di funzionalità dell’articolazione coxofemorale, causata da patologie che ne alterano la struttura anatomica. Il primo intervento motorio (protesizzazione ad anca in fase cronica) mira a ristabilire la funzionalità dell’articolazione in seguito a intervento di protesi all’anca. Il secondo protocollo motorio mira a mantenere la stabilità articolare in soggetti affetti da PCI (paralisi cerebrale infantile) affinché non vadano incontro a intervento protesico.
Nel primo protocollo motorio è stato ritenuto importante, grazie a studi scientifici, aggiungere oltre agli esercizi per il rinforzo muscolare e di mobilizzazione, esercizi per la rieducazione neuromuscolare in modo da ristabilire l’equilibrio delle vie nervose alterate da patologie degenerative antecedenti all’intervento.
Nel secondo protocollo motorio sono stati inseriti esercizi di mobilizzazione e allungamento che possono dar modo al soggetto di evitare l’insorgenza di sublussazioni e lussazioni dell’anca, le quali possono portare, in futuro, alla richiesta di intervento di protesi.
In particolare nel secondo protocollo è stato eseguito uno studio osservazionale su un soggetto affetto da PCI che presenta alterazioni a livello dell’anca. Queste due metodologie possono essere aggiunte ai protocolli AFA già esistenti.
Nel primo protocollo motorio è stato ritenuto importante, grazie a studi scientifici, aggiungere oltre agli esercizi per il rinforzo muscolare e di mobilizzazione, esercizi per la rieducazione neuromuscolare in modo da ristabilire l’equilibrio delle vie nervose alterate da patologie degenerative antecedenti all’intervento.
Nel secondo protocollo motorio sono stati inseriti esercizi di mobilizzazione e allungamento che possono dar modo al soggetto di evitare l’insorgenza di sublussazioni e lussazioni dell’anca, le quali possono portare, in futuro, alla richiesta di intervento di protesi.
In particolare nel secondo protocollo è stato eseguito uno studio osservazionale su un soggetto affetto da PCI che presenta alterazioni a livello dell’anca. Queste due metodologie possono essere aggiunte ai protocolli AFA già esistenti.
    File
  
  | Nome file | Dimensione | 
|---|---|
| tesi_GV.pdf | 1.96 Mb | 
| Contatta l’autore | |
 
		